la Repubblica - 29.07.2019

(Brent) #1

Francia


Un italiano nel governo


Gozi consigliere


del premier Philippe


roma — Ricorre oggi la Giornata
mondiale della tigre e ancora
una volta ci viene ricordato che,
almeno in natura, da questo ma-
gnifico felino siamo prossimi ad
accomiatarci. Il Wwf denuncia
l’esistenza di appena 3.890 esem-
plari liberi contro i centomila
dell’inizio del secolo scorso.
Il censimento più numeroso,
2.226 individui, è indiano; molto
più modeste le popolazioni cine-
si e russe che ne totalizzano insie-
me circa 800. In Indonesia rimar-
rebbero 400 tigri di Sumatra e il
rimanente si sparpaglia fra Ne-
pal, Bhutan, Bangladesh, Myan-
mar, Thailandia, Malesia, Indo-
nesia, Cambogia, Laos e Viet-
nam. Il principale imputato di
questa corsa verso l’estinzione è
adesso il bracconaggio, e per
combatterlo sono in opera e allo
studio numerose iniziative svi-
luppate da organizzazioni prote-
zionistiche in collaborazione
con i paesi interessati, che vanno
dalla formazione al monitorag-
gio del territorio.
Nel 2010, in accordo con i go-
verni dei tiger landscapes (l’unio-
ne dei Paesi direttamente impe-
gnati nella protezione delle tigri)
il Wwf ha addirittura varato un
progetto che ambisce a raddop-
piare il numero di tigri in natura
entro il 2022. Ma c’è forse da chie-
dersi, nella giornata dedicata a
questo animale, se la tigre si tro-
vi d’accordo nel voler rimanere a
ogni costo su un Pianeta diventa-
to a ogni effetto ostile, non a cau-

sa di un mutamento geologico,
ma della presenza dell’uomo.
Senza dubbio il bracconaggio
causa a un ritmo scellerato la
morte degli ultimi elefanti, tigri,
rinoceronti, leoni del Pianeta, in
virtù del commercio di zanne,
corni e artigli, e a questo si ag-
giunge la caccia grossa praticata
da gitanti che per qualche miglia-
io di dollari ottengono da nazio-
ni spregiudicate di uccidere ani-
mali preziosissimi. Questi ulti-
mi, in ogni caso, sono già relegati
all’interno di aree sempre più ri-
strette. Oggi infatti la scomparsa
di innumerevoli specie è dovuta
a una ragione tanto semplice
quanto irrimediabile, l’umanità,
così prodiga di disboscamenti,
cementificazione, inquinamen-
to, distruzione degli habitat.
Alla mercè dei cambiamenti
climatici, in preda a una crescen-
te fatica nel procurasi cibo e ac-
qua, i grandi erbivori e carnivori
bisognosi di spazio si ritrovano
trappola.
Ma se non siamo pronti a resti-
tuire alla tigre la sua giungla, che
non sia più gentile lasciarla estin-
guere in pace?

Abuja — A bordo di motociclet-
te e con mitragliatrici pesanti
montate su jeep e pickup, terro-
risti islamici di Boko Haram so-
no tornati a colpire in Nigeria,
facendo irruzione ad un funera-
le e sparando sulla folla. Più di
60 i morti secondo i media nige-
riani: 26 persone sono state uc-
cise nel luogo della cerimonia,
altre in un villaggio vicino dove
avevano cercato di rifugiarsi.
L’attacco è avvenuto nei pressi
di Maiduguri, capoluogo dello
stato settentrionale a maggio-
ranza islamica del Borno, in que-
sti anni cuore delle azioni del
gruppo terroristico. Dopo anni
di relativa diminuzione degli at-
tacchi, provocati dall’offensiva
governativa seguita al rapimen-
to di 276 studentesse di una
scuola di Chibok, nei pressi del
confine con il Chad, Boko Ha-
ram ha ricominciato una escala-

tion di attacchi nei suoi tradizio-
nali territori, nel nord-est della
Nigeria. In 10 anni di terrori-
smo, Boko Baram (nome che
vuol dire “Ciò che è straniero è
impuro”) ha provocato la morte
di decine di migliaia di civili, al-
meno due milioni di sfollati, ha
rapito centinaia di ragazze con-
vertendole forzatamente all’i-
slam e dal 2015 è indicata come
l’organizzazione terroristica
più sanguinaria al mondo dal
think tank Institute for Econo-
mics and Peace.

parigi — Un italiano nel governo
francese. Le relazioni tra Parigi e Ro-
ma non sono facili, ma per Sandro
Gozi non è un problema e anzi forse
è un’opportunità. L’ex sottosegreta-
rio agli Affari europei diventa infatti
consigliere delle politiche europee
nel governo francese. Gozi, roma-
gnolo, 51 anni, era già andato Oltral-
pe per fare la campagna elettorale
delle europee, in quanto candidato
nella lista “Renaissance” de La Rép-
ublique En Marche, il partito di Em-
manuel Macron. Il suo nome nella li-
sta del presidente francese aveva
stupito molti: per la prima volta un
ex esponente di governo italiano
correva in un partito francese. Molti
avevano malignato sulla “fuga” do-
po che i renziani erano stati sconfit-
ti nel Pd, ma lui ha sempre negato,
definendosi un «candidato transna-

zionale», a sottolineare l’importan-
za di avere politici integrati nel pae-
saggio europeo al di là delle frontie-
re nazionali. La nomina dell’ex espo-
nente dei governi Renzi e Gentiloni
da parte del primo ministro france-
se, Edouard Philippe, dovrebbe esse-
re ufficializzata nei prossimi giorni.
È simbolica, in un periodo in cui le
relazioni diplomatiche tra Francia e
Italia continuano a essere delicate.
Gozi dovrebbe restare nell’esecuti-
vo di Parigi almeno fino al 31 ottobre
per poi assumere l’incarico di euro-
parlamentare se e quando i deputa-
ti britannici lasceranno Strasburgo
causa Brexit. Nel governo francese
esiste già una sottosegretaria agli Af-
fari europei, Amélie de Montchalin,
che lavora al ministero degli Esteri.
Gozi avrà un ruolo di coordinamen-
to con Montchalin e dovrà monitora-
re la creazione delle nuove istituzio-
ni europee e le relazioni con il parla-
mento europeo. L’ex sottosegreta-
rio del Pd, che insegna a Sciences Po
da circa quindici anni, ha lavorato
per dieci anni alla Commissione eu-
ropea e dalla fine del 2018 presiede
l’Unione dei federalisti europei.

Oggi la giornata mondiale


La sfida per salvare le tigri


meno di 4mila quelle rimaste


L’allarme del Wwf:


il bracconaggio


è la causa principale


della diminuzione


©RIPRODUZIONE RISERVATA

La scheda


hLa giornata
Per rilanciare la
sfida per la
salvezza di questi
animali, il Wwf
celebra oggi la
giornata
mondiale della
tigre

hL’obiettivo
E’ raddoppiare il
numero di questi
animali entro il
2022, in accordo
con i paesi
coinvolti,
arrivando a
6.000 esemplari

hI Paesi
Le tigri sono
presenti in 13
Paesi: India,
Nepal, Bhutan,
Bangladesh,
Russia, China,
Myanmar,
Thailandia,
Malesia, Laos,
Indonesia,
Cambogia e
Vietnam

kIl luogo
Maiduguri è la
capitale dello
stato nigeriano
del Borno, cuore
del territorio in
cui da anni
colpisce Boko
Haram

Nigeria


Il ritorno di Boko Haram


strage a un funerale


oltre 60 i morti


SUNDAY ALAMBA/AP

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Ex
sottosegretario
agli Affari
europei nei
governi Renzi
e Gentiloni,
Sandro Gozi,
51 anni, alle
ultime elezioni
europee si è
candidato con la
formazione
del presidente
francese Macron

Sandro
Gozi

di Margherita D’Amico

Mondo


di Anais Ginori

kIn pericolo
La popolazione mondiale delle tigri
è calata di circa il 97% rispetto ad un
secolo fa quando se ne contavano
libere in natura circa 100mila:
l’allarme è stato lanciato in tutto il
mondo dal WWF

pagina. 20 Lunedì, 29 luglio 2019

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