La Stampa - 29.07.2019

(Marcin) #1

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LE STORIE

FRANCO BOCCA
Adesso non ci sono più dubbi:
Eleonora Gasparrini, 17 an-
ni, di None, è la più forte ed
eclettica tra le Juniores italia-
ne. Ad un mese esatto dalla
conquista della maglia trico-
lore nella prova a cronome-
tro, ieri in Abruzzo Eleonora
ha vinto il titolo italiano an-
che nella prova su strada, re-
golando in volata l'abruzzese
Noemi Eremita, l'unica che
aveva saputo replicare al suo
allungo vincente. Se si consi-
dera che due settimane fa in
Belgio la Gasparrini aveva
conquistato anche due titoli
continentali su pista (nell'in-
seguimento a squadre e
nell'omnium), e che la ragaz-
za è al primo anno nella cate-

goria, è facile capire che ci tro-
viamo di fronte ad un talento
naturale ancora tutto da sco-
prire.
Eleonora, che ha frequenta-
to la terza liceo scientifico all'i-
stituto Agnelli di Torino, ha
ereditato la passione per le
due ruote da papà Sergio e
mamma Simona, entrambi
accaniti cicloamatori. «Ele è
nata praticamente in bici - af-
ferma il papà - basti pensare
che quando aveva appena sei
mesi siamo andati in vacanza
in Costa Azzurra, naturalmen-
te pedalando e portando la
bambina sul carrellino della
bici». All'età di sette anni la ra-
gazzina ha dato le prime pe-
dalate tra i Giovanissimi. «Poi


  • racconta - ho smesso perchè


mi era passata la voglia e mi
sono dedicata all'atletica leg-
gera, ottenendo buoni risulta-
ti nelle gare di mezzofondo.
Poi la passione è tornata, per
qualche anno ho alternato le
gare in bici a quelle a piedi e
solo nel 2016 ho optato defini-
tivamente per il ciclismo».
Da allora, è stato tutto un
crescendo di successi, sia su
strada sia su pista. Quella di
ieri è la nona maglia tricolore
della sua ancor breve carrie-
ra, equamente suddivise: tre
su strada, quattro su pista,
una a cronometro individua-
le e una a cronometro a squa-
dre con le compagne della No-
nese-Rodman, la società nel-
la quale è cresciuta e per cui
ha gareggiato fino all'anno

scorso. Dall'inizio di questa
stagione è passata al VO2
Team Pink, un sodalizio pia-
centino che, per poterla tesse-
rare, ha dovuto affiliarsi an-
che in Piemonte. «Quest'an-
no i risultati sono addirittura
superiori alle mie aspettati-
ve» confessa Eleonora.
Ora la "Gaspa", come viene
chiamata dalle compagne di
squadra, è attesa ad altri ap-
puntamenti di spicco: il 9 ago-
sto disputerà la prova in linea
ai campionati europei su stra-
da in Olanda, mentre dal 14
al 18 dello stesso mese parte-
ciperà, con ottime chances di
arricchire la sua bacheca, ai
mondiali Juniores su pista in
Germania. —
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IVANA CROCIFISSO


L

a sua è una bellissima
storia di integrazione
e di accoglienza. Un
ragazzo che già in gio-
vanissima età ha conosciuto
l’orrore della guerra, racco-
gliendo il coraggio a piene
mani e decidendo di lasciare
la Costa d’Avorio. Su un bar-
cone è arrivato in Italia e a La-
nusei, in Sardegna, ha trova-
to la sua seconda casa. Christ
Kouadio: il nome tradisce la
grandissima fede (che poi è
anche la sua) della famiglia e
oltretutto è nato solo due gior-
ni prima di Natale, il 23 di-
cembre del 2000. La vita lo ha
allontanato dagli affetti, rima-
sti in Africa, ma gli ha dato an-
che una seconda opportuni-
tà. La tutrice che a Lanusei si è
occupata di Christ l’ha adotta-
to, regalandogli una nuova fa-
miglia, poi il calcio gli ha fatto
trovare serenità e anche ami-
ci. Si è di nuovo sentito a casa,
ha ricominciato da luoghi che
sono improvvisamente diven-
tati anche i suoi, è stato accol-
to. Ha ripreso a sognare, ad
avere degli obiettivi, ha ritro-
vato la spensieratezza che
ogni sedicenne dovrebbe ave-
re. E così la durezza dell’espe-
rienza avuta è diventata baga-
glio, non un fardello.
Chi lo conosce non può che
sottolineare quanto questo
terzino destro, al momento
aggregato al Torino Primave-
ra di Marco Sesia nel ritiro di
Cantalupa, abbia avuto la ca-
pacità sin dal primo istante di
entrare in sintonia con compa-
gni di scuola e di squadra. La
sua scalata è partita dai dilet-
tanti del Lanusei, con cui nel
gennaio del 2017 inizia a gio-
care. Sedici anni appena com-
piuti, pochi mesi dal suo arri-
vo ed è già nel calcio dei “gran-
di”, manco fosse un veterano.

Lo aiutano il fisico e le capaci-
tà tecniche: ci mette poco a
convincere il Cagliari a punta-
re su di lui. Finito sui taccuini
di osservatori e addetti ai lavo-
ri, di lì a poco inizia una nuova
esperienza. Quella stessa esta-
te il trasferimento al Cagliari
diventa effettivo e Kouadio
viene aggregato alla Primave-
ra rossoblù. Si trasferisce nella
foresteria riservata ai fuorise-
de, studia, gioca a calcio e ap-
pena ne ha la possibilità torna
a Lanusei dalla famiglia adotti-
va, sempre pronta a riabbrac-
ciarlo e a sostenerlo nelle sue
scelte. La vita di Kouadio co-
mincia ad andare finalmente
verso la svolta, e in quella stes-
sa prima stagione in rossoblù -
è il 7 aprile del 2018- arriva an-
che la prima chiamata in serie
A. Un po’ per caso, perché era
libera, un po’ per scelta, la ma-
glia 33 - un numero altamente
simbolico per ogni cattolico - è
sua: Christ la indossa in occa-
sione di quel Verona-Cagliari
in cui respira l’aria della Serie
A, seppur dalla panchina. Sfio-
ra l’esordio, quello che ad oggi
per il classe 2000 resta ancora
un sogno tutto da vivere e da
raccontare. Dal 24 luglio scor-
so ha iniziato una nuova av-
ventura.
Scaduto il vincolo che lo le-
gava al Cagliari, Kouadio si è
calato in una nuova realtà col
suo sorriso e la maturità di chi
è stato costretto a crescere
troppo in fretta. Da Cagliari a
Torino: piaceva a Bologna e
Fiorentina ma Massimo Bava
ha bruciato la concorrenza
con grande astuzia regalan-
do così a Sesia un vero stantuf-
fo sulla fascia destra. Al Toro
una nuova prova, in una squa-
dra dove grande è la concor-
renza. I granata Kouadio li ha
incrociati in campionato,
nell’ultima stagione, dando

vita sulla sua fascia a duelli su
duelli con Vincenzo Millico.
Segno del destino, ma intan-
to il giovane classe 2000 ave-
va già preso confidenza in an-
ticipo con il Filadelfia, lo sta-
dio che potrebbe vederlo pro-
tagonista con la Primavera la
prossima stagione e anche
con Walter Mazzarri, che ha
sempre un occhio di riguardo
nei confronti dei ragazzi del
vivaio, spesso aggregati nel
corso della settimana.
Prima di iniziare col Toro,
però, ha compiuto il viaggio
più importante, quello che lo
ha riportato alle sue origini,
quello che lo ha visto fare ri-
torno in Costa d’Avorio: Abid-
jan è la città in cui le sue fami-
glie si sono finalmente incon-
trate. Quella africana e quella
italiana: la sua bellissima fa-
miglia allargata. Dopo tre an-
ni ha abbracciato i suoi cari e
visitato come fosse la prima
volta i luoghi della sua infan-
zia e adolescenza con occhi
nuovi, mostrandoli a chi gli
ha permesso di fare questo
viaggio pieno d’amore. —
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Il sogno di Christ, dal barcone al Toro

Il terzino classe 2000 è fuggito dagli orrori della guerra in Costa d’Avorio ed è arrivato in Italia: adesso è in ritiro con la Primavera granata

La sua scalata è partita dai dilettanti del Lanusei, tra studio e allenamento è pronto a giocarsi la chance che lo può portare in Europa League

la gasparrini ha vinto il titolo su strada

Eleonora che pedala in tutte le discipline


A diciassette anni non c’è nessuno come lei


33
Il numero di maglia
scelto da Kouadio
testimonia
la sua fede

16 anni
L’età in cui Kouadio
ha debuttato nel calcio
che conta: subito dopo
è arrivato a Cagliari


  1. Christ Kouadio, 18 anni, con la maglia del Cagliari 2.Il ragazzo con la sua famiglia in Costa D’Avorio

  2. Con la tutrice italiana che a Lanusei si è occupata di lui e l’ha adottato


3

1

2

Eleonora ha frequentato la terza liceo scientifico all'istituto Agnelli

LUNEDÌ 29 LUGLIO 2019LASTAMPA 51
SPORT

T1
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