LA SCELTA PIÙ LOGICA
Icardi e Inter, fate la pace
I nerazzurri hanno bisogno di una prima punta, però Lukaku resta molto lontano, Dzeko non si sblocca e Cavani è solo un’idea
Allora perché non dimenticare le polemiche e ripuntare sul bomber che ha sbagliato, ma ha sempre dimostrato di voler restare?
FABRIZIO BIASIN
■Premessa: leggete queste
poche righe senza preconcetti
(«io lo amo e non mi interessa
altro», «io lo odio e non mi inte-
ressa altro») e, infine, diteci voi
se hanno senso oppure no. Fi-
ne della premessa.
La differenza tra Mauro Icar-
di e gli altri protagonisti del
mondo pallonaro è che lui, nel
bene e nel male, non rispetta
gli standard del calciatore tipo.
Capiamoci, non è «meglio» o
«peggio» degli altri, è solo diver-
so: non beve, non fuma, forse
non è mai entrato in una disco-
teca, non fa tardi la sera, ha
due figlie, ne cresce altri tre,
passa più tempo con i cani che
con gli amici, va a pesca, parla
pochissimo, è innamorato, te-
stardo e al guadagno facile (se
inseguisse quello, sarebbe già
altrove) antepone la serenità e
la possibilità di mettere radici.
Insomma, è un 26enne abitudi-
nario e un filo noioso. Queste
premesse sembrano inutili e,
invece, sono tutto, perché spie-
gano il suo atteggiamento at-
tuale, ovvero quello dell’esoda-
to nerazzurro che invece di
mandare tutti a quel Paese e
piazzarsi dove lo vogliono, pre-
ferisce insistere e vincere una
battaglia che è già persa.
Da settimane leggete di Icar-
di, escluso dall’Inter, che «apre
alla Juve», «al Napoli», «alla Ro-
ma» e vi sembrerà impossibile
ma noi insistiamo: si tratta di
chiacchiere. Mauro Icardi, ad
oggi, stuzzicato a proposito del
suo futuro, ti invita a leggere il
post da lui pubblicato lo scorso
17 maggio: «Capisco gli interes-
si della stampa di vendere noti-
zie false, ma più che chiarire le
cose personalmente non pos-
so fare. Ripeto: ho già espresso
all’Inter la volontà di rimanere
perché l’Inter è la mia famiglia.
Il tempo dirà chi ha detto la ve-
rità. Forza Inter, sempre».
Ora, la situazione tra club e
giocatore è chiaramente grotte-
sca, inedita, assolutamente
senza senso e non tanto per co-
me è nata e si è sviluppata, ma
soprattutto per come non è an-
cora stata risolta. Qui non ci in-
teressa entrare nei dettagli del
caso, delle opinioni parziali e
personali, delle cause che han-
no portato al declassamento:
le colpe saranno probabilmen-
te tutte del giocatore, oppure
solo in parte. Non è questo il
problema.
Il problema è che oggi, a sei
mesi dal tweet con cui la socie-
tà gli tolse la fascia e a meno di
un mese dall’inizio del campio-
nato, l’Inter (ovvero il bene ulti-
mo) ha un solo vero attaccante
spendibile (Lautaro), alcune
difficoltà a recepirne altri «di li-
vello» sul mercato e un bom-
ber da 124 reti che vorrebbe
rientrare in gruppo e, invece, è
costretto agrattarsi la pera.
Questa situazione, in un con-
sesso maturo e formativo che
tutti quanti noi abbiamo fre-
quentato, l’asilo, verrebbe af-
frontato in questa maniera:
«Ok, abbiamo litigato, ma ora
facciamoFlick-Flocke tornia-
mo a giocare tutti assieme che
è una figata». In ambiti meno
maturi come quelli calcistici,
invece, si preferisce tenere il
punto, farne una masochistica
questione di principio, si opta -
detto terra terra - per l’au-
to-mazzata sui maroni.
Nel consesso maturo e for-
mativo - sempre l’asilo - oggi
Mauro Icardi e l’Inter farebbe-
ro pace e il club investirebbe
60 milioni per prendere un al-
tro attaccante (Dzeko) e maga-
ri un esterno a sinistra. È vero,
bisognerebbe dire al mondo in-
tero «abbiamo cambiato idea»,
ma basterebbe poco: una con-
ferenza ben architettata, due
parole dette nel modo giusto
da un abile dirigente come Ma-
rotta, le scuse del ragazzo per
alcune prese di posizione certa-
mente eccessive, una paracula-
ta qualunque.
In un attimo Conte avrebbe
a disposizione un attaccante
che ammira (sì, lo ammira)
che a sua volta sarebbe dispo-
sto a tutto pur di recuperare il
tempo perso. Icardi ha proble-
mi con 3 componenti della ro-
sa (di questo si tratta)? Si risol-
vono per il bene dell’Inter. La
moglie/agente è ingombran-
te? Si parla pure con lei e si ri-
solve anche quella cosa lì. Si fa
in quanto «male minore», si fa
per l’Inter. Ogni altra soluzione
(la cessione a una diretta con-
corrente, il «parcheggio» fino a
gennaio) sarebbe unatafazza-
tafiglia di una stupida, insensa-
ta, paradossale lite di febbraio
tra ex tecnico e giocatore, che
poteva essere risolta con una
tirata d’orecchie e si è trasfor-
mata in un bagno di sangue
psicologico (sì, ci siamo rotti le
balle) oltre che economico. Ha
davvero senso andare avanti
con l’auto-massacro? All’asilo
sarebbero già tutti sui tricicli a
divertirsi come matti.
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FILIPPO M. CAPRA
■Oggi MaurizioSarriincontrerà
Dybala(25 anni) per ribadirgli la vo-
lontà della società di cederlo per arri-
vare aLukaku(26). Il tecnico bianco-
nero, che inizialmente voleva punta-
re sulla Joya reinventandolo falso nue-
ve come fatto conMertensa Napoli,
dovrà desistere dal desiderio per ra-
gioni dettate dal club senza fare gran-
di resistenze, a differenza di quanto
successo in passato conDe Lauren-
tiis.Dybala, il cui agente tratta con lo
United per un quinquennale da 10
milioni più bonus, non ha ancora
sciolto definitivamente le riserve ma
se il Manchester accettasse le sue ri-
chieste, le valigie sarebbero pronte
nel giro di mezzora.Paratici, che
considera ormai piazzata l’uscita
dell’argentino con relativa plusvalen-
za e sistemazione momentanea del
reparto offensivo con l’arrivo del bel-
ga, dovrà continuare a operare alcu-
ne cessioni per sistemare il bilancio:
Khedira(34), in orbita Arsenal, e
Mandzukic(33), offerto allo United, i
primi indiziati a lasciare, seguiti da
Cancelo(24), cercato dal City, e forse
Rugani(24), sondato da club di Pre-
mier.Higuain(32) dialoga con la Ro-
ma ma l’accordo non pare dietro l’an-
golo, con relativo blocco dell’uscita di
Dzeko(33) in direzione Inter. Intan-
toPetrachiha sondato il terreno per
Lovren(30), centrale del Liverpool
cercato nelle settimane passate dal
Milan. I rossoneri accolgonoDuarte
(23), sbarcato ieri alla Malpensa per
svolgere le visite mediche col Diavolo
e diventarne un nuovo difensore. Sa-
luta momentaneamente Milanello il
giovane portierePlizzari(19) che an-
drà in prestito secco al Livorno. Si sca-
tena la Fiorentina che si accorda col
Sassuolo e ufficializza l’acquisto di
Boateng(32) per un milione, chiude
per il terzinoLirola(21) per 12 milio-
ni più bonus e offre un biennale allo
svincolatoLlorente(34), ex Juve e
Tottenham. Il colpaccio di mercato
porta però il nome diNainggolan
(31): il belga è a un passo dal trasferir-
si in prestito gratuito dall’Inter ai vio-
la che ne pagheranno l’ingaggio (4.5
milioni netti). Il Cagliari accelera per
Defrel(28) offrendo 3 milioni di pre-
stito oneroso e 12 di obbligo di riscat-
to, mentre la Samp stringe per l’ex
AtalantaRigoni(26) dello Zenit.
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Oggi l’argentino incontra il tecnico della Juve. Fiorentina su Nainggolan
Sarri diventa aziendalista e spinge Dybala allo United
■ Il Milan, dopo aver
abbracciato e conosciuto
l’attaccante Leao (20 an-
ni, preso dal Lille), si go-
de Leo Duarte, 23 anni, il
difensore acquistato dal
Flamengo. Il brasiliano è
atterrato all’aeroporto di
Malpensa poco dopo le
- «Sono molto felice»,
ha detto davanti a micro-
foni e telecamere dei gior-
nalisti che lo aspettava-
no. Il rossonero, meno di
due ore dopo essere usci-
to da Malpensa, era già
alla clinica La Madonni-
na per la prima parte del-
le visite mediche, in atte-
sa della firma sul contrat-
to che lo legherà al club
rossonero.
Intanto a Casa Milan
sono andati Serginho (ex
stella rossonera e inter-
mediario in questa opera-
zione di mercato) e
l’agente Alessandro Luc-
ci, per definire gli ultimi
dettagli dell’accordo. Ser-
ginho, lui pure presente
a Malpensa, si è detto
contento del buon esito
dell’affare: «Anche la Ro-
ma voleva Duarte, ma il
Milan ha anticipato tutti.
I rossoneri lo seguivano
da almeno tre mesi, Mon-
cada (capo scout rossone-
ro, ndr) lo ha seguito da
vicino. È un giocatore
pronto per il Milan, se
poi sarà titolare lo decide-
rà Giampaolo. Duarte ha
tutte le caratteristiche
per fare tante belle cose
nel Milan».
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DOPO LEAO
Il Milan abbraccia
il difensore Duarte
«Sono molto felice»
Paulo Dybala oggi tornerà a Torino(Getty)
Mauro Icardi ha 26 anni:
con l’Inter ha realizzato
124 gol in 219 partite
(Getty)
LiberoSport
30
giovedì
1 agosto
2019