.**CLAUDIA LUISE
«Sono diventata amministra-
tore delegato dell'azienda di
famiglia, la Scam spa, dopo un
passaggio generazionale mol-
to complicato e faticoso. Da
giovane e da donna ho avuto
parecchi scontri sulla visione
della gestione aziendale e alla
fine sono subentrata a mio pa-
dre solo lo scorso luglio, quan-
do è mancato. Aveva 95 anni».
Giorgia Garola a capo di un’a-
zienda che si occupa di conden-
sazione e applicazioni mecca-
niche, è presidente dei Giova-
ni di Confindustria Piemonte e
ha tre figlie. Per arrivare al suc-
cesso ha dovuto lottare anche
contro gli stereotipi. E’ da lei
che riparte il viaggio delle
Stampa tra i quarantenni cheprovano a cambiare la città.
«Oltre all’età, una difficoltà an-
cora maggiore è quella di gene-
re. Prima di entrare nell’azien-
da di famiglia ho lavorato nel
tessile prima in una multina-
zionale a Roma e poi a Milano
in Dolce&Gabbana. La diffe-
renza tra un imprenditore se-
nior e uno giovane è soprattut-
to sull’approccio all'innovazio-
ne. Il cambiamento spaven-
ta», racconta Garola. E il pas-
saggio generazionale è un pro-
blema e da un'indagine di Cna,
l’area metropolitana di Torino
conta 1310 imprenditori ultra
sessantenni. Un’analisi più ap-
profondita dei numeri rivela
che all’interno di questo grup-
po si possono estrarre tre ulte-
riori blocchi: un po’ più dellametà è rappresentata dagli
over 60 al di sotto dei 65 anni;
il 45% è rappresentato dagli ul-
tra 65enni e dagli ultra 70en-
ni.Diverso è il discorso nei set-
tori innovativi. «Legare l'espe-
rienza solo a una questione
anagrafica è riduttivo. Si deve
parlare di competenze e capa-
cità effettivamente matura-
te», racconta il segretario della
Fondazione Crt Massimo La-
pucci, che ha voluto accanto a
sé alla guida delle Ogr una
squadra di under 40. «Una per-
sona ancora giovane riesce ad
avere coraggio perché ha da-
vanti a sé un arco temporale di
lavoro lungo e se vuole fare car-
riera deve osare e dimostrare
di saper fare bene». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATIU
na sede a Baldisse-
ro Torinese, per-
ché lì ci sono le radi-
ci, e una in Arabia
Saudita perché per crescere
Torino non basta. Marco Vi-
centini, 32 anni, ha fondato
la sua impresa dieci anni fa e
si occupa di progettazione e
realizzazione di filtri indu-
striali per petrolio, acqua e
gas. Con la G.V Filtri indu-
striali Srl non ha mai guarda-
to al Piemonte e fin dai primi
passi il suo orizzonte è stato
il mondo. «Facciamo proget-
ti e realizziamo filtri per qua-
lunque azienda tratti i fluidi.
Abbiamo iniziato in tre, oggi
siamo una ventina. Lavoria-
mo principalmente per socie-
tà che fanno impianti petroli-feri come l’Eni, ma anche ad
esempio per i birrifici. Abbia-
mo subito puntato all’export- racconta - già nel 2009 ab-
biamo iniziato a partecipare
a fiere internazionali. E poi
per formazione e convinzio-
ne abbiamo investito molto
sul web e da lì sono arrivati i
clienti». Oggi è anche presi-
dente nazionale dei Giovani
di Cna. «La nostra generazio-
ne deve essere estremamen-
te flessibile perché i cambia-
menti sono dieci volte più
veloci di prima a livello di
tecnologie, industria, pro-
cessi. La formazione deve
essere davvero continua,
non è un modo di dire. Se
non riesci ad aggiornarti
continuamente finisci fuo-
ri dal mercato».C. LUI. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATII VOLTI DELLA NUOVA TORINOUn lettore scrive:
«Il necrologio della professo-
ressa Gilian Williams mi in-
duce a scrivere la seguente
petizione. Le biblioteche co-
munali non hanno più in do-
tazione il “The Times”, man-
cano i fondi. Nemmeno la Bi-
blioteca Centrale. Chissà se
La Stampa volesse perorare
(ben si intende non finanzia-
riamente ) la presenza del
giornale londinese in una bi-
blioteca torinese. Possiamo
osare nel dire che anche “ La
Stampa” - che nelle bibliote-
che c’è sempre, ovunque - po-
trebbe trarne vantaggio fide-
lizzando le persone alla lettu-
ra cartacea ?».
CFUn lettore scrive:
«Rispondo al gentile signor
Paolo. Chiedo scusa riguardo
la mia disinformazione sullo
stato della piscina Pellerina.
Il mio voleva essere un esem-
pio, colleghe e conoscenti
vanno spesso in piscina con i
figli e ho pensato a quella. In
ogni caso, altre sono funzio-
nanti e accessibili. Appena
torna il “gran caldo”, andrò afarmi un giro in via Roma in
costume da bagno. Vedremo
se qualcuno avrà da ridire o
da ridere.... speriamo la se-
conda... :-) Buona estate a tut-
ti e ringrazio Specchio dei
tempi che ci concede ancora
libertà di confronto».
ROBERTAUn lettore scrive:
«Capita di frequente racco-gliere lagnanze sul Servizio
Sanitario Nazionale, anche
se non sempre con obiettive
motivazioni. Del resto è noto
che Medici di base e Pronto
soccorso ospedalieri sono
oberati di lavoro anche per ri-
chieste non strettamente ur-
genti. È peraltro trascurata
dal SSN una risorsa importan-
te e diffusa sul territorio quali
sono le Farmacie, o meglio al-
cune di esse, che in presenzadi un operatore farmacista
con competenze qualificate
potrebbero provvedere a un
pre-triage o direttamente a
medicazioni. Un caso virtuo-
so, sperimentato di persona,
è l’“Antica Farmacia” di Viù
presso la quale ho ricevuto
un’efficace assistenza. In ef-
fetti le ferite lacero contuse
procuratemi da una caduta
presentavano rischi di infe-
zione che, grazie all’interven-to del farmacista, sono stati
scongiurati con il ricorso ad
appropriati farmaci e “ prote-
zioni” di notevole efficacia.
«Professionalità, prontezza
dell’assistenza e competente
uso dei presidi più attuali
hanno reso la “ Farmacia” un
posto di primo, prezioso soc-
corso. Con qualche comple-
mento di attrezzature si po-
trebbe dare a certe Farmacie
con professionalità adegua-
te un importante supporto al
SSN, utile soprattutto nelle
zone rurali o montane lonta-
ne chilometri da un centro
ospedaliero. Una dicitura
esplicita potrebbe essere uti-
le a facilitarne l’individuazio-
ne sulle mappe».
CARLO FINOA28 anni è stata una
delle più giovani di-
rettrici di filiale del-
la Banca Intesa San-
paolo e oggi è alla guida di cir-
ca 47mila lavoratori in tutta
Italia. Virginia Borla, torine-
se, 39 anni, da settembre del
2016 è responsabile della Di-
rezione Personale e Change
Management, nell’ambito
della Divisione Banca dei Ter-
ritori Intesa Sanpaolo. È sta-
ta assunta nel 2000 in San-
paolo IMI, nel 2005 ha conse-
guito la laurea in Economia
Aziendale presso l’Universi-
tà degli Studi di Torino. Ha
iniziato il suo percorso in re-
te fino a diventare direttore
di filiale, poi in sede ha rico-
perto vari ruoli di responsabi-lità nell’ambito dei Progetti
strategici, del Change mana-
gement e del Personale. «Il
mio percorso dimostra come
si può arrivare in posizioni di
rilievo partendo dalla gavet-
ta. All’interno della Banca ho
trovato persone che hanno
creduto in me a prescindere
dalla mia età. Noi siamo la
“generazione di mezzo”», so-
stiene parafrasando la Terradi mezzo del Signore degli
Anelli. Il perché è facile da in-
tuire: »Siamo cresciuti senza
cellulare ma oggi non possia-
mo più farne a meno. Siamo
un raccordo fondamentale
tra generazioni che hanno ap-
procci totalmente diversi, co-
nosciamo quello che c’era pri-
ma ma siamo a nostro agio
con il futuro».C. LUI. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATINon ha ancora 33 an-
ni, ma ha un curri-
culum da vetera-
na. Irene Dionisio,
sceneggiatrice, regista, scrit-
trice è un nome affermato
nel panorama della cinema-
tografia non solo italiana. È
stata per tre anni direttrice
del festival torinese Lovers e
si è conquistata tutto con il
lavoro, la preparazione e il
talento. «Sono stata fortuna-
ta – spiega – perché ho esor-
dito a soli 29 anni grazie a
un produttore che ha credu-
to in me». Certo, bisogna me-
ritarselo e anche darsi da fa-
re con gli studi e l’applicazio-
ne. Una città animata da gio-
vani talenti è una città piùricca: «Basti pensare alle re-
lazioni internazionali che
noi giovani riusciamo a crea-
re. Siamo la generazione
Erasmus, in fondo. E un nu-
cleo di artisti torinesi sem-
pre più importante è in gra-
do di attirare in città autori e
produttori da tutto il mon-
do, così come noi andiamo
da loro». Irene è laureata in
Filosofia della Storia e ha unmaster in Cinema e Filoso-
fia conseguito in Francia.
Ha scritto e diretto docu-
mentari. Il suo ultimo lavo-
ro, «Tempesta», prodotto in
collaborazione con Rai Cine-
ma, ha partecipato a nume-
rosi film festival, a Mosca,
New York, Bucarest, Dur-
ban, facendo incetta di pre-
mi. E. CAS. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATIMarco Lupo ha 37
anni, fa lo scritto-
re. Il 31 maggio
scorso ha vinto il
Premio Campiello per la mi-
gliore opera prima con «Ham-
burg. La sabbia del tempo
scomparso» (il Saggiatore) e
parteciperà il 14 settembre
alla premiazione al Teatro La
Fenice di Venezia. È nato in
Germania, a Heidelberg, ma
ormai da sette anni vive e la-
vora a Torino. I libri sono il
suo mondo, ne è immerso,
sia attraverso la scrittura e la
lettura sia fisicamente, dato
che lavora alla libreria Lu-
xemburg di via Cesare Batti-
sti 7. «Il libro è nutrimento,
in tutti i sensi. I libri mi han-no protetto, sorretto e inse-
gnato. Senza storie morirei
come essere umano», raccon-
ta Lupo riferendosi a quando
si è sradicato all’età di 13 an-
ni dalla sua città tedesca. L’e-
sordio nella narrativa è un ro-
manzo documentale che
rompe il tabù sulle città di-
strutte e rase a suolo dai bom-
bardamenti e parla di un’inte-
ra generazione di personerealmente vissute che in Ita-
lia non si conosceva. «Torino- spiega Marco - offre molte
possibilità di esprimersi an-
che se il momento politico-so-
ciale di oggi è difficile e non
fa eccezione il mondo dell’e-
ditoria: ci sono tanti libri e po-
chi lettori e la scelta di essere
un narratore sembra di fatto
la meno azzeccata». E. CAS. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
«V
engo dal mon-
do della ricer-
ca universita-
ria ma ho de-
ciso di mettermi in gioco pro-
vando a portare le mie compe-
tenze sul territorio». Racconta
così Mariachiara Guerra il suo
desiderio di cambiamento che
nel 2014, a 32 anni, l’ha distac-
cata da un lavoro certo come
docente universitaria per met-
tere anima e corpo in un pro-
getto nel cuore di Barriera di
Milano. Con l’obiettivo di coin-
volgere le famiglie e i bambini
meno fortunati in un laborato-
rio di produzione culturale e
di educazione alla cittadinan-
za. Arrivati al 2019 si può dire
che Atelier Heritage, questo il
nome del progetto, è riuscito acreare fermento nel quartiere
al punto da espandersi come
format in San Donato, Lucen-
to e Madonna di Campagna.
Tutto è nato da una scommes-
sa: «Ho pensato ad un nuovo
modo di fare cultura guardan-
do i territori. Siamo partiti con
laboratori estivi nei parchi: si
studiava la storia del territo-
rio, dalle fabbriche al post-in-
dustriale, in modo interattivocon mappe, disegni e passeg-
giate nelle vie del quartiere. Il
progetto ha iniziato a prende-
re forma ed è diventato scuola
estiva». E ora l’attitudine im-
prenditoriale ha contagiato an-
che i piccoli partecipanti al la-
boratori: «Prima non avevano
particolari aspirazioni, ora ab-
biamo dei futuri pittori, astro-
nauti e storici». M. ROS. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI“Si arrivaal successosolo sfidandogli stereotipi”Economia, cultura, ricerca e sociale
Prosegue il viaggio tra gli under 40
«Per arrivare al
successo biso-
gna saper leg-
gere bene il
contesto». Massimiliano Cur-
to, 36 anni, è ingegnere e ha
iniziato a lavorare in Ferrari,
«il posto più bello del mondo
per chi ha la passione per i tra-
sporti come me». Ma da allo-
ra ha già cambiato vita altre
due volte. «Oltre alle auto ho
capito che mi interessava stu-
diare i nuovi sistemi di mobi-
lità sostenibile. Ho fondato
una prima startup che è stata
venduta al gruppo Telepass
e da due anni mi sono lancia-
to nel progetto Wetaxi di cui
sono diventato Ceo». Per Cur-
to è importante «comprende-
re la realtà che ti circondaper cogliere cambiamenti e
bisogni»: solo così si riesce a
indurre il cambiamento che
serve nella società. Wetaxi,
spinoff del Politecnico di To-
rino, ha ideato un servizio
che rivoluziona il servizio ta-
xi in città, assicurando traspa-
renza e risparmio. Grazie al-
le partnership strette con le
maggiori cooperative dei ra-
diotaxi italiane, Wetaxi per-mette tramite l’app su smart-
phone di prenotare il taxi co-
noscendo in anticipo il prez-
zo del viaggio. In più permet-
te di condividere la corsa con
altri utenti con un percorso si-
mile, assicurando ulteriore ri-
sparmio. Il servizio, partito
da Torino, ad oggi è presente
in oltre 20 città tra cui Napoli
e Modena. C. LUI. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATIValentina Cauda ha
38 anni, è docente e
ricercatrice al Poli-
tecnico. Gestisce un
team di 10 persone per speri-
mentare la nanotecnologia
in Medicina. Un progetto con
cui ha vinto nel 2015 il pre-
mio europeo Erc. La sua ricer-
ca è su nano-materiali avan-
zati per la lotta contro il can-
cro. «Sono sistemi chiamati
“teranostici” perché in grado
di penetrare i tessuti e diagno-
sticare autonomamente le
cellule tumorali e distrugger-
le», spiega. Si tratta ancora di
una sperimentazione in vitro
dunque su cellule coltivate in
laboratorio, ma la ricerca si
spingerà alle fasi di applica-zione biomedicale: dal 2016
a oggi sono stati creati Trojan
nano horse, particelle ingan-
nevoli come un cavallo di tro-
ia: «Si mimetizzano con un
mantello biomimetico riu-
scendo a introdursi tra le cel-
lule tumorali e eliminarle».
Valentina si è laureata in Inge-
gneria chimica, ha fatto il dot-
torato di ricerca in Scienza etecnologia dei materiali. Ha
lavorato a Monaco di Baviera
e Madrid, nel 2010 è a Torino
all’Istituto italiano di tecnolo-
gia prima di approdare al Po-
li. «Negli atenei le difficoltà
per un giovane – dice Cauda -
sono l’incertezza e i bassi pro-
fili stipendiali abbinati al pre-
cariato”. E. CAS. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI«Siamo combatti-
vi, abituati al
sacrificio e
pronti a lavora-
re sodo per raggiungere ciò
che vogliamo. Siamo cresciuti
con la crisi, c'è voglia di riscat-
to». Michele Marzella, 29 an-
ni, è un giovane barman che
sta cambiando il volto di San
Salvario e con il suo lavoro sta
creando una cultura nuova nel
modo di intendere la miscela-
zione. È partito con il locale Af-
fini ma poi i progetti si sono
moltiplicati. «Con Rivendita 2
a Porta Palazzo lavoro sul caf-
fè, ridando vita a una vecchia
caffetteria attiva dai primi del
900 sotto i portici della piazza,
ma con nuovi menu e speri-mentando la miscelazione per
utilizzare il caffè nel modo più
trasversale possibile. Poi pro-
seguo con il lavoro di consulen-
za in locali torinesi e milanesi
e con altri partner vercellesi ab-
biamo creato il primo sake ne-
ro totalmente italiano», rac-
conta. Per il bartender lavora-
re a Torino è un vantaggio per-
ché il livello medio della risto-razione e delle bevande è alto
e quindi spinge sempre a una
ricerca di prodotti e idee inno-
vative. «E poi - conclude - le ca-
pacità che abbiamo come ge-
nerazione digitale nell’uso dei
social sta rendendo la ristora-
zione un ambiente molto più
trasversale, fatto di cultura, so-
cialità e marketing». C. LUI. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATIL’IMPRENDITOREMARCO VICENTINI
G.V. FILTRI INDUSTRIALI SRL“Da subitoho guardatooltre i confiniregionali”Specchio dei tempi«Il Times almeno nella Biblioteca Centrale...» - «Mi metterò in costume da bagno in via Roma...»
«Il valore del vecchio modo di fare il farmacista»DONA PER IL DAY HOSPITAL ONCOLOGICO DEL SANT’ANNA - http://www.specchiodeitempi.org - [email protected] - info: 011.6568376SULLA STAMPASulla Stampa dello scorso lune-
dì la prima puntata dell’inchie-
sta sui volti della nuova Torino:
dalla cultura all’economia fino
al sociale un viaggio tra i talenti.I VOLTI DELLA NUOVA TORINOLA DIRIGENTEVIRGINIA BORLA
DIRIGENTE INTESA SAN PAOLO“Ai vertici
della banca
Fondamentale
fare gavetta”
LA REGISTAIRENE DIONISIO
EX DIRETTRICE DI LOVERS“Preparazione
e contatti
per fare strada
con il cinema”
LO SCRITTOREMARCO LUPO
VINCITORE PREMIO CAMPIELLO“Scrittoree libraioLe storie sonola mia vita”OPERATRICE CULTURALEMARIACHIARA GUERRA
ATELIER HERITAGE“Stimoliamoi ragazzia crederein sé stessi”LO STARTUPPERMASSIMILIANO CURTO
WETAXI“Ero in Ferrari
ora lavoro
con i tassisti
in venti città”
LA RICERCATRICEVALENTINA CAUDA
VINCITRICE DEL PREMIO ERC 2015“I giovanidevono esseremeno precarie più pagati”IL BARTENDERMICHELE MARZELLA
AFFINI E RIVENDITA2“Ristorazionee bevande:sperimentaretocca a noi”40 LASTAMPALUNEDÌ 29 LUGLIO 2019
CRONACA DI TORINOT1