La Stampa - 29.07.2019

(Marcin) #1
.

STEFANO MANCI NI
INVIATO A HOCKENHEIM

V


incitori e vinti, la di-
stinzione stavolta è
un taglio netto. La ga-
ra più divertente e
pazza del decennio se l’aggiu-
dica Max Verstappen, il più
bravo a districarsi tra safety
car e cambi gomme, a volare
su un asfalto viscido come sa-
pone, ad aspettare i momenti
giusti. Dietro di lui si rivede un
Sebastian Vettel che torna a
sorridere. Partiva dall’ultima
fila, il pilota della Ferrari, ed è
riuscito a risalire fino al secon-
do posto, un’impresa che en-
trerà nelle statistiche della For-
mula 1. I due si spartiscono an-
che il pubblico: Max ha come
sempre una tribuna occupata
dai suoi tifosi, Sebastian si go-
de l’abbraccio dei ferraristi e
dei tedeschi che hanno sem-
pre visto in lui l’erede di Schu-
macher.

«Charles si riscatterà»
Per gli altri attesi protagonisti
è una domenica disastrosa. La
Mercedes aveva organizzato i
festeggiamenti per i 200 Gran
premi di Formula 1 e i 125 anni
nel mondo delle corse. Carina
l’idea di cambiare le livrea del-
la macchina e di far indossare
abiti d’epoca agli uomini del
team, sciagurata la dichiarazio-

ne dell’antivigilia: «Si prean-
nuncia un’altra marcia vittorio-
sa». Se non fosse per l’Alfa Ro-
meo, penalizzata di 30” per
un’irregolarità nella frizione,
la Mercedes saluterebbe Hoc-
kenheim con zero punti: Valtte-
ri Bottas si è schiantato a cin-
que giri dalla fine nella foga di

sorpassare Stroll, Hamilton è
risalito a tavolino dall’undicesi-
ma alla nona posizione e se l’è
presa con la squadra: «Mi han-
no montato le gomme morbi-
de troppo presto, è così che ho
perso la gara». Omette di citare
un pit stop caotico durato 50 se-
condi in cui i meccanici gli han-

no sostituito l’ala anteriore da
lui distrutta contro una barrie-
ra di protezione.
Altro sconfitto di giornata è
Charles Leclerc. Al 27° giro è
andato a baciare un cartellone
celebrativo della Mercedes. An-
che lui ha cercato di dare la col-
pa ad altri: «È inammissibile

una via di fuga così scivolosa».
A mente fredda ha corretto il ti-
ro: «Ho perso il controllo della
macchina, colpa mia». Mattia
Binotto chiude così l’inciden-
te: «Io e Charles ci siamo guar-
dati negli occhi e non c’è stato
niente da aggiungere. È un’oc-
casione mancata, ma Charles è

un ragazzo velocissimo e si ri-
scatterà. Avrà altre occasioni».

La Rossa ritrova prestazione
Il successo di Verstappen, il se-
condo stagionale e settimo del-
la carriera, ridà ossigeno al
Mondiale: il pilota della Red
Bull recupera 24 punti (inclu-
so quello per il giro più veloce)
e si porta a meno 63 dal leader
della classifica Hamilton e a
meno 23 da Bottas, mentre Vet-
tel è quarto staccato di 84 lun-
ghezze a dieci gare dalla fine.
Tenuto conto che Hamilton
una giornata nera come que-
sta ce l’ha ogni due anni, le pre-
visioni sul Mondiale non cam-
biano, ma per lo meno resta un
margine di incertezza a tenere
vivo l’interesse. La pioggia su
Hockenheim è l’ingrediente ba-
se dello spettacolo. La crescita
di Red Bull e Ferrari ha fatto il
resto. Leclerc e Vettel lasciano
la Germania dove si è corso per
l’ultima volta (il contratto non
è stato rinnovato) con qualche
certezza in più: senza apporta-
re modifiche, con l’asfalto cal-
do delle prove libere e quello
freddo della gara la SF90 è
sempre stata competitiva. «È
la dimostrazione che non ci so-
no macchine buone e cattive,
ma macchine che si adattano
meglio o peggio a certe piste»,
conclude Binotto. Prossimo
esame domenica prossima in
Ungheria. —
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Cancellato con la rimonta l’errore di un anno fa


“Dobbiamo credere nella forza della Ferrari”


Sebastian fa pace

con Hockenheim

“Mi sono divertito”

FUORIGIRI

DALL’INVIATO A HOCKENHEIM


U

n secondo posto
non ha mai lo stesso
valore: a volte pesa
come un fallimento,
in altri casi è figlio di una gran-
de impresa. Il Sebastian Vettel
che in Canada fa il diavolo a
quattro prima di salire sul po-
dio è lo stesso pilota che ieri a
Hockenheim sorrideva solle-
vato. Stesso risultato, stati d’a-

nimo opposti. Non è soltanto
una questione di aspettative.
È vero che ieri Sebastian parti-
va in ultima fila e si sarebbe ac-
contentato di molto meno, ma
la sua impresa ha un altro ef-
fetto: cancella un errore che
lui si portava dentro da un an-
no e che lo tormentava, l’inci-
dente di un anno fa proprio
nel Gp tedesco, l’ultima volta
in cui è stato in testa alla classi-
fica generale. Anche allora pio-
veva, ma stavolta gli errori li
hanno commessi altri, Hamil-

ton compreso. «Sono soddi-
sfatto, è stata una gara davve-
ro lunga e mi sono divertito
tantissimo. È stata molto dura
fare le mosse giuste, adesso so-
no felice».
L’inizio non è stato eccezio-
nale in mezzo al gruppone.
«Faticavo a far lavorare le
gomme intermedie», raccon-
ta. Un sacco di tempo l’ha per-
so dietro a Raikkonen, che a
parità di motore sembrava
avere più velocità in rettilineo
con la sua Alfa Romeo. Vettel
ha saputo aspettare. Ha guar-
dato gli avversari scivolare in
due punti del circuito: la cur-
va 1 (Bottas) e la 17 (Leclerc e
Hamilton). «Dopo l’ultima sa-
fety car ho capito che ero velo-
ce e potevo superare. Sono sta-
to cauto alla prima curva, poi
ho dato tutto». Gli errori e i
guasti sono alle spalle? «È un
momento difficile per noi - ri-
sponde -. Stiamo lavorando
duramente e crediamo in noi
stessi. Quando spingi al massi-
mo, però, può succedere di
sbagliare».

Caccia alla svolta
Vettel sente il bisogno di ener-
gie positive: «Dobbiamo lavo-
rare sia in pista sia in fabbrica
a Maranello. In questo mo-
mento è importante che tutti i
tifosi siano con noi. È fonda-
mentale tenere alto il morale
e credere nella nostra forza».
Il quattro volte campione non
si spinge comunque fino a ipo-
tizzare una rimonta sulla Mer-
cedes: «Non possiamo sempre
aspettarci che facciano due
punti, anzi, me li aspetto di
nuovo davanti alla prossima
occasione. Il nostro obiettivo
è rendere loro difficile la vita.
Così saranno sotto pressione.
E magari in quella situazione
commetteranno altri errori, lo-
ro come la Red Bull». S. MAN. —
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DALL’INVIATO A HOCKENHEIM

9 VERSTAPPEN
Prima regola, sul bagnato bisogna evita-
re gli errori. Lui ne commette un paio
(una partenza al rallentatore e un testa-
coda) in una gara per il resto perfetta.

8 VETTEL
A tratti scompare dagli schermi radar,
mentre vivacchia nel gruppo. La paura di
sbagliare gliela leggi nel modo in cui at-
tacca avversari di team minori. Recupera
fiducia nel finale e porta a casa un impen-
sabile secondo posto.

7 STROLL
Si fa trovare nel posto giusto al momento
giusto. Ed è già un grande merito.

6,5 GIOVINAZZI
La Fia cancella il suo nono posto per una
irregolarità nel comando della frizione.
Stessa sanzione per Raikkonen.

4 HAMILTON
Colleziona un incidente, due infrazioni e
scelte strategiche tutte sbagliate. La
squalifica dell’Alfa gli regala due punti.

6 KUBICA
Il primo punto arriva a tavolino tre ore do-
po la gara. Premio di incoraggiamento.

4 BOTTAS
Serenità zero. Il capo ha detto che sareb-
be un peccato tenere fuori il prossimo an-
no il pilota di riserva Ocon. Il finlandese si
sente in bilico e fallisce a cinque giri dalla
fine la possibilità di arrivare a una mancia-
ta di punti dal leader del Mondiale.

4,5 LECLERC
Con un po’ di buonsenso, ora sarebbe a
stappare champagne per la prima vitto-
ria. E invece gli tocca rimuginare sull’erro-
re di gioventù a un terzo della gara. Per
una sciocchezza analoga, Vettel un anno
fa fu messo in croce. S.MAN.

PAGELLE

È stato difficile fare
le mosse giuste,
dopo l’ultima
safety car ho capito
di essere veloce

LA CORSA AI RAGGI X GP DI GERMANIA

PILOTI PUNTI
L. Hamilton
V. Bottas
M. Verstappen
S. Vettel
C. Leclerc

225
184
162
141
120

(Ing)
(Fin)
(Ola)
(Ger)
(Mon)

Mondiale Piloti

1
2
3
4
5

TEAM PUNTI
Mercedes-AMG
Ferrari
Red Bull-Honda
McLaren-Renault
Scuderia Toro Rosso-Honda

409
261
217
70
42

(Ger)
(Ita)
(Aut)
(Ing)
(Ita)

Mondiale Costruttori

1
2
3
4
5

Prossima gara
GP UNGHERIA (Hungaroring) - 4 agosto
Ore 15,10 - Sky Sport F1

Giro più veloce
(+1 punto in classifica)
61° - M. Verstappen (Red Bull)
1’16’’645 media 214,839 km/h


  • LA STAMPA


PILOTI TEMPI

Così all’arrivo

1 2 3 4 5 6 7 8 9

10
11
12
13
rit
rit
rit
rit
rit
rit
rit

M. Verstappen (Red Bull)
S. Vettel (Ferrari)
D. Kvyat (Toro Rosso)
L. Stroll (Racing Point)
C. Sainz Jr. (McLaren)
A. Albon (Toro Rosso)
R. Grosjean (Haas)
K. Magnussen (Haas)
L. Hamilton (Mercedes)
R. Kubica (Williams)
G. Russell (Williams)
K. Raikkonen ( Alfa Romeo)*
A. Giovinazzi (Alfa Romeo)*
P. Gasly (Red Bull)
V. Bottas ( Mercedes)
N. Hulkenberg (Renault)
C. Leclerc ( Ferrari)
L. Norris (McLaren)
D. Ricciardo (Renault)
S. Perez (Racing Point)

1h44’31”275
a 7”333
a 8”305
a 8”966
a 9”583
a 10”052
a 16”838
a 18”765
a 19”667
a 24”987
a 26”404
a 42”214
a 43”849
61°Incidente
56°Incidente
39°Incidente
27°Incidente
25°Incidente
13° Motore
1°Incidente
*30’’ di penalità per aiuto alla partenza

1

Kvyat sul podio da neo papà

Quando i figli spingono i piloti

GIORGIO VIBERTI


C

ambiano i modi, ma
non la sostanza. Dal
2012 quello che da
quest’anno è il team
Ineos e prima si chiamava Sky
ha perso solo un Tour de Fran-
ce, nel 2014 (dominato da Vin-
cenzo Nibali). Per il resto non ha
avuto avversari, vincendo 7 vol-
te su 8, quasi un enplein: Wig-
gins (2012), Froome (2013,
2015, 2016, 2017),Thomas
(2018) e ieri Egan Bernal, 22en-
ne astro nascente colombiano.
Ma non basta, perché nel primo
e nell’ultimo di questi successi
c’è stata anche una doppietta di
squadra: Froome dietro a Wig-
gins nel 2012, Thomas alle spal-
le di Bernal in quest’ultima edi-
zione, nella quale - va ricordato -
alla Ineos mancava per infortu-
nio il leader Chris Froome.

Nuovo sponsor polisportivo
Si temeva che, dopo l’uscita a
sorpresa nella scorsa primave-
ra del marchio Sky (budget di
40 milioni), la squadra britan-
nica - la più ricca del World
Tour - dovesse ridimensionare
le proprie ambizioni. Invece è
arrivato sir Jim Ratcliffe, 66en-
ne ingegnere e imprenditore
britannico, presidente e ammi-
nistratore delegato del gruppo
chimico Ineos, che ha assicura-
to un sostegno economico an-
che maggiore, confermando
così tutti i big della squadra. Il
suo patrimonio del resto am-
monta a 20 miliardi di dollari,
che lo rendono l’uomo più ric-
co del Regno Unito. E la sua
azienda Ineos è la società pri-
vata più grande di Gran Breta-
gna e la terza al mondo nel set-
tore chimico. Ratcliffe era già
conosciuto nello sport, come
atleta amatoriale (ha corso
una Maratona di Londra e pra-

tica sci e vela), ma soprattutto
per alcune sue sponsorizzazio-
ni. Di recente ha deciso infatti
di finanziare l’Ineos Team GB
di Ben Ainslie, impegnato nel-
la prossima Coppa America di
vela, e anche la «Ineos 1:59
Challenge» di atletica, grazie
alla quale Eliud Kipchoge ten-
terà di correre la maratona in
meno di 2 ore. Inoltre pare che
Ratcliffe abbia cercato anche
di rilevare il Chelsea.
Con un simile munifico pa-
tron il neonato team Ineos di ci-
clismo, malgrado alcune cla-
morose disavventure iniziali,
ha cominciato a dominare co-
me faceva Sky, anche se in mo-
do diverso. A differenza dei sei
Tour vinti in precedenza, infat-
ti, in questo non ha saputo (o
voluto?) bloccare subito la cor-

sa, vestendo la maglia gialla so-
lo in extremis. Nei successi di
Wiggins e Froome l’allora Sky
aveva preso in mano la corsa al
massimo all’8ª tappa, poi con
Thomas nel 2018 era salita sul
trono dall’11ª. Stavolta invece
la maglia è andata per 2 giorni
a Teunissen e 14 ad Alaphilip-
pe, con l’intervallo di un paio di
tappe a Ciccone. Soltanto alla
penultima occasione utile, nel-
la 19ª tappa (quella fermata
sull’Iseran per la grandinata sul-
la strada verso Tignes), c’è sta-
ta la zampata decisiva di Ber-
nal. Una vittoria quasi sul filo
di lana, ma ineccepibile. E il co-
lombiano, che ha altri 4 anni
di contratto con la Ineos, po-
trebbe essere soltanto all’ini-
zio di una lunga serie. —
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classifica

Champs Élysées
Ewan fa tripletta
nell’ultima volata

SEBASTIAN VETTEL
PILOTA FERRARI, QUARTO
IN CLASSIFICA A 141 PUNTI

DALL’INVIATO A HOCKENHEIM

F1, in Germania show sotto la pioggia: sbagliano Leclerc, Hamilton e Bottas. Vince l’olandese, il tedesco della Ferrari da ultimo a 2°

Super Verstappen, disastro Mercedes

Il Gp più pazzo rilancia anche Vettel


  1. L’incidente di Leclerc all’ultima curva, giro 27, che gli costa
    il ritiro. 2. Stesso punto, l’errore di Hamilton che continua ma
    rovina la sua gara. 3. Giro 56, Bottas sbaglia in curva 1 e sbatte


PERSONAGGI

1954
L’anno della più grande
rimonta da podio (tolte
le gare a Indy degli
Anni 50): Marimon
da 28° a 3° a Silverstone

21
Il record di posizioni
rimontate da Vettel:
nel Gp di Abu Dhabi
2012 partì 24° e finì 3°
con la Red Bull

2

Max Verstappen, 21 anni, taglia il traguardo del Gp di Germania: seconda vittoria stagionale dopo l’Austria, settima in carriera^3

Enzo Ferrari non amava che i suoi piloti diventassero geni-
tori. «Un figlio fa perdere un secondo a giro», sosteneva il
Drake. L’argomento ogni tanto torna in discussione: Schu-
macher ha due eredi, Vettel anche, Hamilton nessuno. Daniil
Kvyat, russo trapiantato in Italia, non ha lo stesso pedigree, ma
merita una citazione: sabato ha avuto una bimba, Penelope, e ie-
ri ha portato sul podio una Toro Rosso. «Se sei felice vai più for-
te», assicura. Il suo terzo posto non è un’impresa da poco: l’ex Mi-
nardi nella sua storia aveva vinto una gara con Vettel nel 2008 e
poi più nulla. Dieci anni e dieci mesi dopo arriva questo risultato
insperato. La carriera di Kvyat è la più strana del mondo. Toro
Rosso nel 2014, Red Bull l’anno successivo a sostituire Vettel che
andava in Ferrari, a metà 2016 retrocessione in Toro Rosso e nel
2017 licenziamento prima della fine del campionato. A inizio sta-
gione è stato riassunto. Si è rimesso in gioco, ha accettato di tor-
nare dove era stato sfiduciato. Dopo aver lanciato Vettel, Ricciar-
do e Verstappen, i suoi capi si sono resi conto che Daniil non era
altrettanto fenomeno, però restava un buon pilota. Tra l’altro in
Red Bull si sta liberando un posto, perché Gasly va sempre peg-
gio. Kvyat si è appena candidato. S. MAN. —

Penalità Alfa, primo punto per Kubica

Ciclismo: 7 vittorie in 8 edizioni per il ricco team britannico di sir Ratcliffe


Bernal baby re del Tour


Dalla Sky alla Ineos:


lo strapotere è lo stesso


Egan Bernal, 22 anni, ha vinto anche la maglia bianca del Tour

Stavolta però non ha
bloccato la corsa, ma
conquistato la maglia
gialla solo nel finale

ANALISI

L’australiano Caleb Ewan,
che aveva già vinto in volata a
Tolosa e Nimes, ha fatto tris
nello sprint della 21ª e ultima
tappa del Tour 2019, la Ram-
bouillet-Parigi di 128 km. Otti-
mo 4° Niccolò Bonifazio. Arri-
vo: 1. Caleb Ewan; 2. Groe-
newegen; 3. Bonifazio; 4. Ri-
cheze; 5. Boasson Hagen; 6.
Greipel; 7. Trentin; 8. Stuy-
ven; 9. Arndt; 10. Sagan. Clas-
sifica: 1. Egan Bernal; 2. Tho-
mas 1’11"; 3. Kruijswijk 1’31";


  1. Buchmann 1’56"; 5. Alaphi-
    lippe 4’05”; 6. Landa 4’23"; 7.
    Uran 5’15"; 8. Quintana 5’30";

  2. Valverde 6’12"; 10. Barguil
    7’32"; 14. Aru 27’41"; 38. Niba-
    li 1h37’02". Maglia gial-
    la:Egan Bernal. Verde: Peter
    Sagan. A pois: Romain Bar-
    det. Bianca: Egan Bernal.


REUTERSREUTERSREUTERS

COLLOQUIO

Momento complicato
per il team, bisogna
mettere pressione
alla Mercedes: magari
faranno altri errori

34 LASTAMPALUNEDÌ 29 LUGLIO 2019
SPORT
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