Il Sole 24 Ore - 01.08.2019

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16 Giovedì 1 Agosto 2019 Il Sole 24 Ore


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UNA CATENA DEL VALORE PIÙ EQUA


GARANTISCE RETI ALL’AVANGUARDIA


N


ei prossimi  anni,


l’Autorità garante del-


le comunicazioni


svolgerà il suo man-


dato confrontandosi


con una realtà radical-


mente diversa da quella passata: co-


municazioni interattive real time, si-


stemi di intelligenza capillarmente


distribuiti e diffusione della conver-


genza inter-settoriale saranno la


nuova normalità. Operatori di rete,


autorità di regolamentazione e frui-


tori dei servizi si confronteranno, da


un lato, con le potenzialità della


“nuova rivoluzione industriale” e


dall’altro con sfide operative ambi-


ziosissime e cruciali.


Per apprezzarne la portata con-


viene partire dal presente. Gli inve-


stimenti nelle reti ultra-broadband,


nelle reti G e nell’avvio del G, han-


no permesso all’Italia di salire, tra il


 e i , dal ° al ° posto della


classifica Desi per la connettività. In


particolare nel G, il nostro Paese è


nelle primissime posizioni per entità


di spettro assegnato, numero di spe-


rimentazioni tecniche attivate e città


coinvolte nelle sperimentazioni. Se


il settore potrà mantenere il ritmo


degli investimenti (oggi sono il %


del fatturato del settore) i traguardi


della gigabit society sono raggiungi-


bili. Parliamo di una sfida che ri-


guarda l’interesse nazionale di


un’economia aperta che opera nel


contesto della competizione inter-


nazionale: per l’Italia sono in gioco


quote di mercato del commercio in-


ternazionale, creazione di reddito e


di lavoro, crescita del Pil, in una di-


namica che non prevede status quo.


Perché la rivoluzione digitale porte-


rà vantaggi competitivi a chi la adot-


terà prima, sospingendo indietro chi


resterà ancorato a modelli produttivi


e distributivi superati.


In questo quadro, come posso-


no contribuire gli operatori di reti


alla competizione internazionale


del nostro Paese?


La risposta è solo una: con inve-


stimenti nelle infrastrutture digitali


e lo sviluppo di servizi mirati ai set-


tori “verticali” delle imprese e ai


principali servizi al cittadino: dal-


l’educazione alla sanità, dalla giusti-


zia alla sicurezza. Nel nostro settore,


la propensione a investire nell’inno-


vazione tecnologica e di servizio è


assicurata dall’assetto competitivo


del mercato: chi non investe, esce


dal mercato. Tuttavia la concorrenza


è una condizione necessaria, ma


non sufficiente: in un contesto di ri-


cavi in calo, è decisiva la capacità –


reale e sostenibile nel tempo - di au-


to-finanziare gli investimenti dai


margini della gestione corrente. In


caso contrario vengono meno le ri-


sorse per investire e si indebolisco-


no le strutture economico-finanzia-


rie delle imprese, con conseguenze


negative sull’intera filiera, costretta


a “riduzioni del punto di pareggio”,


di Pietro Guindani


con tagli di costi e di strutture.


Per questo, in un settore regola-


mentato come il nostro, ci aspettia-


mo che il combinato disposto di re-


gole antitrust, regolamentazione di


settore e norme di legge, assicurino



  • nel medio termine – la promozio-


ne della concorrenza, la tutela del


consumatore, ma anche “l’equilibrio


della catena del valore” della filiera,


nell’interesse del cittadino che cerca


un’offerta qualificata, non solo il


prezzo. L’architettura normativo-


regolamentare dovrà quindi preve-


nire – a nostro avviso - una forma


inconsueta, ma preoccupante, di


market failure, data dalla combina-


zione simultanea e massiccia di tra-


sferimenti di valore a monte (ai for-


nitori per il frequente rinnovamento


tecnologico), a valle (ai clienti per


iper-competizione sui prezzi in un


mercato sovra-affollato) e lateral-


mente (per cannibalizzazione dei ri-


cavi da parte degli Ott e per copiosi


trasferimenti di valore allo Stato, per


le frequenze e altri oneri indotti).


Una realtà che si è concretizzata


negli ultimi  anni, ulteriormente


aggravata nel : crescita di volu-


mi, innovazioni continue, ma valo-


re trasferito in misura sproporzio-


nata e insostenibile fuori dal com-


parto dei gestori delle reti, con ri-


torni netti sugli investimenti degli


operatori di rete che dal  a oggi


sono scesi progressivamente sem-


pre più sotto il punto di pareggio e


rasentano ormai lo zero. Con que-


sto scenario preoccupante dovrà


necessariamente misurarsi il nuo-


vo settennato AGcom.


Presidente


Assotelecomunicazioni – Asstel


Primo di due articoli


© RIPRODUZIONE RISERVATA

CORPORATE GOVERNANCE


REGOLE SEMPLICI


E PROPORZIONATE


PER BOARD MIGLIORI


A


venti anni dall’introduzione del Codice di


autodisciplina per le Società quotate è sotto


gli occhi di tutti che società quotate e inve-


stitori attribuiscono ormai al tema della


corporate governance l’importanza che me-


rita, le prime definendo assetti di governo


sempre più efficaci ed efficienti e i secondi selezionando


investimenti e portafogli sempre più sostenibili.


È ormai condivisa la consapevolezza, costruita sui


numeri, che società con governance migliori controllano


meglio i propri rischi e possono contribuire a migliorare


il profilo rendimento-rischio del portafoglio.


Prova ne è la crescente dimensione degli asset gesti-


ti secondo criteri Esg, dove la governance ha un ruolo


centrale. L’adozione del Codice ha fatto bene al merca-


to, ha portato disciplina e ha consentito di sviluppare


cultura, una cultura che si sta diffondendo anche al di


fuori del mondo delle società quotate. Le aspettative


dei vari stakeholder e shareholder sono in generale ri-


spettate. La qualità del mercato finanziario passa an-


che attraverso la qualità delle società quotate e dei loro


sistemi di governance.


Il Codice, già dal  e poi con le successive ver-


sioni, che ne hanno mantenuto pressoché immutato


l’impianto, pur integrandolo con temi di nuova rile-


vanza, ha spinto le società quotate a migliorare molti


ambiti del proprio assetto di governo e dei propri


sistemi di gestione.


La centralità del Consiglio di amministrazione come


sede in cui deve formarsi la prospettiva strategica e ne


deve essere monitorato l’andamento, la conseguente ne-


cessità di avere una corretta composizione quali-quanti-


tativa dell’organo con funzione di supervisione strategi-


ca, il ruolo degli amministratori indipendenti nell’ali-


mentare consigli e comitati endoconsiliari, la presenza


di un sistema di controllo e di gestione dei rischi efficace


e tempestivo, l’efficiente circolazione delle informazioni


sono gli ambiti principali della corporate governance,in


cui oggi le società quotate in Italia hanno raggiunto livelli


di adeguatezza che le pongono in linea, se non in posizio-


ne migliore, rispetto ai propri competitor internazionali.


È certamente utile continuare a investire in questa


direzione affinché il percorso virtuoso intrapreso


possa essere ulteriormente consolidato e possa gene-


rare risultati ancora migliori. Le aree di attenzione


sono varie. E tra queste ne vorremmo citare almeno


tre. Bisogna far sì che la diversity nei board cresca an-


cora. I risultati ottenuti in termini di gender diversity


sono acquisiti e devono rimanere tali, ma nel contem-


po la ricchezza e la forza di un board vanno costruite


sotto profili di diversity che siano oltre quella di gene-


re, anche per cogliere gli aspetti multidisciplinari e di


esperienza necessari per la strategia e la competitivi-


tà. Maggiore attenzione va posta inoltre alle modalità


di nomina e alla durata dei consigli di amministrazio-


ne. Consiglieri che scadono tutti contemporaneamen-


te possono lasciare spazio a consigli con scadenze dei


vari amministratori differenziate, anche per dare


maggiore continuità all’azione dei board. Il board può


avere un ruolo istituzionale nel proporre una lista di


amministratori che gli succeda e nel presentarla agli


investitori, se composta in modo qualificato e profes-


sionale, perché ne riceva ampio consenso.


Non da ultimo, governance e sostenibilità devono


essere sempre più legate. Gli obblighi di informativa


non finanziaria non devono rimanere un fatto for-


male, ma, attraverso le necessità di comunicazione


verso l’esterno, la governance dell’impresa deve gui-


dare l’intera organizzazione verso decisioni e com-


portamenti che siano, sotto vari profili, sempre più


sostenibili nel tempo.


Contemporaneamente un nuovo sforzo è richiesto


agli azionisti in generale e agli investitori istituzionali


in particolare. L’entrata in vigore della “Shareholder-


s’rights Directive II” faciliterà l’identificazione degli


azionisti e incrementerà il loro livello di engagement,


facendo anche crescere le responsabilità dei proxy


advisor, il cui ruolo ha ormai raggiunto una situazione


di quasi monopolio nelle assemblee di molte società


quotate, non avendo contestualmente un definito li-


vello di responsabilità.


Dopo venti anni, anche alla luce dell’esperienza positi-


va, è però anche lecito porsi la domanda se migliori risul-


tati in futuro possano essere legati solamente a una cre-


scita del livello di dettaglio delle disposizioni, oppure


richiedano da parte del Comitato uno sforzo anche di


selettività e di semplificazione, con adeguata attenzione


a criteri di proporzionalità e di flessibilità, per favorire


una nuova fase di convinta accettazione dell’autodisci-


plina, magari anche al di fuori del nucleo delle società


quotate di maggiore dimensione.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Marco Giorgino e Stefano Preda


Netflix fa ringiovanire Robert De Niro


CINEMA


Netflix ha diffuso ieri il trailer di “The Irishman”, il


nuovo film di Martin Scorsese prodotto dal colosso


dello streaming e interpretato dai premi Oscar


Robert De Niro, Joe Pesci (insieme nella foto) e Al


Pacino, tutti “ringiovaniti” digitalmente. Il film,


ambientato negli Usa tra gli anni 50 e 60, racconta


dei rapporti tra il potente leader sindacale Jimmy


Hoffa (Pacino), il boss mafioso Russell Bufalino


(Pesci) e il killer Frank “The Irishman” Sheeran (De


Niro). Il film sarà in sala e in streaming in autunno.


AP

19°


POSTO
IN CLASSIFICA

Lo scorso anno
l’Italia ha

migliorato
la sua posizione

nel ranking


Desi per
la connettività,

salendo dal 26°
posto del 2017

RADIO24, PAOLO MIELI IN RASSEGNA STAMPA


C


i sarà anche Paolo


Mieli, firma di punta


del giornalismo ita-


liano, scrittore e stori-


co, nel nuovo palinse-


sto autunnale di Ra-


dio , al via il  settembre. La Radio


del Gruppo  Ore ha fatto registra-


re un grande successo nel primo se-


mestre dell’anno e in autunno pun-


terà ancora più su informazione e


narrazione di qualità.


L’attualità, punto di forza della


redazione della radio, inizia dunque


fin dalle prime ore del mattino alle


. con “Mattino”, affidato a Si-


mone Spetia affiancato, nella fascia


della rassegna stampa, da Paolo


Mieli, per un commento sulle notizie


e sui temi del giorno. Dalle . alle


., il programma prosegue in


doppia conduzione e a Simone Spe-


tia si affianca Maria Latella, per lo


spazio dedicato alle interviste ai


protagonisti dell’attualità.


La conduzione di «Effetto Gior-


no», momento cruciale per fare il


punto a metà giornata di quello che


è accaduto in Italia e nel mondo, è


affidata a Alessio Maurizi, in onda


sempre alle ..


Nel pomeriggio dal lunedì al ve-


nerdì alle ., spazio alla narra-


zione di qualità, valore distintivo del


pomeriggio di Radio , con il nuovo


programma «Linee d’ombra – Storie


dei nuovi vizi capitali» affidato a


uno dei pionieri dello storytelling in


Italia, Matteo Caccia, che torna a Ra-


dio  con un format completamen-


te nuovo. Storie, racconti, narrazio-


ni di quali sono i nuovi vizi e i nuovi


peccati capitali della nostra epoca,


attraverso le esperienze e le vite di


persone comuni, in cui tutti possia-


mo riconoscerci.


Alle . la narrazione vira ver-


so l’attualità internazionale, altro


punto di forza dell’emittente radio-


fonica del Gruppo  Ore, con


«Nessun luogo è lontano» di Giam-


paolo Musumeci. Il programma


parte dalle notizie internazionali


per approfondire e capire i grandi


temi da cui nascono i conflitti nel


mondo, con analisi, voci e testimo-


nianze raccolte sul campo.


Confermati, nel palinsesto dal lu-


nedì al venerdì, tutti gli altri pro-


grammi di successo come «Uno nes-


suno Milan» di Alessandro Milan


e Leonardo Manera, «Due di denari»


di Debora Rosciani e Mauro Meazza,


«Obiettivo salute» di Nicoletta Car-


bone, «Melog» di Gianluca Nicoletti,


«Tutti convocati» con Carlo Genta,


Pierluigi Pardo e Giovanni Capuano,


«Focus Economia» di Sebastiano


Barisoni, «La Zanzara» di Giuseppe


Cruciani e con David Parenzo,


«Smart city» di Maurizio Melis ed


«Effetto notte» di Roberta Giordano.


Il fine settimana si arricchisce di


nuovi appuntamenti. A partire dal


sabato, alle ., con l’arrivo della


nuova trasmissione «L’economia


delle piccole cose», a cura di Anna


Migliorati, per spiegare in modo


semplice e pratico, l’economia della


quotidianità. In aggiunta i «Repor-


tage», punto di forza del lavoro dei


giornalisti di Radio , andranno in


onda in un nuovo orario, con ancora


maggior visibilità alle . del sabato


e della domenica. A seguire, sempre


al mattino del sabato e della dome-


nica – dalle . alle . –, in arri-


vo una nuova conduzione e nuovi


contenuti per «Si può fare», che, af-


fidato a Laura Bettini insieme a Car-


lo Gabardini, sui temi della sosteni-


bilità ambientale per le imprese e i


privati cittadini. Sempre il sabato,


nuova collocazione oraria per «Il


cacciatore di Libri» di Alessandra


Tedesco, alle .. Alle . il nuo-


vo programma: «I figli di Enea», sto-


rie di nuovi italiani, di Valentina


Furlanetto, successi e difficoltà degli


immigrati di prima o seconda gene-


razione in Italia. Alle . «Off To-


pic Fuori dai luoghi comuni», di


Alessandro Longoni, Riccardo Poli,


Andrea Roccabella, Giuseppe Sal-


metti per scardinare con ironia i luo-


ghi comuni, conoscerne la prove-


nienza e verificarne la veridicità.


Nella «Passione domenica», con


la programmazione della domeni-


ca pomeriggio dedicata a ciò che


più amiamo fare nel tempo libero,


come Globetrotter, Il giardino se-


greto, A ruota libera, Personal best,


si aggiunge alle . «Diario di un


giorno. Passione per gli altri» di


Cristina Carpinelli che si arricchi-


sce con le testimonianze e il rac-


conto di coloro che dedicano il pro-


prio tempo ad aiutare gli altri. Arri-


va anche una nuova Passione per lo


sport: una stagione di Olympia de-


dicata ai duelli tra gli eroi dello


sport, che ci accompagna verso i


giochi di Tokyo  raccontando


le grandi rivalità che hanno fatto la


storia delle Olimpiadi.


—S.Sa.


Giornalista e storico. Paolo Mieli © RIPRODUZIONE RISERVATA


SU RADIO 24


Dopo aver


registrato il primo


semestre


dell’anno più


forte della sua


storia, Radio


dal 2 settembre


rafforza


l’investimento


sull’informazione


e sulla narrazione


di qualità nella


prossima


stagione, con


nuovi conduttori


e nuovi


programmi

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