la Repubblica - 29.07.2019

(Brent) #1
il retroscena

Effetto Moscopoli


Giorgetti congela


le sue dimissioni


milano marittima - «Non accet-
tiamo di stare in un governo in cui
prevalgono le ragioni del no. Sape-
vamo fin dall’inizio che quella
con il M5S sarebbe stata un’allean-
za complicata, difficile...». Gian-
carlo Giorgetti tenta un ultimo
strattone per convincere «Mat-
teo». E chissà che stavolta non gli
riesca il colpo, se è vero che il vice-
premier piomberà in giornata sul
cantiere dell’Alta velocità in Pie-
monte per piantare la sua bandie-
ra, dopo la protesta dei No Tav di
sabato, con incidenti e poliziotto
ferito.
L’ultima volta di Salvini con ca-
schetto giallo dentro la galleria
(era il primo febbraio) i 5 stelle sta-
vano per far venire giù il governo.
Ora c’è il via libera definitivo del
governo alla grande opera e una
mozione ostile dei grillini.
Quel che è certo è che il sottose-
gretario alla Presidenza è passato
in queste ore dalla moral suasion
nei confronti del capo alle manie-
re forti. Si presenta, nottetempo,
alla festa della Lega di Golasecca,
nel suo Varesotto, ma diserta a
sorpresa la festa ufficiale del parti-
to, quella estiva che si tiene a Mila-
no Marittima e che si concluderà
sabato con il comizio del segreta-
rio Salvini. La sua presenza non è
in agenda, mentre qui sulla rivie-
ra romagnola si stanno riversan-
do ministri, sottosegretari e capi-
gruppo al seguito del capo (in va-
canza per una settimana). L’uomo
della Lega alla Presidenza invece
no, resta sulle sue, lontano, anche
se qualcuno degli organizzatori
spera ancora in un colpo di scena
finale venerdì, 24 ore prima della

chiusura. Ma è un inabissamento
ormai ostinato e su più fronti,
quello del numero due del parti-
to, in rotta palese col premier e
col M5S. Ai vertici del Coni non è
passato inosservato nemmeno il
fatto che il sottosegretario con de-
lega allo Sport non abbia confer-
mato la presenza alla cerimonia
in programma a Roma mercoledì
31 per il lancio della società che
dovrà gestire le Olimpiadi inver-
nali 2026 di Milano e Cortina. Gior-
getti inabissato ma soprattutto
prigioniero ormai della sua stan-
za a Palazzo Chigi, piena di pallo-
ni di tutti gli sport e di tante squa-
dre.
Chi nel partito gli ha parlato nel-
le ultime ore racconta quanto la
stanchezza e l’insofferenza del vi-
cesegretario leghista abbia supe-
rato ormai i livelli di guardia. E ab-
bia finito col condizionare anche i
rapporti finora più che solidi col

vicepremier. «Io quel che dovevo
dire a Matteo l’ho detto in tutti i
modi, per fortuna si sta accorgen-
do anche lui quanto sia difficile
andare avanti», ha confidato Gian-
carlo agli amici. Ma il momento è
talmente complicato che il sotto-
segretario avrebbe deciso di con-
gelare per adesso la decisione già
maturata di lasciare l’incarico alla
Presidenza. L’avrebbe fatto tra po-
chi giorni, subito dopo l’ultimo
Consiglio dei ministri prima della
pausa estiva, magari mantenen-
do la sola delega allo Sport. E inve-
ce i colloqui di questi giorni con
Salvini lo hanno indotto a non la-
sciare sguarnito Chigi proprio
adesso. Il vicepremier non può fa-
re a meno di lui. Gettare la spugna
in questo momento di duplice,
enorme difficoltà per il leader
equivarrebbe a un ammutinamen-
to, è stata la conclusione.
C’è il caso “Moscopoli” ancora

aperto, con tutto quel che può ve-
nir fuori dall’inchiesta. E poi c’è la
gurriglia quotidiana e degenerata
con Di Maio, ieri ancora sulla Tav.
Se Giorgetti insiste col pressing
per la chiusura del sipario, il lea-
der è sempre più tormentato. In
spiaggia col figlio a Milano Maritti-
ma, nonostante la giornata uggio-
sa, continua a postare sui social,
ma rifiuta per il terzo giorno con-
secutivo di parlare con i giornali-
sti. Troppi nodi irrisolti, troppi
dossier scottanti aperti. Oggi in-
terrompe per qualche ora le va-
canze per partecipare ai funerali
del carabiniere a Somma Vesuvia-
na (dove incrocerà Di Maio). Poi in
giornata forse il blitz in Piemonte,
deciso dopo gli incidenti di saba-
to. Rischia di accendere una mic-
cia ad alto rischio per la tenuta
del premier Conte e dell’intero go-
verno. Forse non a caso.

di Emanuele Lauria

L’arma del “vaffa”, alla fine, la sfode-
ra la Lega. Prima con una nota con-
giunta dei capigruppo, Riccardo
Molinari e Massimiliano Romeo,
che invitano formalmente M5S a la-
sciare il governo: «Se per i 5stelle la
Tav è un delitto, uno spreco, un cri-
mine, un regalo a Macron e al parti-
to del cemento, che ci stanno a fare
in un governo che la realizzerà? Se
vogliono possono dimettersi, nessu-
no li obbliga», scrivono. E poi con la
visita a sorpresa, prevista per oggi,
di Salvini al cantiere Tav di Chio-
monte. La decisione arriva dopo
che in mattinata, a Milano Maritti-

ma, Salvini aveva letto l’ennesima
intemerata dei grillini contro l’ope-
ra della discordia, pubblicata sul
Blog delle stelle: «Sono miliardi
sperperati per un’opera che inqui-
na». Troppo, davvero, per il Capita-
no, che s’era infuriato, confidando
ai suoi di voler andare personalmen-
te sui luoghi del cantiere piemonte-
se (forse a sorpresa già nelle prossi-
me ore) per dare un altro schiaffo
agli alleati recalcitranti. Il botta e ri-
sposta è durissimo. Dopo la nota dei
capigruppo del Carroccio, i 5 Stelle
contrattaccano e definiscono «bul-
li» i leghisti, perché in Parlamento
si coprono «dietro i numeri di Pd e
Cav». Il movimento rievoca il patto
della crostata, dice che «è stato so-

stituito da quello del cemento». E la-
scia trasparire quella che è la strate-
gia di Luigi Di Maio: andare avanti
malgrado tutto, restare in un gover-
no il cui primo ministro da lui indi-
cato ha detto che la Tav si farà, e ten-
tare comunque di marcare un resi-
duo di diversità dalle altre forze po-
litiche facendosi bocciare in aula da
Lega, Pd, Forza Italia insieme, una
mozione che impegna il Parlamen-
to a bloccare la Tav.
Cosa accadrà il 7 agosto, quando
probabilmente sarà discusso l’atto
presentato dai grillini in Senato? E
soprattutto come si comporteran-
no le opposizioni? La posizione del
Pd a Palazzo Madama, fa sapere il ca-
pogruppo Andrea Marcucci, è quel-

la di fare in modo che la discussione
della mozione dei 5 Stelle non slitti
a dopo le ferie, per poi decidere se
presentare un atto autonomo, che
serva a distinguere le ragioni del sì
dei dem all’opera da quelle della Le-
ga, di Fi e Fdi. In molti, dentro il Pd,
credono che non ce ne sia neppure
bisogno, visto che «il dato principa-
le ovvero la netta spaccatura nella
maggioranza - dice il senatore Davi-
de Faraone - in aula emergerà in
ogni caso». «Il governo non c’è più:
cade sullo sviluppo del Paese», affer-
ma il responsabile Infrastrutture
Roberto Morassut. E Forza Italia?
«Possibile che anche noi depositere-
mo un nostro atto», anticipa il depu-
tato Giorgio Mulè. «È evidente che

la Lega stia cercando di spingere i 5
Stelle alla rottura. Ma questi non ce-
dono...». «Sono incollati con il Su-
per Attak alle poltrone», infierisce
Mariastella Gelmini, invitando al
contempo Salvini a fare lui un passo
avanti: «Mica ve l’ha ordinato il me-
dico di stare insieme a Di Maio».
Agosto caldo: «Si va verso la parla-
mentarizzazione di una crisi», az-
zarda l’ex presidente del Senato Re-
nato Schifani. Anche perché negli
stessi giorni della mozione no-Tav
ci sarà al Senato il voto sul decreto
sicurezza bis. E anche su questo
provvedimento potrebbe formarsi
una maggioranza diversa da quella
di governo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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“I 5S contro la Tav? Lascino il governo”


Lega all’attacco, Salvini oggi in cantiere


kSottosegretario
Giancarlo Giorgetti, 52 anni,
è il numero due della Lega

In parlamento
Mozione del M5S
in aula il 7 agosto

hAl Senato
Il sette agosto, con ogni
probabilità, sarà votata al
Senato la mozione del
Movimento Cinque Stelle
sullo stop alla Tav. E il 31 luglio,
intanto, i grillini del Piemonte
iniziano il loro “processo” ai
vertici del Movimento

hLa Lega e le opposizioni
Il partito di Matteo Salvini è a
favore della Tav
Torino-Lione. Sulla stessa
linea anche Forza Italia,
Fratelli d’Italia e il Partito
democratico.

ENZO LAIACONA/ ANSA

ALESSANDRO DI MARCO/ANSA

dal nostro inviato Carmelo Lopapa

L’assenza alla festa


Giancarlo Giorgetti non è nel
programma ufficiale della
festa della Lega che si
svolgerà da venerdì a Milano
Marittima

Per il sottosegretario


i rapporti con i 5S


sono irrecuperabili


Pesano le distanze


su Sicurezza bis


e autonomia


pagina. (^8) Politica Lunedì, 29 luglio 2019

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