la Repubblica - 29.07.2019

(Brent) #1
mobile console pc

Fortnite, sfida mondiale


COS’È
Uno dei videogiochi
di maggior successo al mondo

PRODUTTORE
Epic Games

COMPATIBILITÀ

UTENTI

GIRO D’AFFARI

COME FUNZIONA

In ogni partita i partecipanti
massimo 100
combattono su un’isola deserta
fino a quando ne resta solo 1

USCITA
Settembre 2017

ACCESSORI
Armi e armature, sono
di tipologia e di livello diverso

I più ambiti
e potenti
sono i più rari
da ottenere
anche
dagli avversari
eliminati

gli account registrati
(a marzo 2019)
milioni

250


il record di giocatori
attivi in un mese
milioni (agosto 2018)

78,


2,


MONDIALI

30 milioni
di dollari
il montepremi
della finale

di dollari
di ricavi
nel 2018

miliardi

new york — È il giorno del più vec-
chio contro un esercito di ragazzini
con l’acne. Del favorito, Turner
Tfue Tenney, 21 anni, arrivato dalla
Florida per diventare campione del
mondo di Fortnite, il gioco elettro-
nico più popolare al mondo della
Epic Games, che ha incassato nel
2018 tre miliardi di dollari. Tfue sa-
le sul palco come una star, il pubbli-
co lo acclama, mentre sui maxi
schermi al centro dell’Arthur Ashe
Stadium scorrono le sue immagini.
Il volto è da ragazzo comune, come
ne trovi nella metro per Flushing
Meadows chini tutto il tempo sul
cellulare. Ma lui è tutto e tu sei nien-
te: lui ha undici milioni di followers
su YouTube, 900 milioni di visualiz-
zazioni, milioni di dollari, potrebbe
già ritirarsi, ma non è il giorno. C’è
da combattere contro un esercito
di agguerriti ragazzini, sotto i sedi-
ci anni, nessuna femmina, in gran
parte americani, poi francesi e in-
glesi. I nomi di battaglia sono Skite,
Peterpan, Vivid, arrivati da una fe-
roce selezione mondiale di dieci
settimane di gioco online, con 40

milioni di concorrenti. Il premio è
ambito. Nella casa degli Us Open, il
vincitore guadagnerà più di Simo-
na Halep e Nole Djokovic a Wimble-
don: tre milioni di dollari. Ma anche
l’ultimo dei cento porterà a casa al-
meno 50 mila dollari, per un monte-
premi globale di 30 milioni.
Tutte le volte che un gioco ti con-
quista il cuore, la mente e i polpa-
strelli è un successo. La Battaglia
Reale è l’ultima vittoria del mondo
virtuale. Prendi un personaggio,
vieni calato sull’isola e da quel mo-
mento cominci a combattere, con
l’obiettivo di sopravvivere. Durante
il percorso devi trovare tesori e ar-
mi. La formula, fatta di grafica sofi-
sticata, velocità e ironia, ha conqui-
stato più di 250 milioni di fans in
tutto il mondo. All’Arthur Ashe gli
spettatori sono ventimila, mentre
in due milioni seguono la diretta
streaming.
Così alle 10 di mattina, tre ore pri-
ma del via, c’è già una fila di perso-
ne all’ingresso lunga cinquecento
metri. I concorrenti hanno lo stesso
tipo di mouse, tastiera e controller.

Le battaglie vengono proiettate sui
maxischermi con effetto cinema.
Le armi d’assalto rimbombano nel
court di Federer e Nadal, le esplo-
sioni ti inchiodano alle poltronci-
ne. I poliziotti in assetto antiterrori-
smo, per una volta, non incutono ti-
more. Le loro armi sembrano pisto-
le ad acqua in confronto a quelle
che cominciano a cantare nel pri-
mo pomeriggio: armi d’assalto, lan-
ciamissili, picconi giganti da supe-
reroi. Le gare, a eliminazione diret-
ta, possono durare anche trenta se-
condi. Il conto alla rovescia sul ma-
xischermo scandisce il via. C’è subi-
to la sorpresa: Tfue viene eliminato
da King, argentino di 13 anni. Alla fi-
ne vince “Bugha”, americano di 16
anni. Tutti i giocatori cercano la
tempesta perfetta. Qualcuno è arri-
vato con un team formato da social
media manager, preparatore atleti-
co e mental coach. «Non ero mai sta-
to su un palco, avevo giocato sem-
pre nella mia camera, anche dodici
ore al giorno», confessa David Fish,
inglese, nome di battaglia Benjyfi-

shy. Ma poi passa il primo turno in
scioltezza. La verità è che in mezzo
alla tormenta di colpi, tutti qui si
sentono al riparo dal mondo intolle-
rabile di fuori. La realtà vera è un ti-
ranno, una scarpa con il numero
sbagliato. Qui dominano gli impul-
si elettrici e una certa consolante
routine del terrore. Cerchi il dio del-
la fortuna dietro l’angolo, ma trovi
uno che ti spara alla testa e vieni in-
goiato da una luce laser lattiginosa
che decreta la tua morte digitale. Il
pubblico esulta, l’avversario ti sbef-
feggia, ma c’è di peggio: se la vita
reale può uccidere lentamente, qui
risolvi in un attimo. Ma alla fine ti
abitui. Forse, come diceva Philip K.
Dick, l’unica risposta alla realtà è di-
ventare pazzi. Poi ti avvicini a una
coppia di padre e figlio di dieci an-
ni, seduti in tribuna, chiedi cosa ne
pensano e loro, d’istinto, si stringo-
no, come intimoriti dall’alieno che,
per inciso, sarebbe una persona rea-
le. Poi lentamente si sciolgono. Il ra-
gazzino, ispanico, racconta di gio-
care otto ore al giorno e di sognare
di scendere, un giorno, nell’arena
mondiale. Parla e si tira su e giù le
maniche, impacciato, anche se ma-
gari su quell’isola si è lasciato alle
spalle cinquanta morti.

Il racconto

Generazione


Fortnite


Un esercito di ragazzini a New York per i campionati del mondo


del videogioco dei record. Il “vecchio” campione ha 21 anni


Sugli spalti sono in ventimila: sognano di sparare su quel palco


kIl “cattivo” sconfitto
“Ninja” (Tyler Blevins) criticato per
alcune scorrettezze, è stato eliminato

EISELE / AFP

kIl vincitore
”Bugha”, Kyle Giersdorf, 16 anni,
americano ha vinto 3 milioni di dollari

di Massimo Basile

“Finora avevo giocato


solo in camera mia


anche 12 ore”. I più


forti hanno il coach


. Lunedì, 29 luglio 2019 Cronaca pagina^19

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