la Repubblica - 06.08.2019

(Rick Simeone) #1

Ellekappa


Il retroscena

Pene eccessive per Ong e cortei


I dubbi del Quirinale sul decreto


Mattarella firmerà la


legge, ma non è escluso


che accompagni il via


libera con una lettera


E c’è l’ipotesi di uno


stop della Consulta


di Concetto Vecchio

ROMA —Un sistema sanzionatorio
non equilibrato rispetto alle con-
dotte contestate. Pene eccessive,
in alcuni casi draconiane. È questa
la principale perplessità del Quiri-
nale sul decreto sicurezza bis ap-
provato ieri sera al Senato, sia per
quanto riguarda la parte relativa
al soccorso in mare sia per gli arti-
coli sull’ordine pubblico. Una riser-
va sui contenuti della legge, che
non impedirà al Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella di
promulgarla. Non è tuttavia esclu-
so che il Capo dello Stato accompa-
gni la promulgazione, entro trenta
giorni, con una lettera di accompa-
gnamento nella quale dispiegherà
i suoi rilievi, com’era accaduto del
resto già nell’ottobre 2018, quando
venne approvato il primo decreto
sicurezza. All’epoca, in una lunga
missiva inviata al governo, il Presi-
dente della Repubblica aveva riba-
dito l’intangibilità di alcuni diritti
degli immigrati, garantiti dalla Co-
stituzione, richiamando l’esecuti-
vo populista agli obblighi costitu-
zionali e al rispetto dei trattati in-
ternazionali.
Quella approvata è una legge che
assegna al ministro dell’Interno
Matteo Salvini poteri mai visti per
un titolare del Viminale. Un mini-
stro che può limitare o vietare l’in-
gresso, il transito o la sosta di navi
dei migranti per motivi di ordine
pubblico e sicurezza pubblica. Un
uomo di Stato che criminalizza le
ong e disprezza le leggi del mare,
che sembra ignorare i trattati inter-
nazionali che impongono di salva-
re sempre e comunque le vite uma-
ne. E che ha imposto pene durissi-
me, da 150mila euro a un milione,

al comandante della nave che di-
subbidisce (il testo originario pre-
vedeva da 10 a 50 mila euro), e che
in più rischia la sospensione o la re-
voca della licenza di navigazione.
Da più parti si evoca lo Stato di poli-
zia.
Inutile girarci attorno: questa leg-
ge è quanto di più lontano ci possa
essere culturalmente da un cattoli-
co democratico come Sergio Mat-
tarella. Un Presidente che visita i
campi profughi, che parla di soli-
darietà, di terzo settore, che nei
suoi tanti incontri con i giovani ri-
badisce il valore del senso della co-

munità.
Da quel che trapela le riserve ri-
guarderebbero anche la modula-
zione delle pene della seconda par-
te della legge, quella che discipli-
na l’ordine pubblico. L’articolo 7,
che riguarda le manifestazioni in
luogo pubblico, introduce circo-
stanze aggravanti, per i reati di vio-
lenza, minaccia o resistenza a un
pubblico ufficiale, e di violenza o
minaccia a un corpo politico. Du-
rante l’esame parlamentare è stata
aumentata la sanzione per l’oltrag-
gio al pubblico ufficiale e per chi
offende il prestigio di un pubblico
ufficiale mentre compie un atto
d’ufficio. Il decreto inoltre trasfor-
ma da violazioni amministrative
in reati le azioni di chi si oppone al-
le forze dell’ordine con qualsiasi ti-
po di resistenza. «La resistenza
passiva sarà reato?», si è domanda-
ta la politologa Nadia Urbinati sul
sito Strisciarossa. «Sedersi a terra
davanti alle forze dell’ordine, rifiu-
tandosi di andarsene sarà reato? E
gridare contro il governo e la poli-
zia?».
Il decreto sicurezza bis connota l’a-
nima di destra di questo governo.
E farà discutere in Europa. «Oggi il
grado di umanità del nostro paese
si è corrotto» ha commentato ama-
ramente don Luigi Ciotti, il presi-
dente di Libera. I diciotto articoli
del decreto vennero varati l’11 giu-
gno, dopo le Europee. (Salvini vole-
va assolutamente approvarli pri-
ma del voto, ma fu persuaso dal Ca-
po dello Stato a rinviare il suo pro-
posito). Il Quirinale li vistò il 14 giu-
gno. In attesa degli eventuali rilie-
vi scritti di Mattarella, è convinzio-
ne diffusa, tra molti giuristi, che
questa legge alla fine sarà smonta-
ta dalla Corte costituzionale.

ANGELO CARCONI/ANSA

Le principali misure


Dalle maxi-multe


alle navi confiscate


ai reati di minaccia


Primo piano Il governo di Salvini


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ROBERTO MONALDO/LAPRESSE

Sorrisi e proteste
Salvini soddisfatto
dopo il voto del
Senato. A Destra,
Davide Faraone (Pd)
alza un cartello di
protesta con lo slogan
coniato da Don Ciotti
contro il decreto

1


Stop alle navi
Il ministero dell’Interno, “di
concerto” con Difesa e
Infrastrutture e dopo aver
informato il premier, può
“limitare o vietare l’ingresso, il
transito o la sosta di navi nel
mare territoriale per motivi di
ordine pubblico e sicurezza”,
se è stato violato il testo unico
sull’immigrazione ed è stato
compiuto il reato di
favoreggiamento della
immigrazione clandestina.

2


Comandanti multati
Sanzione amministrativa da
150 mila euro fino a un
milione, confisca accessoria
dell’imbarcazione e
successiva vendita, qualora il
comandante della nave “violi
il divieto di ingresso, transito
o sosta in acque territoriali
italiane”. Previsto anche
l’arresto del comandante se
resiste o commette violenza
contro una nave militare.

3


Fondi anti-irregolari
Aumentano i fondi —
500mila euro per il 2019, un
milione per il 2020, un milione
e mezzo per il 2021 — contro il
reato di favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina
e per operazioni di polizia
sotto copertura.

4


Daspo per i cortei
Nuove aggravanti di reato per
i comportamenti tenuti nelle
manifestazioni. Sarà punito
chi utilizzi, in modo da “creare
concreto pericolo a persone o
cose”, razzi, fuochi artificiali,
petardi o oggetti simili,
nonché usi mazze, bastoni o
altri oggetti atti a offendere.
Nelle manifestazioni sportive,
Daspo più duro per i recidivi.

5


Minaccia a pubblico ufficiale
Vengono previste aggravanti
per i reati di minaccia e
violenza a pubblico ufficiale,
resistenza a pubblico ufficiale,
minaccia a un corpo politico,
amministrativo o giudiziario
se commessi in manifestazioni
pubbliche — li.mi.

. Martedì, 6 agosto 2019^ pagina^3

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