Corriere della Sera - 01.08.2019

(Joyce) #1
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CorrieredellaSeraGiovedì1Agosto2019
TERZAPAGINA


33


InottobreaMilano


RodrigoHernández,


unprogetto


perlaGalleriaCampari


Galleria CamparieArtissima
presentano un nuovo progetto
espositivo site-specificconcepitoper
gli spazi di Galleria CampariaMilano.
Pedigreeèiltitolo della personale
dell’artista messicanoRodrigo
Hernández (1983), vincitoredella
seconda edizione del Campari Art
Prizealla venticinquesima edizione di

Artissima, fiera internazionale d’arte
contemporaneadiTorino. La mostra, a
cura di Ilaria Bonacossa, sarà visitabile
da giovedì 10 ottobre2019avenerdì
14 febbraio 2020. Il percorso ruota
attornoaottosculture(quiadestra,O
mundorealnãoalçavoo)«in dialogo»
conuna specialecarta da parati che
l’artista harealizzatocome omaggio

alla vicenda dellafamiglia Campari.
Affascinatodalla storiaedalle originali
testimonianzed’arteedesign
custoditenel museoaziendale,
Hernández ha datovita auna
narrazione chefonderealtà,
immaginazioneesuggestioni
letterarie.(l.d.p.)
©RIPRODUZIONERISERVATA

PoesiaNe«L’oradelblu»(Einaudi)unprotagonistadelgiornalismosiraccontaeomaggiai«suoi»autori


Frammentidiautoritrattoin versi


Eugenio Scalfari svelaséstesso


I


nuna bellissima pagina
dei suoiSaggi,Michel de
Montaigne ci ricorda che
«si può parlaredisé» an-
che quando «il soggetto» figu-
ra «tantosterileemagro»
(un’elegantesprezzatura per
alluderealsuo «autoritratto»
e, nello stessotempo, un av-
vertimentoper ricordarci che
ogni vita merita di essererac-
contata).Eseciòèveroper
«un uomocome gli altri», fi-
guriamociquantolascrittura
di sé sia «giustificabile in uo-
mini rariefamosi, che per la
lorofama avesserofattosorge-
requalche desiderio dicono-
scerli».
Eugenio Scalfari—che que-
st’anno hafesteggiatoilsuo
novantacinquesimocomple-
anno—hascrittopagine in-
dubbiamenteimportanti della
storia del giornalismo italia-
no.Isuoi articolieisuoi libri,
dagli anni Settanta fino ai no-
stri giorni, non hanno lasciato
indifferentiilettori, provocan-
do spessoreazioni estreme di
simpatiaodiantipatia, di ade-
sioneodirepulsione, dicon-
sensoodidissenso.
Nell’ultimo suo lavoro(L’ora
delblu,Einaudi), ilfondatore
edexdirettoredi«Repubbli-
ca»cioffreunritratto(«inti-
mo») di sé attraverso abbozzi
di momenti significativi della
sua vita: dall’infanzia alla ma-
turità finoatestimonianzepiù
recenti, in cui si riflettono gli
inquietiecontradditori stati
d’animo di un infaticabile ul-
tranovantenne.Eapodittica-
menteconvintocheiromanzi
non narrino laverità («Iro-
manziraccontano la vita so-
prattuttol’amore/elesue
stelle/ ma non dicono mai la
verità»), Scalfari scarta questo
genereletterario («Io non scri-
verò/unromanzosulla mia
vita») per affidareinvecealla

poesia iltormentatoracconto
della sua esistenza («La vita è
quasi sempretormentata/ e
talvoltaèdivina poesia»).
Così tra gioieedolori («Il
campo dei poeticoglie/ la gio-
ia ed iltormento,/ l’infernoeil
paradiso»), si rievocano mo-
menti dell’infanzia, esperien-
zed’amore, dolci malinconie,
fantasie,ossessioni, speranze
eprogetti, paure, acquisti e
perdite, ma anche sapori, odo-
ri,colori, paesaggi,canzoni,
musicheepassi di danza. Scal-
fari insomma, rinunciando a
unaforma rigidamentestrut-
turata in una trama, ci invita
attraverso rapidi guizziape-
netrarenelle pieghe della sua
anima,offrendoci frammenti
di ricordi, briciole di sensazio-
ni, lampi di sensualità.
Ma si farebbe un grandetor-
toaScalfari nelconsiderarlo
«poeta».Perquantocosciente
del suo ipertroficoIo(indi-
scusso protagonista in quanto
soggettoeoggettodella narra-

zione: «Io lo chiamo Io,/èil
mio padrone ed Io di lui,/
cambiamo dicontinuoesem-
preinsieme»), lo stesso autore
conoscebenissimo la diffe-
renza checorretra scrivere
versiefarepoesia. Non ignora
la distinzione tra «versificato-
ri»e«poeti» (che da Quintilia-
no giunge, nel Rinascimento,
finoaPierredeRonsardea
Giordano Bruno), brillante-
mentesintetizzata da Philip
Sidney in una pagina del suo
Elogiodellapoesia:«Non so-
no rimeeversiafarelaPoe-
sia».
L’oradelblu—iltitolo deri-
vada unverso presentenella
raccolta: «Era l’ora del blu/
mentreilsole tramontava/ fa-
scia dirosso dorata/elontani
orizzonti»—nonèuna sfida
poetica: nonc’èlavorometri-
co,stilistico, musicale; non ci
sonocomponimenti memo-
rabilicapaci dicatturarel’indi-
cibile in un’immagine, in una
comparazioneoinuna figura

retorica. Nonc’èla«traspira-
zione» chevalorizza l’«ispira-
zione».AScalfari, insomma,
non interessa presentarsi nel-
le vesti di un oreficecapacedi
scolpireparole.
In questolibro, però, emerge
la vigorosa passione che l’au-
torenutreehanutritoper la
poesia. L’ecodelle sue letture,
infatti, pervade per intero
L’oradelblu:dalle citazioni
inseriteinalcunicomponi-
menti (Ilcorvoel’animamia,
per esempio, si apreconiversi
di Iosif Brodskij: «La mia spe-
cialità/ sono le metamorfosi/
chiunque io guardi, quello al-
l’istante/ diventa meequesto
ateconviene») fino alla sezio-
neconclusiva, in cui l’antolo-
gia personale esprime gusti e
amoricoltivati nelcorso di
una lunga esistenza.
Con questicomponimenti
Scalfari si mostra «storico» di
sé stesso.Efacendo levasulla
dialetticatra passatoepresen-
te,espressione soprattutto
delle molteplici mutevolezze
deltempo, squarcia la sua ar-
matura perconsegnareal
pubblicoumorieriflessioni
(«pezzi di vita fuggitivi») che
testimoniano l’intensa avven-
tura di un importanteprota-
gonista del mondo giornalisti-
coepoliticoitaliano (racconto
«a me stesso/ la vita che ho
vissuto»). L’autore — ripren-
dendo ilverso di un sonettodi
Shakespeare: «Tutticompia-
mo errorieiostesso lo mo-
stro»—mettea«nudo»con-
traddizionietensioni interio-
ri. Esprimeifrutti delle sue
sensuali visioni oniriche,co-
me ricorda il frammentodi
Saffoche chiude l’intera rac-
colta («Questa nottehoparla-
toin sognoconAfrodite»).
Scalfari, insomma, si presenta
«disarmato». Finendo per
«disarmare» ancheisuoi let-
tori.
©RIPRODUZIONERISERVATA

ElzeviroIllibrodiGaiadeBeaumont


NINAELEALTRE


LABANDA


DELLENONNE


C


he invecchiarenonfosse tantobello
nonèuna grande novità: Gaia de
Beaumontconilsuo piùrecentelibro
(Vecchienoiose,Marsilio, pagine 155,
e16) fa in modo che noncene dimentichia-
mo neanche per un momento,enon solo lo
lascia chiaramenteintenderecon il titolo
moltopocoallegro, ma ancheconlacitazio-
ne di Ennio Flaiano che introducelalettura:
«Coraggio, il meglioèpassato». Come dire,
lasciateogni speranzaovoi che avetesupera-
to —diciamo, per esserepessimisti—la
soglia dei sessantacinque anni.
Particolarmentesventurata sembra esserela
condizione delle donne anzianeenon solo
perché, essendo più longevedegli uomini,
più spesso di lorosiritrovano in solitudine,
ma anche perché, non avendo più nessuno
cuivolerepiacere, non si peritano di lasciar
affiorareipeggiori lati del lorocarattere. Al-
meno secondo l’autrice.Einipotini piccoli
checompiono il miracolo di intenerireil
cuoreanche delle più arcigne, sono, nella
narrazione di Gaia de Beaumont, ormai gran-
di eper nulla interessati alle nonne (le quali,
delresto, quiveleggiano in direzione dei 90).
Vecchienoiose(e lo sono, eccome!) lo si può
leggerecome unromanzoocome una rac-
colta di racconticollegati tra loro. Le prota-
gonistesono Adelina, Ruby, Giustina, Nina,
Regina, Maria Giocondaelelorogesta prin-
cipaliconsistono nello spiarsi l’un l’altraenel
seppellirsi vicendevolmentedichiacchere.
Poiciascuna ha la sua specialità: una beve
parecchio più del necessario, una tiene la tv
accesa giornoenotte,unacontrolla il vicina-
to dalla finestra da mattinaasera, una vive
per il suo grasso gatto, unaèiltipo da chiesa,
sempresulle traccedello sfortunatoparroco.
Piccolo sconquasso nella cittadina delle
vecchie quando, piovuta dal cielo, arrivauna
«giovane», la soltantosessantacinquenne
Maria Gioconda la quale non trovadimeglio
che perderelatesta per l’unicouomo dispo-
nibile per la suacategoria d’età, l’arzillo don
Giovanni novantenne che, in pantaloncini e
sneakers, si allena tuttoilgiorno per una
qualche famosa maratonaecui non parvero
di riuscire, sia pureper unavolta sola,così
sembra,ametterelemani su una «giovane».
Inutile dirediquel che succede nel gruppo
delle Nine, GiustineeRegine: sulle prime
serpeggia l’invidia, poi lo schernoeinfine,
perfino, un pocodipietà per la povera nuova
arrivata non ancora del tuttovecchia,caduta
nella trappola delvecchissimo sciupafemmi-
ne. Grazie al cielo l’ironia—spietata—del-
l’autrice, che mai vieneamancare, fa in mo-
do che si rida invecedipiangeresuquel che,
chissà, domani ci potrebbe aspettare.
©RIPRODUZIONERISERVATA

diIsabellaBossiFedrigotti diNuccioOrdine

Jennifer Packer (1984),Anexerciseintenderness(2017, particolare)

RassegneDadomanial4agostoaCastelbuono,Palermo,nell’ambitodellarassegnadiarteegusto«DiVino»


Corpidisegnati,ilbodypaintingsifafestival


A


rte, gastronomia, cultura in uno
dei borghi storici più suggestivi
delle Madonie.Torna il DiVinofe-
stival (XIII edizione)aCastelbuono (Paler-
mo),cornicediuna serie di eventi che, al-
l’insegna del gusto, accolgono incontri,
mostre,concerti, dibattiti. Inoltre, il Pre-
mio Fiasconaro, ideatodalla solida fami-
glia di pasticceri di Castelbuono,icui pro-
dotti (in primis il panettone, lanciatodal
maestropasticcereNicola) sono apprez-
zati in tuttoilmondo.
L’edizione 2019 (da domani al4agosto,
divinofestival.it), nell’ambitodella mo-
stra Divinart, uniscePiemonteeSicilia.
Due pittori,FaustoNazereAnna Ocello,

rispettivamenteoriginari diVe nasca(Cu-
neo)ePalermo, espongono le loroopere
al CentroSud (Chiesa del Santissimo Cro-
cifisso). C’èspazio anche per il Body pain-
tingfestival, che trasformerà Castelbuono
in una insolita galleria d’artemoderna a
cielo aperto: sei artisti body painter,coor-
dinati dal tatuatoreFrancescoBaio,rea-
lizzeranno dipinti suicorpi di modelli in

posa per le vie della cittadina. La cultura
enogastronomica (presenti 200 produt-
tori di vino, dall’Italiaedall’estero) preve-
de showcookingewine tasting.
SabatoilGran GalaeilPremio interna-
zionale Gustodivino/Fiasconaroinpiaz-
za Castello.Ipremiati: GianfrancoVissani
(chef), Marisa Fumagalli (giornalista del
«Corriere»), Moni Ovadia (attore, scritto-
re), Fabrizio Bindocci (presidentedel
Consorzio del Brunello di Montalcino),
Anais Cancino («The Wineteller»), Biagio
Agostara (presidentediIdiMed, Istituto
per la promozioneevalorizzazione della
dieta mediterranea).(a.rad.)
©RIPRODUZIONERISERVATA

Locandina

●DiVino
festival è in
programma a
Castelbuono
da domani a
domenica. Info:
divinofestival.it

Lacerimonia
Sabatoilgalaeilpremio«Gusto
divino»:riconoscimentianchea
MoniOvadiaeMarisaFumagalli

L’autore

●La raccolta
poetica di
Eugenio
Scalfari,L’ora
delblu, è edita
da Einaudi
(pagine 96,
e14)

●Scalfari
(1924: sotto,
nella foto Ansa)
nel 1955 ha
fondato il

settimanale
«L’Espresso» e
nel 1976 il
quotidiano «la
Repubblica»,
che ha diretto
fino al 1996

●Oltre che
di saggi e di
memorie,
Scalfari è
anche autore
dei romanziIl
labirintoeLa
rugasulla
fronte(Rizzoli)

Lucien Freud (1922-2011),Headofwoman(1950)
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