la Repubblica - 29.07.2019

(Brent) #1
«Dopo venti giorni a 30-35 gradi,
l’atmosfera è carica come una
molla», spiega Carlo Cacciamani,
responsabile del Centro funzionale
centrale della Protezione civile. È
lui insieme alla sua squadra a
diramare le allerte sul maltempo
con cui sempre più stiamo
imparando a convivere.
Che vuol dire come una molla?
«Più l’atmosfera è calda, maggiore
è la quantità di vapore acqueo che
può contenere, oltre alla sua
instabilità. In gergo la chiamiamo
“energia convettiva
potenzialmente disponibile”».
Energia disponibile per i
temporali?
«In un’estate a 30 gradi i temporali
estivi non mancano, ma sono
temporali normali. In un’estate a 35
gradi i fenomeni estremi diventano
più frequenti. E violenti. È come se
l’atmosfera fosse satura di benzina.
Oggi parliamo di una tromba d’aria
a Fiumicino. Qualche giorno fa a
Pescara abbiamo avuto chicchi di
grandine come palle da tennis. Non
sono fenomeni nuovi. Li abbiamo
registrati anche in passato, ma non
con una frequenza così serrata».
Che soluzioni ci sono?
«Da parte nostra migliorare sempre
più le previsioni con l’aiuto della

ricerca scientifica, poi imparare a
comunicarle meglio e più
rapidamente. Da parte della
società, capire che non possiamo
sfidare la natura. Se le previsioni
parlano di fenomeni estremi,
dovremmo evitare bagni,
escursioni in montagna, vicino ai
torrenti o dove potrebbero cadere
fulmini. Sappiamo che il fuoco fa
male perché scotta, ci sembra
invece che l’acqua faccia sempre
bene. Con questo clima impazzito,
invece, dovremmo fare più
attenzione anche alla seconda.
Novanta millimetri in un’ora, la
pioggia caduta sabato in Toscana,
sono novanta chili su un metro
quadro. Il terreno non riesce ad
assorbirli. Vanno in giro, gonfiano i
torrenti, provocano frane».
Una tromba d’aria come quella
di Fiumicino si poteva prevedere?
«Puoi prevedere 24 ore prima che
ci saranno fenomeni intensi e
invitare la popolazione a spostarsi
solo se necessario. Un
amministratore potrebbe chiudere
ponti o sottopassi, o stare pronto a
chiuderle nel caso in cui la
situazione peggiori. Una tromba
d’aria invece la vedi 10-15 minuti
prima. E lì francamente non puoi
fare molto».
Come sarà il resto dell’estate?
«Intanto in un giorno la
temperatura è scesa di più di 10
gradi. Dovrebbe risalire, ma entro
limiti più tollerabili rispetto alla
settimana scorsa».

di Salvatore Giuffrida

FIUMICINO — Sono le due di notte,
il cielo è scuro e denso di nuvole
cariche di pioggia. Noemi Magni
rientra nella sua Smart dopo aver
preso le sigarette al distributore
della stazione di servizio di fronte
all’aeroporto, tra via Coccia di
Morto e via dei Polpi, a Fiumicino.
C’è il suo chihuahua ad aspettar-
la. La tromba d’aria arriva all’im-
provviso, con raffiche di 100
km/h; arriva dal mare, corre per
600 metri sulla terraferma deva-
stando tutto ciò che incontra e in-
veste la Smart, la solleva e la scara-
venta dall’altra parte della strada:
la macchina sbatte contro il guar-
drail e sfonda la rete metallica
dell’aeroporto. Un volo di oltre
200 metri. Noemi ha 26 anni: muo-
re con il suo cane per un tragico ca-
so del destino. Era uscita “al volo”
per le sigarette. Abitava a pochi
metri di distanza, amava la natura
e gli animali, la pizza, Game of Th-
rones e la break dance, di cui vole-
va fare i campionati italiani. Ma so-
prattutto amava i chihuahua, ne
ha avuti anche più di uno. Parlava
quattro lingue, soprattutto ingle-
se, francese e spagnolo, grazie ai
suoi studi al liceo scientifico-lin-
guistico. Dopo la scuola ha lavora-
to un periodo come guida turisti-
ca. «Era una ragazza molto forte e
solare», spiega Ilaria Maruotti,
amica dal liceo: «Ogni volta che po-
tevamo ci vedevamo per un caffè
e le piaceva scherzare». Sul suo ac-
count Facebook rimane la fragile
tenerezza di una ragazza di 26 an-
ni: aforismi su amore, amicizia, i
sogni e le paure di chi deve affron-
tare la vita con i suoi problemi quo-
tidiani. Era conosciuta a Fiumici-
no: con il padre Franco Magni ge-
stiva lo stabilimento balneare Co-
co Bongo, dove organizzava sera-
te a tema e aperitivi.
Anche Franco è un volto noto:
ex centurione, nel 2012 e 2015 salì

sul Colosseo e minacciò di buttar-
si di sotto per protestare contro il
Comune di Roma e i regolamenti
sul turismo. Ora è un uomo scon-
volto dal dolore: ha gli occhi arros-
sati, il volto contrito, non riesce a
parlare. «Non si può morire così a
26 anni», spiega Tommaso: gesti-
sce i parcheggi negli stabilimenti
balneari della zona, conosce bene
Franco e Noemi. Non si dà pace.
A Fiumicino è tempo di fare i
conti dei danni. Almeno venti vil-

lette sono devastate: cancelli di-
velti, tegole scoperte, cornicioni
distrutti, macchine sfondate. Un
muretto di 7 metri è crollato, per
terra ci sono ancora le guaine dei
tetti volati via. Più di venti le fami-
glie colpite. Ci si arrampica sui tet-
ti per metterli in sicurezza, si sca-
va per liberare l’interno delle case
dal fango e dai detriti. Il distributo-
re di benzina è distrutto: almeno
100mila euro di danni, spiega il ti-
tolare Tiziano De Santis. Secondo

una prima stima, i danni tra le abi-
tazioni ammontano a circa 200mi-
la euro. Il Comune di Fiumicino
ha chiesto lo stato di calamità na-
turale, da oggi macchine e gru en-
treranno in azione per bonificare
l’area.
Ma a sconvolgere è la furia della
tromba d’aria: non ha perso di in-
tensità al momento di toccare ter-
ra, ha devastato tutto ciò che toc-
cava, attraversato il sedime
dell’aeroporto in quel momento
chiuso e prima di perdere forza ha
distrutto alcune serre a Maccare-
se, poco lontano; gli effetti si sono
sentiti fino a decine di chilometri
a nord, dove il vento ha rotto alcu-
ne condutture fognarie. È la pri-
ma volta che una tromba d’aria co-
sì forte investe questo tratto di lito-
rale romano e il pensiero corre ai
cambiamenti climatici. «All’im-
provviso ho sentito un boato sor-
do, sembrava che stesse arrivan-
do il mare»; spiega Maurizio, resi-
dente in via dei Polpi. «Non siamo
preparati a questi eventi — conclu-
de Marzia Sernese, di Fiumicino —
non si può morire così a 26 anni».

Meteorologo
Carlo Cacciamani
dirige il Centro
funzionale
centrale della
Protezione Civile,
che emana i
bollettini di allerta
meteo per le varie
Regioni

di Elena Dusi

L’esperto


“A 35 gradi


più frequenti


i fenomeni


estremi”


Non c’è estate senza zanzare. Alle 60
specie presenti in Italia si aggiungono
anche la coreana e la giapponese. Per
punture e irritazioni basta armarsi di
pomate e pazienza. Virus come Dengue e
zika, trasmessi dalle zanzare, (da noi) non
destano allarme. Su Salute, in edicola
domani con Repubblica, i consigli degli
esperti per difendersi dalle aggressioni.

Domani con Repubblica
Su Salute i consigli
per difendersi dalle zanzare

La vittima
Noemi Magni,
26 anni, viveva a
Fiumicino, vicino
Roma. Era uscita
per comprare
le sigarette.
Doveva
percorrere solo
pochi metri

©RIPRODUZIONE RISERVATA

LA tragedia di FIUMICINO

Noemi, sbalzata via in auto


dalla tromba d’aria killer


jIl tornado
A sinistra, il benzinaio di Fiumicino
dove Noemi ha comprato le sigarette.
Sopra, la strada che stava percorrendo
e i danni del tornado nella zona

©RIPRODUZIONE RISERVATA

. Lunedì, 29 luglio 2019 Cronaca pagina^15

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