La Stampa - 29.07.2019

(Marcin) #1
.

Un centinaio di euro per coprire tutti i rischi, dalle malattie ai ritardi e alla perdita dei bagagli. Nuove soluzioni per i Millennial

Polizze da viaggio, sicurezza a prezzi modici


Tarature aggiornate e segnalazioni entro 4 chilometri


I requisiti di legge per contestare le multe degli autovelox


A


rriva l’estate e sulle
strade per il mare o
per la montagna
spuntano più auto-
velox. Che fare se arriva il
verbale? Quando è possibile
impugnare una multa per ec-
cesso di velocità rilevata con
l’autovelox? Va detto che l’u-
tilità di questi strumenti, qua-
li dissuasori di comporta-
menti smodati alla guida, è
evidente. Tuttavia molte vol-
te le amministrazioni locali

usano questa strada per rim-
pinguare le casse pubbliche.
Riuscire a dimostrare l’illegit-
timità della multa, aiuta a
evitare arrabbiature e salassi
al portafoglio. Occorre però
conoscere bene i tempi: per
fare utilmente ricorso din-
nanzi al Giudice di pace ci so-
no 30 giorni dalla notifica
del verbale. Dinanzi al Prefet-
to occorre muoversi entro 60
giorni dalla notifica.
Contano i requisiti. «Gli au-
tovelox possono essere utiliz-
zati per il controllo elettroni-
co della velocità unicamente

se posseggono alcune caratte-
ristiche tecniche richieste dal-
la legge» spiega l’avvocato
Marcello Gori, presidente del-
la federazione provinciale di
Torino della Confconsumato-
ri. Queste sono «l’omologa-
zione dal ministero dei Tra-
sporti», i cui estremi devono
emergere dal verbale di con-
testazione. Inoltre la macchi-
na deve presentare una «tara-
tura e una verifica periodi-
ca». «Dal 1° agosto 2017, a se-
guito dell’emanazione del de-
creto del Ministero delle in-
frastrutture e dei trasporti nu-

mero 282 del 13 giugno
2017, sono state previste re-
gole di taratura più stringen-
ti, prevedendo che gli stru-
menti mobili per il controllo
della velocità dei veicoli devo-
no essere verificati annual-
mente con mezzi che raggiun-
gono la velocità di 230 km/h,

velocità molto più elevate ri-
spetto al passato – spiega l’av-
vocato -. Pertanto, chi ha rice-
vuto una multa per eccesso di
velocità rilevato con un auto-
velox sottoposto a controllo
periodico di taratura successi-
vo al 31 luglio 2017, potrà ri-
volgersi al corpo di polizia
competente, chiedendo delu-
cidazioni a riguardo».
È importante poi che l’auto-
velox sia «adeguatamente se-
gnalato» anche se non è fisso
ma utilizzato da una pattu-
glia. «I cartelli che preannun-
ciano il controllo elettronico
della velocità, i quali devono
essere visibili anche di notte,
devono essere posizionati a
una distanza diversa a secon-
da del tipo di strada ove l’au-
tovelox è posizionato. Ad
ogni modo, è necessario che

non vi sia tra il segnale e il luo-
go di effettivo rilevamento
una distanza superiore a
quattro km. Nulla viene det-
to circa la distanza minima»
spiega l’esperto.
Inoltre, la multa può esse-
re illegittima anche a causa
di vizi dello stesso verbale di
accertamento notificato, il
quale deve necessariamente
contenere, per esempio: gli
estremi dell’apparecchiatu-
ra utilizzata, il provvedimen-
to prefettizio con il quale so-
no individuate le strade ove
non è possibile la contestazio-
ne immediata, indicazione
del cartello che preannuncia-
va il controllo elettronico del-
la velocità, la targa dell’auto-
mobile, giorno e luogo, la
norma violata. S. RIC. —
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C

ontinua l'interesse
verso gli investi-
menti "verdi", ovve-
ro quelli sostenibili
e amici dell'ambiente. E non
solo, visto che l'intero com-
parto Esg (environment, so-
cial, governance, cioè am-
biente, responsabilità socia-
le e struttura di gestione) ma-
cina record su record. A tal
punto che settori storicamen-
te inquinanti stanno mutan-
do in modo significativo. Co-
me nel caso dell'alluminio,
sempre meno invasivo.

Etico e progressista è bello.
Solo in Europa, infatti, nei pri-
mi sei mesi del 2019 la raccol-
ta totale del segmento Esg de-
gli Exchange traded fund
(Etf) è stata pari a 7 miliardi
di euro, con una crescita del
70% rispetto alla fine del


  1. E proprio l'importanza
    sempre maggiore di questo
    mercato sta spingendo gli
    operatori a cambiare il pro-
    prio modello di business. È
    questo l'esempio dell'indu-
    stria dell'alluminio, che è re-
    sponsabile dell'1% dell'emis-
    sione di gas serra a livello glo-
    bale. Secondo i rapporti
    dell'Organizzazione per la


cooperazione e lo sviluppo
economico (Ocse), ci sono
due tipi di emissioni derivan-
ti dal processo produttivo
dell'alluminio, quelle dirette
e quelle indirette. Le prime ri-
guardano estrazione, produ-
zione e lavorazione, le secon-
do il coefficiente energetico
per gli impianti. E se Stati Uni-
ti, Canada, Russia ed nord Eu-
ropa utilizzano per lo più im-
pianti a energia idroelettrica,
la Cina viaggia ancora con il
carbone. Ed proprio su que-
st'ultimo punto su cui sta av-
venendo una piccola, ma
grande, rivoluzione. Allo sco-
po di limitare al massimo le
emissioni di anidride carboni-
ca, Pechino sta convertendo
l'industria domestica dell'al-
luminio. Un aspetto che sta at-
traendo gli investitori.
Come fa notare Bank of
America-Merrill Lynch (Bo-
fA-ML), le opportunità non
mancano. "I governi stanno
incentivando le economie
più 'verdi', con la conseguen-
za che anche gli operatori
stanno cercando soluzioni
più sostenibili", ha spiegato
BofA-ML. La dinamica dei
prezzi dell'alluminio riflette
questo cambiamento di rot-
ta. Al 17 giugno scorso una
tonnellata di alluminio costa-
va 1.719 dollari sulla piazza
londinese, mentre al 19 lu-
glio era a quota 1.832. "Ci
aspettiamo che le esportazio-
ni calino, ma che il prezzo sal-
ga", chiosa Bank of America.
Ciò significa che c'è ancora lo
spazio operativo per chi voles-
se esporre una piccola parte
del proprio portafoglio su
questo metallo. Anche trami-
te Etf, che nonostante un ini-
zio anno complicato, hanno
guadagnato circa il 4% di me-
dia settoriale. F. GOR. —
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FABRIZIO GORIA


T


ra le incognite delle
vacanze all’estero
una delle più insidio-
se riguarda l’assicu-
razione di viaggio. Sottoscri-
verla o non sottoscriverla, pa-
gare per un premio più eleva-
to ma essere coperti per ogni
eventualità o risparmiare ove
possibile. Sono questi i dilem-
mi che possono far perdere il
sonno. Tuttavia, Internet e le
nuove frontiere tecnologiche
possono venire in aiuto.
Immaginate di essere a sole
due settimane dal viaggio bra-
mato da anni, magari in una
meta esotica, o comunque re-
mota. Biglietti aerei o ferro-
viari presi, pernottamenti pre-
notati, valigia o zaino pronti,
documenti in regola, carte di
pagamento valide per l’este-
ro disponibili. Manca però un
particolare che potrebbe leva-
re d’impiccio in svariate occa-
sioni. Vale a dire, l’assicura-
zione di viaggio. Che può
comprendere la protezione
su incidenti, infortuni, spese
mediche, ma anche rimborsi
in caso di ritardi o cancellazio-
ni dei voli, così come il rimbor-
so per i bagagli qualora si su-
bissero un furto o una rapina.
E visto che telefonini e fotoca-

mere sono diventati parte in-
tegrante della nostra quoti-
dianità, le compagnie assicu-
rative ora proteggono anche
loro. Il tutto per pochi euro.
Che possono diventare anco-
ra meno in caso si usino picco-
le accortezze.
La soluzione più classica è
quella di rivolgersi alle mag-
giori compagnie assicurative
europee, che da decenni so-
no presenti nel mercato e rap-
presentano la fetta più consi-
stente, anche se spesso non
la più economica, né quella
più completa. Tre sono le so-
cietà più grandi: Allianz, Axa
ed Europ Assistance. La for-
mula base, tuttavia, non sem-
pre comprende una voce cru-
ciale come la responsabilità
civile, ovvero cosa accade
quando si procura un danno
a terzi. Di contro, quasi tutte
le polizze da stipulare sono
comprensive della copertura
per le spese mediche. L’im-
portante, in questi casi, è sa-
per dialogare con gli agenti
fornendo il massimo di infor-
mazioni possibili, dal Paese
che si decide di visitare al ti-
po di assicurazione che si de-
sidera. In media, per meno di
100 euro si può andare in va-
canza senza pensieri.
Una valida alternativa è pe-
rò rappresentata da una com-
pagnia assicurativa online

che è sempre più utilizzata
dai Millennial, la generazio-
ne nata a cavallo degli anni
Ottanta e Novanta. E cioè
World nomads, società au-
straliana focalizzata sui viag-
gi internazionali. Se è vero
che può costare più di una po-
lizza per l’estero tradizionale,
è altrettanto vero che è valida
in tutto il mondo, a esclusio-
ne del Paese di residenza, e
può aver una copertura illimi-
tata, sia per la reponsabilità ci-
vile sia per i massimali per le
spese sanitarie.
Ma poi ci sono le soluzioni
integrate con le carte di paga-
mento, quelle incluse sotto-
scrivendo una carta di debito
o di credito. Come la Master-
card World, che oltre a essere
una carta di pagamento pre-
vede anche un pacchetto assi-
curativo con assistenza sani-
taria e responsabilità civile
all’estero, ma non solo. Sono
previsti anche un servizio di
anticipo contanti disponibile
in due ore e la sostituzione
della carta in massimo 48 ore,
proprio per risolvere le situa-
zioni di emergenza. O come
la carta della banca digitale te-
desca N26, che nella versione
You, per 9,99 euro al mese,
permette di avere una polizza
assicurativa Allianz valida an-
che all’estero. —
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A volte bastano
inesattezze formali
a rendere illegittime
le contravvenzioni

SANDRA RICCIO

«N

ell’Eurozo-
na, il conte-
sto di bassa
crescita e
una ridotta inflazione sem-
brano ormai essere la nuova
normalità e le parole di Dra-
ghi dell’ultimo meeting so-
no andate in questa direzio-
ne» dice Roberto Rossignoli,
Portfolio Manager di Money-
farm. Per l’esperto, La Bce
ne è consapevole ed è quindi
pronta a intervenire con ulte-
riori politiche espansive, an-

che se sembra diffusa l’idea
che ora occorreranno anche
stimoli fiscali.
Secondo lei quale strada
prenderà la Banca centrale
europea?
«Con il livello dei tassi a ze-
ro, l’unica opzione è ripren-
dere a considerare strumen-
ti non convenzionali, come
per esempio l’acquisto diret-
to di titoli e prestiti favore-
voli alle banche per stimola-
re il credito. In questo conte-
sto occorre muoversi con
prudenza. Nonostante il
supporto delle Banche cen-
trali, gli investitori sembra-
no infatti in attesa di un ca-
talizzatore che possa far
scattare l’eventuale corre-
zione dopo il forte rally che
c’è stato negli ultimi mesi. I
nervi dei mercati potrebbe-
ro quindi essere di nuovo

messi alla prova nella secon-
da parte dell’anno».
Visto il quadro attuale, co-
me pensate possano tute-
larsi gli investitori?
«Al momento consigliamo
un approccio conservativo
in portafoglio. Vuol dire che
la parte investita in aziona-
rio andrebbe sottopesata a
favore del comparto obbli-
gazionario. Questo in linea
con il proprio profilo di ri-
schio. Le recenti politiche
delle Banche centrali hanno
fatto crescere le valutazioni
azionarie, a fronte di una
crescita degli utili molto bas-
sa nei prossimi mesi.
Nell’ambito dell’azionario
rimaniamo neutrali».
Quali sono le aree che predi-
ligete in questo momento?
«L’Eurozona sta attraversan-
do notevoli assestamenti po-

litici e sta scontando un’eco-
nomia sottotono rispetto a
quella americana. Crediamo
quindi che, sebbene sia mol-
to meno a buon mercato, l’a-
zionario Usa possa essere in-
teressante. Il Regno Unito,
con un “dividend yield” mol-
to alto, potrebbe essere una
buona copertura contro l’in-
certezza Brexit. Sul fronte
degli Emergenti, non vedia-
mo la parte azionaria avvan-
taggiata rispetto a quella dei
mercati sviluppati. L’obbliga-
zionario dei Paesi emergen-
ti, invece, ha mostrato nelle
ultime turbolenze di essere
relativamente solido e pre-
senta tassi decisamente più
interessanti».
Le tensioni Usa-Cina conti-
nuano preoccupare. Quali
potrebbero essere gli svi-
luppi futuri?

«La Cina sta provando a esten-
dere la propria area di in-
fluenza con un piano di im-
portanti investimenti esteri
in più di ottanta Paesi. Un pro-
getto che sembra fondamen-
tale per stabilire l’evoluzione
dei rapporti politici globali.
Questa partita intorno alla su-
premazia tecnologica e politi-
ca che sta giocando il presi-
dente Usa, Donald Trump,
preoccupa per gli effetti sul
Pil mondiale. L’equilibrio è
complesso. Trump, infatti,
non può ignorare le elezioni
che si stanno avvicinando, co-
sì come il rischio di una reces-
sione in un mercato finanzia-
rio che si innervosisce a ogni
sterzata nelle politiche com-
merciali. La via che sta percor-
rendo Trump è stretta e i ri-
schi sono molti». —
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GLAUCO MAGGI
NEW YORK

G

li investitori hanno
imparato a non
comprare più le per-
formance, cioè a
non inseguire i rialzi degli in-
dici di Borsa? In America è ciò
che dicono i flussi delle sotto-
scrizioni nei fondi comuni e
negli Etf degli ultimi mesi, bal-
zate a livelli record nei prodot-
ti obbligazionari che sono il
classico rifugio di un pubbli-
co cauto, poco propenso oggi
a insistere nel puntare sulle
azioni in forma «Toro». L’indi-
ce Dow Jones delle 30 blue
chip è salito da quota 23.
del dicembre scorso ai
27.200 punti del 25 luglio,
una performance del 17% in
7 mesi. Il Nasdaq tecnologico
ha fatto anche meglio, oltre il
30%, seguito a ruota dallo
S&P500 delle maggiori corpo-
ration con il 28% circa. Ma
non c’è stata nel periodo la
«corsa all’oro» e la prudenza
ha prevalso.
La settimana chiusa al 17 lu-
glio è stata la ventottesima di
fila che ha visto forti acquisti
di fondi e Etf in bond, con un
risultato parziale pari a 254
miliardi di dollari, in corsa
per raggiungere il record di
455 miliardi entro la fine di
quest’anno, secondo l’analisi
di Epfr Global di Banca d’Ame-
rica Merrill Lynch (Baml).
Per dare un’idea del maxi vo-
lume delle sottoscrizioni at-
tuali in prodotti gestiti di rifu-
gio, la stessa banca ha ricorda-
to che l’afflusso di risparmio
in fondi ed Etf obbligazionari
negli ultimi 10 anni era stata
complessivamente di 1700

miliardi di dollari, solo tre vol-
te e mezza il flusso previsto
per l’anno in corso. All’oppo-
sto, da gennaio ad oggi i fondi
comuni e gli Etf indicizzati al-
le azioni americane hanno re-
gistrato riscatti per complessi-
vi 45,5 miliardi. L’emorragia,
secondo Baml, si sarebbe pe-
rò fermata da quando la Fede-
ral Reserve ha acceso le spe-
ranze di imminenti tagli del
costo del denaro: nelle ultime
sei settimane gli investitori
hanno ripreso a comprare an-
che fondi comuni ed Etf azio-
nari (22 miliardi).
I risparmiatori italiani in
fondi comuni stanno goden-
do di un buon 2019, che per-
mette il recupero dal dato de-
ludente sugli ultimi 12 mesi,
soprattutto per i fondi azio-
nari. Per gli indici Fideuram
al 22 luglio, gli azionari Area
Euro sono ancora sotto del
3% da un anno fa (perfor-

mance peggiore), ma guada-
gnano il 14,02% da inizio an-
no. Ecco i due stessi dati per
le altre categorie azionarie:
Europa (-2,42 e +14,23),
Italia (+0,14 e +18,04),
America (+6,4 e +20,68),
Internazionali (+2,69 e
+16,83), Pacifico (-0,74 e
+11,03), Paesi Emergenti
(+1,82 e +11,67). Tra i fon-
di obbligazionari, nessuna
categoria ha il segno meno
sui 12 mesi e neppure da ini-
zio anno. Mentre spiccano
quelli dei Paesi Emergenti
(+6,48 e +9,39) e gli Inter-
nazionali Governativi
(+5,55 e +6,95), i fondi
dell’Area del Dollaro sono co-
stanti nella loro rivalutazio-
ne: +5,03 da un anno e
+2,75 da gennaio a luglio.
Bene gli obbligazionari in
bond aziendali in euro ad al-
to rating, +3,53 e +5,15. —
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Una buona polizza può compensare almeno il danno economico di una vacanza in parte rovinata

LA STORIA

L’Unione nazionale consu-
matori ha realizzato in colla-
borazione con Gruppo Mu-
tui Online la guida «Come
scegliere il mutuo?». Si trat-
ta di un vademecum ricco di
informazioni e suggerimen-
ti che facilitano la scelta del
mutuo. La scelta del mutuo
deve tener conto di numero-
si fattori: il bilancio familia-
re anche nel lungo periodo,

il tasso (fisso, variabile, più
alto, più basso), il Taeg (le
voci di spesa come istrutto-
ria e perizia), la sostenibilità
della rata nel lungo termine,
il notaio giusto. E scegliendo
bene il mutuo si possono ri-
sparmiare anche 700 euro
all’anno. E' utile, quindi, sa-
per confrontare le soluzioni
di mutuo che le diverse ban-
che propongono.

l’Unione nazionale dei consumatori

Una guida per scegliere il mutuo

Si può risparmiare fino a 700 euro

Il 19 luglio una tonnellata di alluminio valeva 1832 dollari

FOTOCOLLAB
L’indice Dow Jones delle 30 blue chip è salito da 23.300 di dicembre ai 27.200 punti del 25 luglio

IL CASO

prevalgono i riscatti sui prodotti azionari puri

L’America si fa prudente


Corsa ai fondi e agli Etf


ma solo se in obbligazioni


Indici in rialzo, ma Wall Steet può essere a fine corsa

Ma un taglio dei tassi Fed potrebbe cambiare tutto

Alluminio, la svolta green


attrae nuovi investitori


In 6 mesi crescita del 70%


IL CASO

la settimana dei cambi

La sterlina resta al palo


Bene l’oro, vola il palladio


ROBERTO ROSSIGNOLI (MONEYFARM)

“Occhio all’azionario Usa


e ai bond degli Emergenti”


CARLO ALBERTO DE CASA*


L

e banche centrali re-
stano sotto i rifletto-
ri. A margine del re-
cente meeting della
Banca Centrale Europea,
Mario Draghi ha conferma-
to come l’Istituto di Franco-
forte sia pronto per nuove
mosse, fra cui se necessario


  • anche - un nuovo quantita-
    tive easing. Al momento la
    Bce non ha ulteriormente ta-
    gliato i tassi di interesse, che
    sono tuttavia rimasti fermi
    ai minimi storici. Gli occhi
    degli operatori sono a que-
    sto punto rivolti verso la Fe-
    deral Reserve, con i mercati
    che danno quasi per sconta-
    to un taglio al costo del dena-
    ro dal 2,50 al 2,25% nel mee-
    ting di questa settimana, al
    fine di mitigare il possibile
    rallentamento della crescita
    economica degli Stati Uniti.
    Nel frattempo, i dati annun-
    ciati venerdì, in merito al Pil
    americano hanno superato
    le attese, con una crescita
    che nel secondo trimestre
    dell’anno si è attestata al
    2,1%, a fronte delle previsio-
    ni degli analisti, che si atte-
    stavano ad un più modesto
    1,8%. In questo scenario il
    dollaro resta sugli scudi,
    confermando la sua forza
    contro le principali valute,
    come si nota anche dal dol-
    lar index (un indice che mi-
    sura l’andamento della divi-
    sa americana contro un pa-


niere di valute), salito a
97,7. A livello di singole va-
lute, il cambio fra l’euro e la
banconota verde ha tocca-
to i minimi da oltre due an-
ni a 1,11, per poi conclude-
re le negoziazioni a 1,1127.
In discesa anche il cable, os-
sia il cambio fra sterlina e
dollaro. La nomina dell’eu-
roscettico Boris Johnson a
nuovo primo ministro non
ha fornito spunti rialzisti
sulla valuta britannica, sci-
volata a 1,237 contro il dol-
laro, sui minimi dalla pri-
mavera 2017.
Fra le materie prime resta
ben impostato il settore dei

metalli preziosi. L’oro viene
scambiato stabilmente sopra
quota 1.400 dollari (in area
1.420$), mentre l’argento si
è portato sui massimi dell’ul-
timo anno a ridosso dei 16,
dollari per oncia.
Proseguono gli acquisti sul
palladio, negoziato sopra i
1.500 dollari l’oncia, sui mas-
simi storici per i timori legati
ad un deficit dell’offerta. Que-
sto metallo dai minimi di fine
2015 sotto quota 500 dollari
ha più che triplicato il suo va-
lore, mentre il platino ha
compiuto il cammino inver-
so: nel 2014 un’oncia valeva
1.400$, oggi circa 870$. Po-
co mosso il petrolio: il WTI,
benchmark del greggio ame-
ricano, passa di mano a 56,
dollari al barile, mentre il
Brent del Mare del Nord è ne-
goziato a 63,3 dollari. —
*Capo analista presso
Active Trade Londra
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Roberto Rossignoli

20 LASTAMPALUNEDÌ 29 LUGLIO 2019
tuttosoldi
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