Le Scienze - 08.2019

(Ann) #1

Made in Italy


12 Le Scienze 6 12 agosto 2019


Un kit per creare

piccoli organi

L’

idea della start-up Flavio Rizzolio ce l’aveva in mente da
quando era ragazzo. D’altra parte, però, l’amore per la
scienza e in particolare per la biologia lo spingeva verso
una strada che ai più non sembrava conciliabile con il suo sogno.
Ma a volte è solo questione di tempo, e di esperienze accumula-
te. Così dopo la laurea in scienze biologiche, una specializzazione
in genetica applicata, un dottorato in genetica oncologica – titoli
conseguiti in tre diversi atenei – il giovane ricercatore va negli Sta-
ti Uniti, alla Temple University, dove studia i meccanismi di altera-
zione cellulare che provocano la degenerazione tumorale.
«Era il 2012 e a quel punto ho ricevuto una proposta per rien-
trare in Italia e cambiare nuovamente settore di studio: avrei do-
vuto occuparmi di nanomedicina per la lotta al cancro», raccon-
ta Rizzolio. «Ho accettato e sono arrivato al Centro di riferimento
oncologico (CRO) di Aviano, dove ancora oggi svolgo alcune attivi-
tà di ricerca. Ma tutte le esperienze che avevo accumulato nel cor-
so degli anni mi convincevano ancora di più che era venuto il tem-
po di dare forma alla mia idea iniziale, quella che coltivavo fin dai
tempi dell’università: fondare un’azienda».


Un lavoro traslazionale


Da sempre impegnato sul versante della ricerca di base, al-
la scoperta dei meccanismi molecolari che provocano le malat-
tie, Rizzolio vuole ora concretizzare le sue conoscenze. Al CRO di
Aviano porta avanti le sue ricerche ma ha anche modo di vedere i
pazienti, e così il suo lavoro diventa traslazionale: dal laboratorio
al letto del malato e viceversa. Il 2016 è l’anno della svolta: nel gi-
ro di pochi mesi vince un concorso per un posto all’Università Ca’
Foscari di Venezia, al Dipartimento di scienze molecolari e nano-
sistemi, e fonda uno spin-off: Biofuture Medicine. «L’idea portante
dell’azienda nasce dall’esperienza maturata ad Aviano, dalle diffi-
coltà con cui ci siamo scontrati cercando di portare le conoscen-
ze sviluppate nei laboratori realmente al servizio dei malati», spie-
ga il ricercatore. «Per accelerare i tempi della terapia e migliorarne
gli effetti, devono essere sviluppati test sempre più accurati che
permettano di prevedere, a partire dalle cellule del paziente, se
una determinata molecola funzionerà o meno. È la medicina di
precisione di cui tanto si parla negli ultimi anni».
Il gruppo di Rizzolio ha iniziato a lavorare prima su colture cel-
lulari tradizionali, quelle nelle piastre, per passare a quelle in 3D
e poi arrivare agli organoidi e ai tumoroidi. «Si tratta di organi tri-
dimensionali microscopici ottenuti a partire da poche cellule che
si auto-organizzano con le funzioni dell’organo di partenza: sano
nel primo caso, malato nel secondo. Lo sviluppo e lo studio di or-


ganoidi sono sicuramente tra i più grandi avanzamenti scientifici
degli ultimi anni», spiega Rizzolio. Il problema però è che mettere
a punto le colture cellulari da cui far sviluppare gli organoidi non
è affatto banale: in letteratura i dati sono pochi. «Il risultato è che
per partire e rendere riproducibile anche da altri quello che face-
vamo, abbiamo impiegato molto tempo», va avanti il ricercatore.
«Ma proprio questa difficoltà ha acceso la lampadina: perché non
creare un kit per far crescere organoidi in maniera semplice e im-
mediata, senza necessità di tutto il tempo che abbiamo sacrificato
noi?». Detto fatto.
Biofuture Medicine ha messo in commercio un kit che permet-
te agli scienziati di far crescere in vitro cellule di un tessuto nor-
male o tumorale su cui sperimentare test diagnostici e terapie in-
novative, per esempio. «Offriamo ai colleghi ricercatori di tutto il

mondo uno strumento affidabile con cui effettuare la loro ricer- Cortesia Biofuture Medicine (

tutte le foto in questa pagina

e nella pagina a fronte

)

Biofuture Medicine ha sviluppato e messo
in commercio un metodo grazie a cui
produrre organoidi per la medicina di precisione
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