122 Internazionale 1203 | 5 maggio 2017
Il diario della Terra
u Nel 2050 il clima della Città
del Vaticano potrebbe essere
simile a quello di oggi di Ada-
na, nel sud della Turchia. La
temperatura massima in estate
potrebbe infatti aumentare di
5,3 gradi. Torino e Milano po-
trebbero invece avvicinarsi al
clima attuale di Dallas, in Te-
xas, con temperature massime
d’estate più alte di oltre 7 gra-
di. Sono le previsioni di un
gruppo di ricercatori che ha
provato a rendere più evidente
l’effetto della crisi climatica
sull’ambiente urbano. Hanno
paragonato il clima previsto
per alcune città a quello attua-
le di altri centri. Sono state
analizzate 520 città nel mon-
do, considerando lo scenario
climatico Rcp4,5 in cui, ottimi-
sticamente, le politiche am-
bientali hanno stabilizzato le
emissioni di CO2 entro la metà
del secolo, con un aumento
della temperatura media glo-
bale di 1,4 gradi. Lo studio,
uscito su Plos One, prevede
che il 77 per cento delle città
registri una variazione delle
condizioni climatiche e che il
22 per cento avrà un clima che
oggi nessun centro urbano
sperimenta. Il cambiamento
più forte si avrà nelle città del
nord, che avranno un clima si-
mile a quello attuale di città
mille chilometri più a sud. Si
ipotizza che Londra avrà l’at-
tuale clima di Barcellona,
Stoccolma quello di Vienna e
Madrid quello di Fez. Per le re-
gioni tropicali si prevedono al-
terazioni di temperatura mino-
ri, ma le stagioni umide diven-
teranno più piovose e quelle
secche più aride. La previsione
è particolarmente fosca per le
città tropicali, che potrebbero
avere condizioni inedite.
Le città calde
del futuro
Alluvioni
causate
dai monsoni
Il nostro clima
Tempeste Dopo giorni di
temperature che hanno tocca-
to i 37 gradi, sei turisti e un pe-
scatore sono morti in Grecia a
causa di una violenta tempesta
nelle Cicladi. Altre 23 sono ri-
maste ferite. Il vento ha rove-
sciato veicoli, sradicato alberi e
trasformato oggetti come gli
ombrelloni in proiettili. In un
giorno nel paese sono stati re-
gistrati cinquemila fulmini.
Terremoti Una scossa di ma-
gnitudo 7,3 sulla scala Richter
ha colpito l’arcipelago indone-
siano delle Molucche causan-
do la morte di cinque persone.
Un’altra scossa( 5,7) registrata a
NASA
LEE SHAN KEE (WWF-MALESIA)
Bali ha danneggiato alcuni
templi e scuole. La terra ha tre-
mato anche in Australia occi-
dentale (6,6).
Alluvioni Negli ultimi giorni
le piogge monsoniche in Asia
meridionale hanno provocato
la morte di 270 persone. Parti-
colarmente colpiti India, Nepal
e Bangladesh, dove circa un
terzo del territorio è alluviona-
to. u La tempesta tropicale
Barry ha risparmiato New Or-
leans, ma le piogge continuano
a provocare alluvioni in Loui-
siana, Mississippi e Arkansas.
Incendi Il caldo record di giu-
gno nell’Artico ha scatenato
enormi incendi dal nord
dell’Alaska alla Siberia, che
hanno rilasciato grandi quanti-
tà di anidride carbonica.
Volpi I ricercatori del Norsk
Polarinstitutt hanno seguito il
viaggio di una volpe artica per
quattromila chilometri dalla
Norvegia alla Groenlandia e
poi fino al Canada. L’animale
ha percorso in media 46 chilo-
metri al giorno per 76 giorni,
con picchi di 150 chilometri in
un solo giorno.
Oranghi Un censimento degli
oranghi nel Borneo malese ha
rilevato meno di diecimila
esemplari. È stata però scoper-
ta una popolazione finora igno-
ta di quasi 1.800 individui. La
popolazione all’interno della
foresta è rimasta stabile negli
ultimi anni, mentre quella nel-
le aree periferiche, vicine alle
piantagioni di palma da olio, è
in declino, scrive Plos One.
Ghiacci La neve artificiale potrebbe impedire alla calotta glaciale antartica di scivolare nell’oceano
e di sciogliersi. Lo scioglimento, spiega Science Advances, rischia di far innalzare il livello dei
mari mettendo in pericolo le città costiere come New York, Calcutta, Shanghai e Tokyo. In
teoria si potrebbe pompare acqua di mare, trasformandola in neve, su alcune aree dell’Antartide
occidentale, come i ghiacciai della Pine Island (nella foto) e di Thwaites. Per avere un risultato
stabile ci vorrebbero almeno 7.400 miliardi di tonnellate di neve artificiale in dieci anni. Il progetto
però sarebbe molto costoso, tecnicamente difficile e rischioso per l’ecosistema marino. Inoltre, non
sono stati considerati possibili effetti dovuti al cambiamento delle condizioni climatiche.
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