International Kung Fu Magazine – July 2019

(sharon) #1

ottenuti e alla luce della sua grande opera di
promozione della disciplina. Aggiungerei che
per un talento cresciuto con riferimenti storici
come Tadashi, Hiroki e Shigeru Oyama, non ci
si poteva aspettare diversamente: tra le sue
massime, infatti, ci sono principi del tipo “un
samurai non si arrende mai, l’onore non si
impara, o c’è dentro di te, oppure inutile
cercarlo”. Una forma mentis, questa di Emilio
Bevilacqua, che va al di là di ogni preparazio-
ne atletica o muscolare, che ricorda quella dei
guerrieri di Sparta, e non può che confermare
la scelta espressa da Andrey Soke Coulombe
e Kancho Seishin Iwashita.È stato emozionan-
te e carico di significato il discorso di Andrey
Coulombe: un discorso solenne che va a
precisare le funzioni del Saiko Shihan, che va
a spiegare il significato e le responsabilità di
un titolo così raro e prestigioso.
Saiko significa “supremo”, quindi, Shihan
supremo, capo di tutti gli Shihan di una
organizzazione mondiale. Ne esiste solo uno.
Dal titolo di Shihan, dopo cinque anni dalla
nomina a Shihan (titolo di shihan che deve
essere conferito dal Kaikan di riferimento,
quindi dal Giappone e mai ci si attribuisce
autonomamente come spesso accade qui
in Italia), a partire da quel termine insomma,
solo un rispettabile Hanshi anziano, cioè uno
Shihan anziano avente il rank di ottavo Dan,
ma che sia stato allievo diretto del fondato-
re, può candidare al titolo assoluto di Saiko
Shihan quello Shihan che si sia distinto negli
anni come uomo, come guida e come
maestro, per lealtà e per capacità, per forza e
per coraggio, uno Shihan così esemplare che
sia in grado di infondere sicurezza alla sua
stessa disciplina, e che possa garantire una
leale promozione della stessa, forte,
coraggioso ma equilibrato e paziente; una
circostanza limite che può accadere solo


all’interno di una organizzazione mondiale
ufficialmente riconosciuta, un’organizzazione
che abbia rigorosamente il suo quartiere
generale in Giappone. Tutte condizioni
necessarie e fondamentali. Durante il suo
discorso Andrey Soke ha citato a Kancho, e ai
presenti, pochi altri Saiko Shihan nelle organiz-
zazioni mondiali di Kyokushinkai, ricordando
l’ultimo Saiko Shihan a lui caro, Shigeru Oya-
ma (RIP, 14 Febbraio 2016) fondatore della IKF
International Karate Federation.
Personalmente voglio ricordare anche altri
importanti maestri che hanno ricevuto in pas-
sato il titolo di Saiko Shihan, come il fratello di
Shigeru, Saiko Shihan Yasuhiko Oyama della
World Oyama Karate Organization; il pioniere
Kazuyuki Hasegawa attuale presidente di
International Karate Kyokushin-Kaikan World
Zen Kyokushin; e Goshi Yamaguchi del
Goju-ryu fondatore di GojuKai International.
Tutti grandi maestri, promotori e grandi
esecutori dello stile, grandi uomini con grandi
responsabilità. Per Emilio Bevilacqua, una
posizione di grande prestigio che va al di là
del ruolo di branch chief o di presidente
europeo di una organizzazione mondiale, una
posizione forte, un titolo illustre, unico e indero-
gabile, quello di Saiko Shihan; riconoscimento
che all’interno di una organizzazione mondia-
le si può attribuire solo ai grandi maestri che
si sono distinti davvero in maniera indiscussa;
un titolo che solo Hanshi anziani, autorevoli e
allievi diretti del fondatore possono attribuire,
alla luce del consenso anche degli altri
Hanshi, Kyoshi, Renshi, Sensei e Senpai del
consiglio direttivo, con il benestare del
presidente mondiale (Kancho) di un’organiz-
zazione ufficialmente riconosciuta.

Congratulazioni! Oss Saiko Shihan.

La pergamena giapponese consegnata a
Shihan Emilio Bevilacqua che lo investe del
titolo di Saiko Shihan

Il certificato internazionale di World
Kyokushinkai Karate Organization (Japan)
riconosce Saiko Shihan Emilio Bevilacqua
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