La Stampa - 29.07.2019

(Marcin) #1
.

FRANCESCO RADICIONI
Per il secondo giorno consecuti-
vo in decine di migliaia sono
scesi per le strade di Hong
Kong contro quella che defini-
scono «la brutalità della poli-
zia» e gli attacchi ai manifestan-
ti da parte di gang criminali le-
gate alle Triadi. Ancora una vol-
ta gli agenti hanno anche rispo-
sto con gas lacrimogeni e pal-
lottole di gomma mentre i ma-
nifestanti tentavano di rag-
giungere il Liaison Office: fin

dal ritorno dell’ex-colonia bri-
tannica alla Cina nel 1997 il
simbolo del potere di Pechino
in città e di quella che viene vi-
sta come l’erosione delle liber-
tà e dell’autonomia di Hong
Kong sotto la formula «un Pae-
se, due sistemi». Tornando a sfi-
dare il divieto a manifestare,
migliaia di giovani hanno la-
sciato il sit-in pacifico al Char-
ter Garden, parco nel cuore di
questo importante hub finan-
ziario internazionale, per mar-

ciare lungo le strade in diverse
direzioni. Un gruppo si è diret-
to verso il quartiere dello shop-
ping a Causeway Bay dove so-
no state alzate barricate, men-
tre altri hanno scelto la direzio-
ne opposta incamminandosi
verso la zona residenziale di
Sheung Wan dove ha sede l’uffi-
cio di collegamento di Pechino
nella regione amministrativa
speciale e dove sono scoppiati i
disordini. Già lo scorso
week-end i manifestanti aveva-

no raggiunto il Liaison Office la
cui facciata era stata bersaglio
di uova e di graffiti, mentre pal-
loncini riempiti di vernice ave-
vano imbrattato l’emblema del-
la Repubblica Popolare. «Un’a-
perta sfida al governo centra-
le», l’aveva definita Pechino. Ie-
ri barricate erano state erette a
difesa dell’ufficio di collega-
mento della Cina a Hong Kong
e l’emblema della Repubblica
Popolare protetto da un rivesti-
mento in plexiglass.

La tecnica
Se la scorsa settimana il mini-
stero della Difesa ha detto che
su richiesta delle autorità loca-
li le forze armate cinesi potreb-
bero intervenire a Hong Kong,
è prevista per oggi nella capita-
le una conferenza stampa del-
lo Hong Kong and Macau Af-
fairs Office del Consiglio di Sta-
to: il primo incontro con la
stampa di un funzionario del
governo di Pechino sulla crisi a
Hong Kong fin dall’inizio
dell’ultima ondata di proteste.
«Solitamente la polizia ci cir-
conda e non possiamo andare
da nessuna parte», spiega a
Reuters uno dei manifestanti.
«Così che questa volta abbia-
mo adattato la nostra strategia
che ora è molto più fluida e fles-
sibile». A differenza del Movi-
mento degli Ombrelli del
2014, i manifestanti hanno de-

ciso di adottare una nuova tat-
tica. «Essere senza forma, esse-
re come l’acqua» diceva Bruce
Lee nel ruolo di un istruttore di
arti marziali nella serie degli
anni ‘70 «Longstreet»: una for-
mula fatta propria da molti di
quelli che sono in piazza in
queste settimane. Le manife-
stazioni a Hong Kong non han-
no un leader riconosciuto an-
che per timore di conseguenze
legali, anche se appaiono mol-
to ben organizzate attraverso
Telegram e forum online. Cate-
ne umana consentono di far ar-
rivare fino alle prime file che
fronteggiano la polizia ombrel-
li per ripararsi dai manganelli,
occhiali di plastica per proteg-
gersi dai gas lacrimogeni e ma-
scherine chirurgiche per evita-
re di essere riconosciuti.

Vicini al confine
Fin dall’inizio di giugno in mi-
lioni sono scesi in strada con-
tro la legge sull’estradizione,
le violenze della polizia e per ri-
forme democratiche. Sabato
incidenti si erano verificati a
Yuen Long: sobborgo
dell’ex-colonia britannica non
lontano dal confine con la Ci-
na dove lo scorso week-end
squadracce legate alle Triadi
hanno attaccato con bastoni e
sbarre di ferro manifestanti,
giornalisti e passanti. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

La prefettura ordina alla polizia di individuare i rifugiati senza permesso


Nella città del Bosforo vive mezzo milione di profughi non registrati


Istanbul vuole espellere i siriani


“Via gli irregolari entro un mese”


IL CASO

“Beffiamo la polizia


grazie a Bruce Lee”


I giovani di Hong Kong


studiano l’autodifesa


Gli agenti spiazzati dalla tecnica dei manifestanti


Oggi il primo incontro con un funzionario di Pechino


AP

Il passo indietro
Le proteste non si fermano e
il 9 luglio, l’amministratore
delegato Carrie Lam dichia-
ra «morto» il disegno di legge

Le tappe

LE PROTESTE

MARTA OTTAVIANI


P


ugno di ferro della
prefettura di Istanbul
contro i migranti siria-
ni. L’ultimatum fa
molto felici tanto il governo
turco quanto il nuovo sinda-
co della megalopoli sul Bosfo-
ro, Ekrem Imamoglu, che,
pur appartenendo all’opposi-

zione, durante la sua campa-
gna elettorale aveva promes-
so un deciso ridimensiona-
mento del fenomeno. Entro il
20 agosto i rifugiati che non ri-
sultano regolarmente resi-
denti nell’antica Costantino-
poli, dovranno lasciare la cit-
tà, pena venire allontanati in
maniera coatta.
Alla base della decisione, ci
sarebbe una situazione ormai
insostenibile, con centinaia

di persone che stazionano
per le strade vivendo di espe-
dienti, spesso occupando ca-
se sfitte e creando problemi
di sicurezza. Si calcola che i si-
riani regolarmente residenti
a Istanbul siano oltre mezzo
milione, ai quali, secondo la
Prefettura, ne andrebbero ag-
giunti altrettanti non registra-
ti. Fantasmi, che non hanno
accesso alle strutture pubbli-
che e sono vittime dell’intolle-

ranza crescente della gente,
complice anche la crisi econo-
mica che attanaglia la Tur-
chia da ormai diversi mesi e
che ha avuto conseguenze
tangibile sulla quotidianità
del ceto medio. A farne le spe-
se doppiamente sono i siria-
ni, da una parte mano d’ope-
ra a basso costo, costretti a la-
vorare in condizioni disuma-
ne e senza potersi mettere in
regola perché sono in nero,
dall’altra sempre più invisi al-
la popolazione, che li accusa
di aver drogato il mercato oc-
cupazionale.
Per facilitare le operazioni
di riconoscimento e allonta-
namento da Istanbul, nei
prossimi giorni la Prefettura
potrebbe approvare il dispie-
gamento di forze dell’ordine
in diversi quartieri dove la
concentrazione è più numero-
sa per individuare chi risiede

regolarmente in città e chi no.
In pratica, una schedatura.

Soluzione bipartisan
La Turchia al momento ospi-
ta oltre 3,5 milioni di migran-
ti, che si sono riversati sul ter-
ritorio della Mezzaluna a par-
te dal 2010, quando in Siria è
scoppiata la guerra civile. Il
presidente turco, Recep
Tayyip Erdogan, è più volte
stato accusato di aver gioca-
to sulla pelle dei migranti, ac-
cogliendoli nella speranza
che gli Usa di Obama muo-
vessero guerra al presidente
siriano Assad. Sfumati i suoi
piani, la priorità ora, è libe-
rarsi di questa importante
presenza, che sta avendo ri-
percussioni pesanti sia sull’e-
conomia nazionale.
Nei giorni scorsi, il suo mini-
stro degli Interni, Suleyman
Soylu è finito della bufera,

perché il suo piano di rientro
volontario, secondo i sindaca-
ti, sarebbe in pratica una de-
portazione forzata oltreconfi-
ne. Sabato scorso, migliaia di
siriani sono scesi in piazza
per la prima volta nel quartie-
re di Fatih, proprio di fronte
dalla sede del Comune di
Istanbul.

I Lupi grigi in piazza
Ci sono stati momenti di ten-
sione con gruppi di Lupi Grigi
e si è evitato il peggio solo gra-
zie alla presenza massiccia
della polizia. Il luogo non è
stato scelto a caso. Il nuovo
sindaco, infatti, si è più volte
espresso in maniera dura
sull’argomento, attaccando il
governo per come ha gestito
l’emergenza, ma facendo an-
che capire ai siriani che in cit-
tà non sono graditi. —
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Per il secondo giorno consecutivo decine di migliaia di manifestanti sono scesi per le strade di Hong Kong contro quella che definiscono «la brutalità della polizia»

La sospensione
Ai manifestanti non basta la
sospensione della legge: con-
tinueranno a scendere in
piazza fino a quando non ver-
rà formalmente ritirata

Scoppia la rivolta
Il 31 marzo si accendono le
prime proteste contro la co-
siddetta legge sull’estradi-
zione proposta dal governo

La legge
La proposta di legge avrebbe
di fatto sottoposto i residenti
di Hong Kong alla giurisdizio-
ne di tribunali controllati dal
Partito Comunista Cinese

10 LASTAMPALUNEDÌ 29 LUGLIO 2019
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