22 Mercoledì 7 Agosto 2019 Il Sole 24 Ore
Norme & Tributi
Un audit
adeguato è
un metodo
di misura
delle
prestazioni
che
consente
rapide
correzioni
Viceversa, istituire un controllo di
gestione che, sulla base di una conta-
bilità analitica, consenta un monito-
raggio dei costi e dei ricavi e conduca
alla predisposizione di un budget,
rappresenta in sé un percorso di ac-
crescimento della dotazione di com-
petenze manageriali interne all’im-
presa. Il processo di costruzione del
budget, nella sua trasversalità, con-
duce proprio a confronto interno,
dialogo e sforzo del singolo di far par-
te di un collettivo, ed è fondamentale
per il miglioramento della capacità di
previsione quale frutto di un sistema
organizzato. Un buon controllo di ge-
stione può non generare una previ-
sione precisa, ma rappresenta un ec-
cellente strumento di misurazione
della performance, in grado di con-
sentire rapide correzioni di tiro e in-
terventi incisivi e tempestivi. Anche
se le previsioni dovessero risultare a
volte imprecise, i processi decisionali
che vengono attivati per la sua predi-
sposizione e le interazioni tra mana-
ger interni legate alla sua gestione
periodica sono fondamentali per mi-
gliorare la competitività dell’azienda.
Anche, e forse soprattutto, l’im-
presa che si dichiara incapace di un
proprio budget può ricevere grande
beneficio dall’istituzione di un con-
trollo di gestione, il quale può quindi
passare da un mero tema di com-
pliance, legato ad una norma vigente
che non lascia spazio a malintesi, ad
un progetto di crescita interna e di
sviluppo di competenze, anche tra-
mite consulenti esterni che consenta-
no questa evoluzione.
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Una lettura coordinata della nor-
ma codicistica sugli adeguati assetti
insieme al Codice della crisi, conduce
a ritenere sussistente l’obbligo di isti-
tuzione di un adeguato controllo di
gestione, atto a consentire le verifiche
consuntive e prospettiche necessarie
al monitoraggio previsto dall’articolo
riformato, che prevede – ap-
punto – la necessità di rilevare tem-
pestivamente la crisi dell’impresa e la
perdita della continuità aziendale.
Dalla lettura dell’articolo del Co-
dice emerge chiaramente come la de-
finizione di crisi d’impresa che viene
data sia tipicamente finanziaria e
prospettica: solamente strumenti di
controllo di gestione di tipo prospet-
tico possono consentire all’impren-
ditore di disporre di informazioni
sufficienti e tempestive.
Parlare di previsioni, per molti im-
prenditori, può risultare difficoltoso:
la modesta managerializzazione e in-
formatizzazione dell’impresa, la ve-
locità del mercato e delle tecnologie,
la digitalizzazione e la globalizzazio-
ne sono tutti fenomeni che minano
alla radice la fiducia dell’imprendito-
re nelle previsioni, e spesso lo scorag-
giano anche all’adozione dello stru-
mento. Non è infrequente che taluni
imprenditori ritengano il budget uno
strumento che mal si attaglia alla pro-
pria realtà aziendale, rispetto alla
quale lamentano una modesta visibi-
lità temporale sia dei volumi che dei
prezzi; si tratta purtroppo di un circo-
lo vizioso in quanto l’impresa che non
si dota di un budget non affina inter-
namente le relative competenze e re-
sterà sempre incapace di dotarsene.
Pagina a cura di
Giuseppe Acciaro
Alessandro Danovi
Paolo Rinaldi
L’
istituzione generalizza-
ta dell’obbligo per l’im-
presa collettiva di dotar-
si di adeguati assetti or-
ganizzativi, a seguito
dell’entrata in vigore a
marzo degli articoli e del
Codice della crisi d’impresa comporta
la necessità per l’imprenditore non
solo di valutare costantemente l’ade-
guatezza dell’assetto organizzativo,
ma anche di monitorare la sussisten-
za dell’equilibrio economico finan-
ziario e il prevedibile andamento del-
la gestione. Si tratta di una previsione
contenuta nell’articolo del Codice,
che entrerà in vigore ad agosto
insieme al resto della riforma, che in
realtà racchiude tutto il senso e la
portata della normativa sugli ade-
guati assetti: è proprio l’adeguatezza
dell’organizzazione che consente al-
l’imprenditore il monitoraggio della
crisi e della continuità aziendale.
L’assetto organizzativo, ammini-
strativo e contabile deve consentire
all’imprenditore la verifica dell’equi-
librio economico-finanziario e della
gestione prospettica: questa indagi-
ne, che va condotta con periodicità
proporzionata alla dimensione ed al-
la complessità dell’azienda (e alle ri-
sorse umane e finanziarie disponibi-
li), si basa su una serie di strumenti
che tradizionalmente sono racchiusi
all’interno del macro-contenitore de-
nominato “controllo di gestione”.
PROFESSIONISTI E AZIENDE
Gli strumenti. La norma sugli adeguati assetti organizzativi del Codice della crisi deve consentire
all’imprenditore la verifica dell’equilibrio economico-finanziario in modo prospettico
Necessario il controllo di gestione
attraverso la contabilità analitica
L’ARMA PRINCIPALE
Una buona tesoreria
è fatta di dati
contabili e produttivi
Proiezioni di costi, ordini
e scadenzari da organizzare
in uno strumento unitario
Pur rappresentando lo strumento
principe degli adeguati assetti or-
ganizzativi, la tesoreria è spesso
trascurata in azienda, e può persino
accadere che l'imprenditore ritenga
di disporne, quando invece possie-
de informazioni poco approfondite
e talvolta incomplete.
Molti direttori amministrativi,
infatti, predispongono periodica-
mente un prospetto, talvolta rica-
vato dall'home banking, dal quale
emergono gli affidamenti e gli uti-
lizzi per banca e per linea, e anche
un ulteriore previsione manuale
delle entrate e delle uscite di cassa
relative al mese successivo; queste
informazioni, per quanto valide e
rilevanti, non sono spesso suffi-
cienti e talvolta possono persino ri-
sultare fuorvianti
Ritenere infatti di godere di linee
di credito disponibili, in quanto
l'impresa ha spazio sui castelletti di
portafoglio autoliquidante, può ri-
velarsi un grave errore se non si di-
spone di fatture anticipabili a suffi-
cienza, e lo stesso può dirsi per i co-
siddetti fidi di cassa che, se non cor-
rentemente e frequentemente
utilizzati in modo appropriato e
temporaneo, possono risultare di
fatto inutilizzabili in condizioni di
tensione finanziaria.
Per istituire una tesoreria
aziendale funzionante, la maggior
parte delle informazioni si trova
già in azienda: scadenzari di clienti
e fornitori, ordini attivi e passivi,
proiezioni di costi fissi mensili su
base storica, sono tutti dati rileva-
bili da documenti storicizzati (or-
dini, fatture, consuntivazioni); or-
ganizzare questi flussi informativi
mediante uno strumento unitario
può richiedere solo l'utilizzo di un
foglio elettronico, ovvero sistemi
maggiormente complessi, o persi-
no applicativi dedicati, muniti di
adeguate interfacce con i sistemi
gestionali interni.
In tutti i casi, una parte delle in-
formazioni deriverà da dati conta-
bili, dotati di una certa affidabilità
(regolarità dei pagamenti o delle
consegne e dei ritiri), mentre
un'altra parte emergerà dal budget
delle vendite o della produzione, e
dunque da un sistema di previsio-
ni interne: la qualità e l'affidabilità
della previsione di tesoreria sa-
ranno tanto più elevate quanto più
basate su dati contabili e oggetto
di verifica.
La costruzione di una tesoreria
aziendale affidabile è peraltro un
processo interattivo, in quanto ogni
mese si riesce ad essere più precisi
e si impara dall'esperienza pregres-
sa, sperimentando un progressivo
miglioramento della capacità di
previsione dei flussi di cassa.
L'orizzonte temporale di riferi-
mento della previsione finanziaria
non è peraltro un dato negoziabile,
in quanto l'articolo del Codice
della crisi d’impresa concentra la
sua attenzione proprio sulla circo-
stanza che i debiti siano sostenibili
o meno per i sei mesi successivi:
questa è quindi la durata minima
per la quale i flussi di cassa devono
essere visibili da parte degli ammi-
nistratori.
Con una tesoreria che consenta
tra una rilevazione e l'altra di di-
sporre di informazioni previsionali
sulla sostenibilità dei debiti (ovvero
sulla capacità di avere entrate fi-
nanziarie in grado di coprire le
uscite) si può quindi ritenere che si
riesca a presidiare in modo serio il
rischio di crisi aziendale.
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Flussi
di cassa
devono
garantire
debiti
sostenibili
almeno
per sei
mesi
successivi
QUOTIDIANO
DEL FISCO
I REQUISITI DELL’ATTIVITÀ
Revisori legali
a prova di indipendenza
Guardia alta dei revisori sotto il
profilo delle responsabilità. Uno
dei requisiti che deve fin
dall’inizio caratterizzare l’attività
è quello di indipendenza. Quindi il
revisore deve essere indipendente
dalla società sottoposta a
revisione e non deve essere
coinvolto nel processo decisionale
di essa.
— Nicola Cavalluzzo
—Valentina Martignoni
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