La Stampa - 29.07.2019

(Marcin) #1
.

MARIA ROSA TOMASELLO
ROMA

Q


uelle mani, le mani di
Rosa Maria Esilio che
sembrano affondare
nel legno della bara,
che cercano un contatto che la
morte ha reso ormai impossibi-
le, riassumono in un gesto la fe-
rocia dell’assenza. Quelle ma-
ni, con la fede all’anulare sini-
stro indossata neppure due
mesi fa, accompagnano il vice
brigadiere Mario Cerciello Re-
ga, ucciso a 35 anni, nella pe-
nultima tappa di un addio lun-

go e doloroso che si conclude
oggi a Somma Vesuviana, con
i funerali celebrati nella chiesa
dove il 13 giugno Rosa Maria e
Mario si erano scambiati le pro-
messe nuziali.
Nella camera ardente allesti-
ta dentro la cappella seicente-
sca di piazza Monte della Pie-
tà, alle spalle della caserma in
cui Cerciello Rega ha prestato
servizio per dieci anni, la mo-
glie, la mamma Silvia, i fratelli
Paolo e Lucia, i familiari e gli
amici assistono con dolore
composto alla commovente
processione silenziosa delle
migliaia di persone che hanno
voluto sfidare il temporale per

rendere omaggio al carabinie-
re dai grandi occhi azzurri e
dal sorriso contagioso. Il fere-
tro vegliato da quattro carabi-
nieri in alta uniforme è avvolto
da Tricolore. Una foto, il ber-
retto. I segni di un vuoto im-
provviso. All’ ingresso c’è una
corona di meravigliose rose co-
lor sangue, il ricordo dei com-
mercianti di via dell’Anima.
Davanti al palazzo, i volonta-
ri dell’Ordine di Malta, di cui
Cerciello era un barelliere, re-
citano il rosario. «Mario era
con noi dal 2009 e si è sempre
prodigato per i poveri e gli indi-
fesi, era sempre con noi come
volontario a Termini, per di-

stribuire i pasti - racconta Leo-
nardo Nubila, volontario del
gruppo Abc - Ho abbracciato la
moglie e l’ho esortata a conti-
nuare questo cammino, per-
ché non è sola e troverà la for-
za per andare avanti. Lei si è
messa a piangere, e ha detto
che certamente lo farà». Chi lo
conosceva, come Abdul Sy, se-
negalese, impiegato nella tin-
toria del quartiere, ha lo sguar-
do smarrito: «Ecco l’ultimo
messaggio che mi aveva man-
dato su whatsapp» dice. Una
voce forte e allegra sale dal cel-
lulare e urla divertita: «Abdul,
ma allora ’sti pantaloni?». Ro-
dolfo Pitoli osserva la piazza

gremita: «Era sempre disponi-
bile, aveva una parola per tut-
ti, aiutava i senzatetto a trova-
re un posto dove dormire».
Quelli che non lo conosceva-
no, come Antonella Valente, è
come se l’avessero conosciuto
anche loro «Non si può morire
così, durante un normale con-
trollo, essere ucciso con quella
crudeltà. È come se fosse mor-
ta una persona di famiglia» di-
ce commossa. Giorgio Portalu-
ri, studente di 24 anni, aspetta
il suo turno con la mamma An-
tonella: «Mi ha colpito il suo
senso del dovere» dice, e la vi-
ta spezzata di un giovane uo-
mo «che poteva essere un ra-
gazzo qualsiasi, da poco sposa-
to, con progetti, idee».
Sfilano i volti tirati, gli occhi
lucidi, i mazzi di fiori, le dita in-
trecciate in preghiera. Tutto
racconta lo sgomento per la fi-
ne ingiusta di «un uomo buo-
no». Ecco Giorgia Meloni, che
si mette in coda con gli altri. I
volti noti, come il conduttore
Michele Mirabella, o il regista
Pupi Avati, accompagnato dal-
la figlia e dal nipote.
Il presidente del Consiglio
Antonio Conte arriva alle
18.30 accolto dal generale Gio-
vanni Nistri, dal prefetto Ge-
rarda Pantalone e dalla sinda-
ca di Roma Virginia Raggi. Ai
giornalisti dice poche parole:
«È una perdita che addolora
tutti. Questo è momento della
commozione, è il momento di
star vicini alla famiglia. Per
qualche altra dichiarazione di

più ampio respiro mi riservo di
farvi sapere».
Paolo De Rosa aspetta con de-
cine di altri lungo via dell’Arco
del Monte dove, sul fianco del-
la piazza, inizia la lunga fila si-
lenziosa: «Mi viene in mente la
famosa poesia di Pasolini sulla
rivolta Valle Giulia - dice - i car-
nefici di questo figlio del popo-
lo sono due sballati americani
pieni di soldi. Il mio è un omag-
gio civico, per dimostrare come
dice questa gente, che i romani
sono persone civili». Ma c’è an-
che rabbia: «Tutte quelle coltel-
late! La pena capitale non ba-
sta, questa è una sconfitta per
lo Stato» accusa Cinzia. Il mari-
to, Mario, ha indossato la divi-
sa per 35 anni. Carabiniere è an-
che il figlio: «Ogni volta che mi
chiama, tremo» sussurra. Ange-
lo Di Lorenzo, originario di
Somma Vesuviana, trattiene la
lacrime: «Non conoscevo lui,
ma conosco la famiglia. È vero
che perdiamo sempre le perso-
ne migliori». Una processione
continua di uomini e donne in
divisa testimonia il dolore dei
colleghi. Gli amici si abbraccia-
no, ricordano. Ragazzi in bor-
ghese dalle spalle grandi pian-
gono come bambini. Franco,
un poliziotto accompagnato
dalla moglie, è pieno di amarez-
za: «la verità è che noi che ap-
parteniamo alle forze dell’ordi-
ne abbiamo paura persino di di-
fenderci, perché chi sbaglia pa-
ga, e la pistola ormai è inutile
portarsela». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

REPORTAGE


  1. Giuseppe Conte alla camera ardente allestita a Roma: «È una perdita che ci addolora tutti. Questo
    è il momento di stare vicini alla famiglia», ha detto il premier 2. Rosa Maria Esilio, moglie del vice
    brigadiere Mario Cerciello Rega accarezza il feretro fuori dalla chiesa. I due si erano sposati
    un mese e mezzo fa 3. La sorella del carabiniere ucciso consolata 4. I tricolori sui lampioni
    di Somma Vesuviana, la città di origine del miitare ucciso, dove oggi si terranno i funerali


4

EDOARDO IZZO
ROMA

«L

a domanda è
se è legale o
meno amma-
nettare e ben-
dare un arrestato? Ovvio che
non è un atto corretto». Non
ha dubbi l’avvocato Luca Pe-
trucci, 61 anni, legale dell’ex
presidente della Regione La-
zio, Piero Marrazzo, che di
«pressioni» fatte dai carabi-
nieri è stato testimone in pri-
ma persona. «Con Piero fu di-
verso», precisa Petrucci, che
aggiunge: «Oserei dire che
qui siamo davanti a una situa-
zione ancora peggiore, che
viola qualsiasi procedura». Il
commento del legale è alla fo-
to pubblicata ieri sui giornali
nella quale si vede Christian
Gabriel Natale Hjort, l’ameri-
cano di 19 anni accusato, in-
sieme al coetaneo Finnegan
Lee Elder, dell’omicidio del vi-
cebrigadiere dei carabinieri,
Mario Cerciello Rega. Nello

scatto il 19enne è bendato e
ammanettato.
Che effetto le ha fatto vedere
quella foto?
«Sono rimasto molto colpito,
direi scosso. L’immagine è
molto forte e onestamente mi
sembra che ci siano quasi gli
estremi per ipotizzare la tortu-
ra, non è possibile ovviamen-
te condurre un atto istrutto-
rio in questo modo. Vedo pe-
santi violazioni anche al dirit-
to Europeo».
Cosa prevede di norma la
procedura al momento del
fermo di un sospettato di rea-
to?
«Quando un soggetto viene
sottoposto a fermo viene por-
tato in caserma e lì viene rag-
giunto dal pubblico ministe-
ro, che procede all’interroga-
torio. Va considerato che il
fermo non è un arresto con or-
dinanza cautelare, quindi va
convalidato».
Come avviene la convalida?
«Entro 48 ore da quando la
persona è stata fermata deve
essere interrogata dal gip che
poi deciderà se convalidare o

meno il fermo. In caso di con-
valida non è detto che vi sia l’e-
missione di una misura caute-
lare: il giudice potrebbe conva-
lidare il fermo, ma ritenere
che non vi siano i presupposti
per il carcere, ad esempio, o
anche solo per i domiciliari».
Durante l'interrogatorio il
presunto colpevole viene
trattenuto in manette oppu-
re no?
«Assolutamente no. Durante
l’atto istruttorio il fermato o
arrestato che sia non è in ma-
nette. Possono essere usate
per il trasferimento, in caso di
fermo, dal luogo dove è avve-
nuto alla caserma dei carabi-
nieri o al commissariato, ma
poi l’atto deve avvenire con la
persona libera».
Un arrestato può essere in-
terrogato con la benda sugli
occhi?
«Ma che siamo matti. Si tratte-
rebbe di una violenza contro
l'umanità. Non può assoluta-
mente essere utilizzata una
benda. Gli unici strumenti
che si possono usare, e solo
nella traduzione nel luogo

dell’interrogatorio, sono quel-
li necessari ad evitare la fuga:
le manette».
A che punto del fermo inter-
viene l'avvocato?
«Il legale interviene fin dal pri-
mo interrogatorio ma può ve-
dere il cliente anche prima.
Ciò che conta è che al primo
atto istruttorio sia presente,
anche perché non può esservi
interrogatorio senza la pre-
senza del legale, pena la nulli-
tà dell’atto».
A suo parere quali sono state
le violazioni di legge nella
procedura? Sono stati com-
messi reati?
«Sarà la magistratura a stabili-
re se sono stati commessi rea-
ti. A mio modo di vedere vi so-
no almeno due profili penali
chiari: violenza privata e mal-
trattamenti».—
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

ALESSANDRO DI MATTEO
ROMA
Inutile ricordare Cesare Becca-
ria, nell’era dei social network
l’arrestato è un trofeo da esibi-
re. La foto del giovane america-
no arrestato per l’omicidio del
carabiniere Mario Cerciello
Rega diventa materiale prezio-
so anche - anzi, soprattutto -
per i leader politici, che ormai
usano Twitter e Facebook an-
che più della tv. Era già succes-
so con Cesare Battisti, accolto
all’aeroporto da Matteo Salvi-
ni e Alfonso Bonafede e ripre-
so in un filmino, poi diffuso sul
web proprio dal ministro della
Giustizia.
Stavolta M5S si tiene alla lar-
ga dalla faccenda, ma il mini-
stro dell’Interno non si sot-
trae. Salvini posta la foto del ra-
gazzo bendato e commenta:
«A chi si lamenta della benda-
tura di un arrestato, ricordo
che l’unica vittima per cui pian-
gere è un uomo, un figlio, un
marito di 35 anni, un carabi-
niere, un servitore della Patria
morto in servizio per mano di
gente che, se colpevole, meri-
ta solo la galera a vita. Lavoran-
do. Punto». Poco importa che
l’Arma dei carabinieri annunci
un’indagine interna e che lo
stesso comandante generale

definisca «inaccettabile» l’ac-
caduto. Non se ne preoccupa
nemmeno Giorgia Meloni, ov-
viamente anche lei su Twitter:
«A tutti quelli che ora si affan-
nano a montare il caso del de-
linquente bendato in caserma
vogliamo ricordare che la vitti-
ma è un carabiniere barbara-
mente ammazzato a 35 anni, il
carnefice un balordo drogato
americano. Punto».
Luigi Di Maio, appunto, evi-
ta l’argomento. Il leader M5S
si limita a chiedere di «equipa-
rare il trattamento delle vitti-
me del dovere a quello delle
vittime del terrorismo». I 5
stelle, ricorda poi, verseran-
no «parte del ricavato dal ta-
glio dei nostri stipendi da par-
lamentari al fondo di assisten-
za predisposto dall’Arma, per
sostenere i familiari non solo
di Mario ma anche degli altri
caduti».
Chi non fa finta di niente è il
Pd e la sinistra. Nicola Zinga-
retti accusa lo staff del mini-
stro di avere messo in piedi
una «centrale dell’odio» e ag-
giunge: «Salvini non si illuda
di distrarci con le sue foto pro-
vocatorie». Pietro Grasso, ex
presidente del Senato ed ex
magistrato, quella foto «infan-
ga il lavoro di migliaia di cara-

binieri. Chi rappresenta lo Sta-
to non deve fare queste cose.
Chi fa il ministro della Repub-
blica non deve giustificarle».
Andrea Marcucci, capo-
gruppo Pd al Senato, arriva a
evocare le dittature sudameri-
cane: «Orrore per la foto
dell’indiziato bendato. Orro-
re per l'uso che ne sta facendo
il partito del ministro dell’In-
terno». E l’ex ministra della Di-
fesa Roberta Pinotti parla di
«sconcerto». Parla anche Ila-
ria Cucchi: «È una foto terribi-
le: certe cose non devono ac-
cadere».
Chi prova a schierarsi a me-
tà strada è Forza Italia. «Il caso
della foto - dice Mariastella
Gelmini - non deve essere stru-
mentalizzato contro le forze
dell’ordine: il vero crimine è
l’efferato omicidio di un servi-
tore dello Stato. Dai vertici
dell’Arma sono arrivate parole
nette e sagge: chi ha sbagliato
dovrà spiegare il suo compor-
tamento». E Giovanni Toti ag-
giunge: «Agli amici carabinie-
ri: ragazzi, non facciamo que-
ste cazzate. Non rendono ono-
re a chi siete realmente. Per
noi siete e dovete restare i cu-
stodi della giustizia non della
vendetta». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

1

LUCA PETRUCCI
EX AVVOCATO
DI PIERO MARRAZZO

LUCA PETRUCCI Il legale: andavano tolte nell’interrogatorio

“Le manette in caserma

violano il diritto europeo”

SALVATORE DI SARNO
SINDACO
DI SOMMA VESUVIANA

LA TRAGEDIA DI ROMA

3

GIUSEPPE CONTE
PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO

È una perdita che
ci addolora tutti
È il momento della
commozione, stiamo
vicini alla famiglia

INTERVISTA

Secondo me ci sono
almeno due profili
penali chiari:
violenza privata
e maltrattamenti

Bendare l’interrogato
non è un atto corretto
Si tratta
di una violenza
contro l’umanità

Chi lo ha ucciso
è un animale
I giudici non siano
parsimoniosi, serve
rispetto per la divisa

LA TRAGEDIA DI ROMA

FILIPPO ATTILI/PALAZZO CHIGI/LAPRESSE

2

ANGELO CARCONI/ANSA ANSA

CESARE ABBATE/ANSA

La processione di politici e uomini in divisa alla camera ardente vicino alla stazione dove lavorava


In chiesa anche molti cittadini che non lo conoscevano: “È come se fosse morto uno di famiglia”


Lo strazio della moglie

e le lacrime di gente comune

Il lungo addio al carabiniere

“Ci lascia un uomo buono”

Scontri e polemiche social


Salvini: il giovane bendato?


L’unica vittima è il militare


Il Pd lo accusa: “Ha costruito una centrale di odio”

Toti ai militari: non fate mai più queste scemenze

6 LASTAMPALUNEDÌ 29 LUGLIO 2019
PRIMO PIANO
Free download pdf