Internazionale - 19.07.2019

(やまだぃちぅ) #1
più famoso del mondo”, come amano de-
finirlo i suoi abitanti – s’intreccino gli in-
teressi geostrategici, le politiche locali e
nazionali e la storia. Sembra proprio che
il destino di Tito in Croazia sia quello di
sopravvivere nell’etichetta di una botti-
glia di vino o nel nome di una porzione di
štrukli (pasta sfoglia ripiena di formag-
gio). Oggi, perfino a Kumrovec, nessuno
vuole più parlare di politica e ancor meno
di comunismo.
“Non c’è niente di politico, è un inve-
stimento puramente turistico”, spiega
Šplajt. “Non sarà una Disneyland per glo-
rificare Tito. Alcuni pensano che siamo
dei comunisti, ma non è così. Vogliamo
solo lo sviluppo. Siamo prima di tutto cro-
ati, ma non ci vergogniamo del nostro
Josip Broz. È un marchio conosciuto in
tutto il mondo. Solo qui in Croazia sem-
bra creare problemi”.
La gente della regione del Zagorje non
rinnega Tito, ma pensa che i tempi siano
cambiati. “Personalmente sono affezio-
nato a quell’epoca”, dice Branko Praten-
grazer, insegnante in pensione, “Ma tro-
vo stupido che il 25 maggio, per il giorno
della gioventù, si canti ancora ‘Compa-
gno Tito, ti giuriamo che non devieremo
mai dal tuo cammino’. Kumrovec non ha
più niente di comunista. Su internet leggo
commenti secondo cui qui si sarebbe do-
vuto radere tutto al suolo. Non chiediamo
a nessuno di adorare Tito, ma questi mo-
numenti non devono essere distrutti. Se i
giovani non vogliono vivere qui è perché
non c’è lavoro”.
È proprio questo il nocciolo del pro-
blema. In questo piccolo villaggio che si
sta svuotando dei suoi abitanti, lo spirito
di Tito potrebbe essere un’ancora di sal-
vezza. All’epoca della Jugoslavia, Kumro-
vec era collegata a Zagabria da un auto-
bus diretto ogni due ore. Oggi ce n’è solo
uno per Zaprešić, una volta al giorno. Nel
1990 la scuola aveva 356 allievi, mentre
ora ne ha solo 130.
Dopo l’indipendenza è andato distrut-
to tutto quello che era stato costruito sot-
to il socialismo e ora assistiamo a una
deindustrializzazione generalizzata, alla
svendita di tutti i beni pubblici. Era logico
che finissero in vendita anche i simboli
del passato: il volto di Tito sull’etichetta
di un vino o su un ritratto nella hall di un
hotel diventa un’esca per i potenziali in-
vestitori. Solo un Tito trasformato in un
marchio è accettabile per la Croazia di
oggi e in questa forma, chissà, forse sa-
rebbe benvenuto perfino nell’ufficio della
presidente della repubblica. u af

clienti della taverna Kod Starog. Tra que-
sti c’è il sindaco Robert Šplajt, che nel
2018 ha firmato un protocollo d’intesa
presso la sede pechinese della Z-Run. “Ci
sono molte offerte, si sono presentati an-
che investitori austriaci e tedeschi, ma la
signora Yu è di gran lunga la più seria”,
spiega Šplajt. “La scuola di scienze politi-
che diventerà un centro congressi, men-
tre il memoriale sarà trasformato in un
hotel di lusso con le sue terme, e saranno
sviluppati altri progetti per invogliare i
visitatori a passare più giorni a Kumro-
vec”. Yu è un personaggio misterioso:
tutto quello che siamo riusciti a sapere di
lei è che dirige un’azienda con più di un
milione di dipendenti e almeno ventimila
filiali.


Niente di politico
L’imponente scuola di scienze politiche
fu costruita nel 1981 grazie ai contributi
della Lega dei comunisti jugoslavi. Com-
prende 145 camere, un’infermeria, una
palestra, un rifugio antiatomico, dodici
locali per uffici e otto stanze per i profes-
sori, un anfiteatro all’aperto, una biblio-
teca e un ristorante. Ma questo edificio
abbandonato è anche una testimonianza
dello smantellamento di uno stato. La bi-
blioteca è stata saccheggiata fino all’ulti-
mo libro, gli elementi in rame del tetto
sono stati rubati e al piano terra crescono
le erbacce. Un ladro troppo ambizioso ha
addirittura cercato di portarsi via la porta
del rifugio antiatomico, che giace abban-
donata per terra. In un corridoio ci sono
due palme rinsecchite, simboli anacroni-
stici del sole, delle vacanze e della vita
spensierata.
La prima scuola di scienze politiche
aprì nel 1975 nei locali del memoriale, che
all’epoca era la Casa dei combattenti e
della gioventù della Jugoslavia, come ri-
corda Milan Kladnički, direttore dell’uffi-
cio del turismo di Kumrovec. “Ospitava
eventi di ogni tipo ed era aperta a tutti i
visitatori. Agli studenti di scienze politi-
che venivano forniti vitto e alloggio e po-
tevano accedere ad attività culturali e
sportive. Molte persone del posto lavora-
vano in queste istituzioni, erano soddi-
sfatte e non avevano alcuna intenzione di
andarsene da Kumrovec. In ogni famiglia
c’era qualcuno che lavorava in un hotel”,
racconta Kladnički.
Gli abitanti del paese in realtà non
hanno molta voglia di rispondere alle no-
stre domande, a parte Ivica Hrastović,
dottore in storia e filosofia e colonnello in
pensione. “Lo stato non ha mai mostrato


il minimo interesse per questi edifici”, ci
dice. “Sette anni fa abbiamo dato vita a
una iniziativa per lo sviluppo del comune
di Kumrovec. Nel giro di un anno aveva-
mo già messo a punto un piano per la ri-
strutturazione degli edifici grazie ad al-
cuni progetti internazionali, un interven-
to che sarebbe nell’interesse di tutti. Se si
può trarre profitto dalla notorietà di Tito,
testimoniata dal fatto che 209 delegazio-
ni di 127 paesi parteciparono al suo fune-
rale, tanto meglio per noi”.
Senza addentrarci nella questione
complessa delle relazioni tra Cina ed Eu-
ropa, è interessante osservare come nel
microcosmo di Kumrovec – “il villaggio

u Arrivare e muoversi Zagabria può essere
raggiunta in autobus da Trieste attraverso la
Slovenia in circa quattro ore (Flixbus, a
partire da 10 euro). Da lì si può arrivare a
Kumrovec cambiando autobus a Zaprešić.
u Dormire L’Hostel Kumrovec offre camere
doppie a partire da 32 euro.
u Cosa vedere e fare Nella casa natale di
Tito a Kumrovec è possibile visitare il museo
dedicato all’ex presidente della Federazione
jugoslava (kumrovec.hr). Dall’altro lato del
confine sloveno si trova il parco naturale
Kozjanski (kozjanski-park.si).
u Leggere Jože Pirjevec, Tito e i suoi
compagni, Einaudi 2015.
u La prossima settimana In vacanza con i
figli. Avete suggerimenti su posti, tariffe,
libri? Scrivete a [email protected].

Informazioni
pratiche

In questo piccolo


villaggio che si sta
svuotando dei suoi

abitanti, lo spirito
dell’ex presidente

potrebbe essere
un’ancora di salvezza
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