Le Scienze - 08.2019

(Ann) #1
http://www.lescienze.it Le Scienze 65

Fonte:

Effect of Dengue Serostatus on Dengue Vaccine Safety and Efficacy

, di Sridhar S. e altri,

in «New England Journal of Medicine», Vol. 379, n. 4, 26 luglio 2018

ging Infectious Diseases Program della Duke-NUS Medical School
di Singapore, sostiene che i virus DENV-2 e DENV-3 siano stati as-
sociati in passato a focolai di dengue nella sua forma grave. Se le
cose stanno così, il tipo di virus potrebbe essere importante al-
meno quanto l’ADE nel determinare il corso dell’infezione. Alan
Rothman, professore di biologia cellulare e molecolare all’Uni-
versità del Rhode Island, sostiene che i linfociti T, che richiama-
no e attivano i macrofagi e secernono sostanze infiammatorie, sia-
no più responsabili dell’insorgere della dengue grave rispetto agli
anticorpi. Halstead, invece, considera i linfociti T soprattutto co-
me salvatori, perché distruggono i macrofagi infettati dalla den-
gue. A questo punto il virus potrebbe rilasciare una proteina che
danneggia i vasi sanguigni, ma i medici possono comunque salva-
re il paziente mantenendo sotto controllo i livelli dei fluidi e dando
così più tempo ai linfociti T per eliminare il virus.

Verso un vaccino più sicuro
Dato che la dengue contagia circa un milione di persone al gior-
no e sta comparendo in luoghi in cui non si era mai vista prima,
il bisogno di un vaccino sicuro è sempre più pressante. Forti del-
le nuove informazioni ottenute da Sanofi Pasteur, i nuovi produt-
tori di vaccini contro la dengue si affrettano a dire che loro si sono
organizzati diversamente. «Abbiamo progettato la sperimentazio-
ne in modo che risponda alla domanda più importante: come fun-
ziona in soggetti mai colpiti dalla dengue?», afferma Rajeev Ven-
kayya, direttore della Global Vaccine Business Unit di Takeda
Pharmaceutical Company. Attualmente Takeda sta sperimentan-
do il suo vaccino contro la dengue su bambini dai 4 ai 16 anni in

di ricovero ospedaliero per i bambini «sieronegativi» (quelli il cui
sangue non presentava tracce di precedenti infezioni da dengue)
che avevano ricevuto il vaccino rispetto a quelli che non l’aveva-
no ricevuto. «Il vaccino imita in parte il primo contagio e aumen-
ta il rischio di dengue grave durante i contagi successivi», hanno
scritto i ricercatori. Sebbene i sostenitori dell’ADE avessero previ-
sto questi risultati, l’articolo affermava che «i meccanismi immu-
nopatogenetici alla base di questi risultati restano ignoti».
Halstead ritiene che i ricercatori di Sanofi Pasteur «non riesca-
no ad accettare» le prove che derivano dalle loro stesse sperimen-
tazioni. Ng risponde che il modo preciso in cui l’ADE favorisce il
contagio non è ancora stato dimostrato negli esseri umani. «L’ADE
è più che altro un’osservazione fatta in laboratorio, in vitro. Non
l’abbiamo vista dimostrata clinicamente negli esseri umani», af-
ferma. «Non sappiamo se il meccanismo fondamentale sia l’ADE o
no». Ng sostiene inoltre che l’effetto generale di Dengvaxia sulla sa-
lute pubblica sia comunque benefico. Secondo Sanofi Pasteur, nei
bambini a partire dai nove anni e che hanno già sofferto di dengue,
Dengvaxia riduce circa dell’80 per cento il tasso di attacchi in for-
ma grave della malattia e di ricovero ospedaliero. Per ragioni anco-
ra non chiarite, sembra che due attacchi di dengue diano l’immu-
nità alla malattia per tutta la vita. In senso stretto, il vaccino è utile
solo a chi si è ammalato già una volta ma non due.
Ng non è l’unica a mettere in discussione il fatto che l’ADE sia
il meccanismo principale alla base della versione potenzialmente
fatale della dengue. Duane Gubler, direttore fondatore del Dipar-
timento dedicato alla dengue degli statunitensi Centers for Dise-
ase Control and Prevention (CDC) e professore emerito all’Emer-

I RISULTATI

Quanto

è sicuro

Dengvaxia?

Con un nuovo test appena sviluppato, i
ricercatori di Sanofi Pasteur hanno scoperto
quali dei bambini che hanno partecipato
alle sperimentazioni cliniche su Dengvaxia,
il primo vaccino mai approvato contro la
dengue, avessero contratto un’infezione
da dengue prima dell’inoculazione. Così
hanno scoperto che se un bambino era
già stato infettato in passato (linee blu), il
vaccino era molto efficace nel proteggerlo
dall’ospedalizzazione per dengue.
Se invece il bambino non presentava segni
di una precedente infezione (linee rosse),
rispetto ai bambini non vaccinati della
stessa età, allora aveva molte più probabilità
di essere ricoverato con un grave attacco
di febbre da dengue anni dopo il vaccino.
L’effetto era molto più netto nei bambini
più piccoli (grafico in alto), che comunque
hanno più probabilità di sviluppare attacchi di
dengue grave rispetto ai bambini più grandi
(grafico in basso).^012345

7

6

4

3

1

5

2

0

1

2

0

0 1 2 3 4 5

Percentuale di soggetti ricoverati per dengue


Anni passati dalla prima dose di Dengvaxia

2-8 anni

9-16 anni

Vaccino, nessun
contagio precedente
Nessun vaccino,
contagio precedente

Dati i problemi di sicurezza
del vaccino per i bambini
più piccoli, oggi Sanofi
Pasteur raccomanda
il Dengvaxia per i bambini
sopra i nove anni per
i quali è documentato
un precedente contagio
di dengue.
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