Le Scienze - 08.2019

(Ann) #1

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ai proprietari di abitazioni di prova-
re la necessità di un argine rispetto a
una costa naturale.
L’indicazione più prometten-
te potrebbe essere l’accordo del
2018 tra Nature Conservancy, setto-
re assicurativo e lo Stato messicano
Quintana Roo per la creazione di un
fondo fiduciario per proteggere la
barriera corallina mesoamericana al
largo di Cancún. L’accordo include-
rà la prima polizza assicurativa sti-
pulata su un ecosistema naturale. Se
la barriera sarà danneggiata da una
tempesta, saranno sbloccati fondi
assicurativi per la ricostruzione del
suo capitale naturale.
Affinché le coste viventi diven-
tino parte importante dei piani
di difesa, governi, assicurazioni e
responsabili dello sviluppo dovran-
no migliorarle e installarle prima
dell’arrivo di tempeste, e finanzia-
re i prossimi progetti con spese suc-
cessive ai disastri. Questo richiede
buona scienza e buoni numeri eco-
nomici – che ora ci sono – e prove
concrete sotto forma di progetti dimostrativi, sempre più comuni.
Il primo esempio significativo di spesa post-disastro per infra-
strutture naturali potrebbe verificarsi nel momento in cui la FEMA
e altre agenzie cercassero di spendere più di 100 milioni di dollari
in fondi per il risarcimento da recenti uragani. Nonostante i tradi-
zionali investimenti della FEMA in ambito di riduzione del rischio
si siano focalizzati su approcci come l’acquisizione di abitazioni co-
stiere danneggiate o il loro innalzamento, l’agenzia ha corretto la
sua politica di analisi costi-benefici a favore di investimenti in in-
frastrutture naturali. Beck si aspetta che questo cambio porti a
progetti finanziati a livello federale e con portata senza precedenti
in Florida, Porto Rico e nella costa del Golfo. Altri sviluppi su larga
scala potrebbero seguire in tutto il mondo, nel momento in cui go-
verni, addetti alla gestione del rischio da disastri, imprese, banche
e assicuratori cercassero di mitigare la loro esposizione ai rischi nel
modo economicamente più vantaggioso possibile.
Quando questo accadrà, sarà il momento in cui la società capirà
che la natura non è un lusso. È il futuro. Q

Questo articolo è stato prodotto in collaborazione
con Food & Environment Reporting Network,
organizzazione no profit di giornalismo d’inchiesta.

Atmospheric Administration ha fat-
to delle coste viventi un elemento
centrale del suo piano per la resilien-
za costiera. Centinaia di progetti so-
no stati portati a termine o sono in
esecuzione. Molti sono piccoli sfor-
zi basati su comunità, ma interventi
più estesi sono sempre più comuni.
I fondi resi disponibili dall’Ame-
rican Recovery and Reinvestment
Act del 2009 hanno aumentato si-
gnificativamente le dimensioni di
alcune iniziative. Chilometri di pro-
getti basati su barriere di ostriche
si trovano in Alabama, Texas e Lou-
isiana. Il più importante è Coffee
Island, al largo dell’Alabama. La bat-
tigia si era ritirata fino a un massimo
di 100 metri. Nature Conservancy
ha collocato una linea di sacchi di
gusci e palle di cemento lunga 3 chi-
lometri a circa 30 metri dalla costa.
La barriera ha subito bloccato l’e-
nergia delle onde, permettendo alla
palude di ricostituirsi. In due anni,
circa 200 giovani ostriche per metro
quadrato hanno colonizzato la strut-
tura, attirando pesci, granchi e uccelli. Al di fuori della costa del
Golfo e del sud-est, i progetti di ripristino potrebbero essere più
ardui. La California, per esempio, è una sfida difficile. «Nella ba-
ia di San Francisco – dice Beck – è stato perso più del 90 per cento
delle paludi naturali, quindi è necessario ricreare un ambiente su
larga scala in un luogo assai popolato».
Ma dove c’è volontà – e denaro locale – c’è una soluzione. La San
Francisco Bay Clean Water, Pollution Prevention, and Habitat Re-
storation Measure, approvata dai votanti nella zona della baia nel
2016, raccoglierà 25 milioni di dollari all’anno per vent’anni con
una tassa. Quei 500 milioni di dollari saranno usati per costrui-
re 40.000 ettari di zone umide – il maggior ripristino di costa ne-
gli Stati Uniti – impiegando diverse tecniche. La più innovativa ri-
guarda argini orizzontali. Invece di un tumulo alto e stretto che
fiancheggia la costa, gli argini orizzontali sono ampie strisce di
terra fangosa, paludi ed erba che si alzano gradualmente dal bor-
do dell’acqua alla terraferma per centinaia di metri. Questi argi-
ni sono livellati con grandi quantità di terra (spesso recuperata da
progetti edilizi) e contengono piccoli campioni di substrato per
germinazione e radicamento di piante. Possono essere più bassi e
costare il 40 per cento in meno rispetto a un argine tradizionale,
perché l’ampiezza assorbe l’acqua dell’inondazione. La configura-
zione, inoltre, fornisce spazio alle comunità della palude, in modo
che possano ritirarsi quando i mari si innalzano.
Un altro segno incoraggiante è il Living Shorelines Act. Il dise-
gno di legge assegnerebbe 20 milioni di dollari di finanziamento
all’anno a progetti sulle coste viventi. Con l’attuale Parlamento de-
gli Stati Uniti le prospettive sono incerte, ma l’esistenza del dise-
gno di legge mostra come le coste viventi guadagnino terreno.
Di recente la Coastal Resources Commission del North Caroli-
na ha approvato una nuova procedura che renderà la concessio-
ne di permessi per le coste viventi facile come quella per gli argini.
In Maryland è in vigore una legge ancora più forte, che richiede


Gli ecologi, tra cui Rachel K. Gittman (in bianco), misurano
i livelli di erba e acqua a Carrot Island, in North Carolina.

Marshes with and without Sills Protect Estuarine Shorelines from Erosion
BetterThan Bulkheads during a Category 1 Hurricane. Gittman R.K. e altri, in
«Ocean & Coastal Management», Vol. 102, parte A, pp. 94-102, dicembre 2014.
Managing Coasts with Natural Solutions: Guidelines for Measuring and
Valuing theCoastal Protection Services of Mangroves and Coral Reefs. Beck
M.W. e Lange G.-M (a cura), Banca Mondiale, gennaio 2016.
Living Shorelines Academy: http://www.livingshorelinesacademy.org.
I vincitori delle paludi. Carey J., in «Le Scienze» n. 546, febbraio 2014.

PER APPROFONDIRE
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