Le Scienze - 08.2019

(Ann) #1

24 Le Scienze


News


Gli atleti hanno microbi
intestinali peculiari, ma
non è chiaro se questo sia
solo una conseguenza del
loro stile di vita oppure ne
favorisca le prestazioni.
Aleksandar Kostic, del Joslin
Diabetes Center di Boston, e
colleghi mostrano su «Nature
Medicine» che almeno un
batterio tipico degli sportivi
potrebbe accrescerne la
resistenza.
Analizzando le feci di un
centinaio di maratoneti e
altri atleti, i ricercatori vi
hanno trovato una particolare
abbondanza di batteri
del genere Veillonella, il
cui numero aumentava
ulteriormente dopo gare
oppure allenamenti. E
un ceppo di Veillonella
trapiantato nell’intestino dei
topi accresceva del 13 per
cento la loro resistenza in una
prova di sforzo. Come mai?
Questi batteri consumano
il lattato (la forma ionizzata
dell’acido lattico) prodotto
dai muscoli sotto sforzo,
ma questo di per sé non
aiuterebbe le prestazioni.
Kostic ha scoperto però che
Veillonella trasforma il lattato
in propionato, un acido
grasso utilizzabile dal corpo
come fonte di energia, e che
ha effetti antinfiammatori.
Anche introducendo
propionato nell’intestino dei
topi, infatti, la loro resistenza
aumenta. L’ipotesi quindi – se
lo stesso accade negli esseri
umani – è che si inneschi un
circolo virtuoso: l’abbondante
acido lattico prodotto sotto
sforzo fa proliferare la
Veillonella, che rende più
prestanti gli atleti. (GiSa)

Il batterio
atletico
che aumenta
la resistenza

Esplorare il Pianeta Rosso
grazie a un elicottero

Anche le scimmie cappuccine hanno un’età della pietra

Uno studio pubblicato su «Nature Ecology & Evolution» da un gruppo anglo-brasiliano coordinato da
Michael Haslam dell’Università di Oxford suggerisce che le scimmie cappuccine del nord del Brasile
(Sapajus libidinosus) stiano attraversando la loro «età della pietra». Che molte scimmie abbiano capacità
«tecnologiche» acquisite e tramandate di generazione in generazione anche da migliaia di anni non è
una sorpresa. La novità in questo caso è aver individuato per la prima volta cambiamenti nella storia delle
tecniche usate da questi primati per aprire le noci di cui si nutrono.
In genere lo fanno battendo una pietra più piccola (il martello) su una noce poggiata in un incavo di un’altra
pietra più grande e piatta (l’incudine). Grazie ad analisi impiegate di norma nello studio dell’archeologia
umana, i ricercatori hanno dimostrato che i dettagli specifici della metodologia sono cambiati con il tempo
e le condizioni ambientali. Ci sarebbero state diverse epoche, almeno quattro, caratterizzate da processi
diversi. Lo studio da solo non può sostenere con certezza che in questi primati vi sia un’evoluzione culturale
come invece si osserva negli esseri umani, ma di sicuro è un nuovo significativo capitolo di una disciplina
nascente, l’archeologia dei primati. (FeSg)

Finora l’esplorazione di Marte è stata condotta da
satellite o con rover dotati di ruote per spostarsi
a contatto con il suolo. Mai con droni, il cui volo è
virtualmente impossibile nella tenue atmosfera
marziana, con una densità pari all’uno per cen-
to di quella terrestre. Ora, però, al Jet Propulsion
Laboratory della NASA a Pasadena, in California,
sta nascendo il Mars Helicopter, il primo mez-
zo in grado di volare su un corpo celeste diver-
so dalla Terra. Si tratta di un drone con un rotore
a doppia elica, composto da più di 1500 elemen-
ti in fibra di carbonio, alluminio spaziale, silicio,
rame, stagno e aerogel, un materiale estrema-
mente leggero e poroso ottenuto dalla combina-
zione di un polimero con un solvente.
Il Mars Helicopter pesa 1,8 chilogrammi e ha
completato i test di compatibilità con il rover
Mars 2020, che lo porterà a destinazione. L’eli-
cottero pensato per Marte ha superato anche le
prove di resistenza alle vibrazioni della fase di
lancio e alle fredde temperature, fino a -129 gra-
di Celsius, che sperimenterà nel corso della mis-
sione. Il drone marziano sarà pilotato a distanza
dalla Terra e invierà immagini riprese da una te-
lecamera. Arrivo previsto: 18 febbraio 2021 nel
cratere Jezero. Obiettivo: determinare l’abitabi-
lità degli ambienti esplorati. (RiOl)

Cortesia NASA/JPL-Caltech (

Mars Helicopter

);

Tiago Falótico/Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0 (

Sapajus libidinosus

)
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