Vanity Fair Italy - 14.08.2019

(Grace) #1
STORIE

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14 AGOSTO 2019

VanityDomani

Traduzioni Madrelingua

di versione esagerata di me stessa. Mi protegge. Ma mi piace
anche smantellarlo, per il bene dei miei fan, e far capire che
io sono una persona. È una delle mie battaglie preferite. So-
no molto impulsiva e passionale. La musica è perso-
nale e reale, ma se potete travestirvi da me per Halloween, e
se anche le drag queen possono copiare il mio stile, allora so-
no un personaggio. Questa è la cosa migliore che mi sia mai
successa. Meglio di vincere un Grammy» (il primo Grammy
se lo è aggiudicata proprio quest’anno, quando Sweetener è
stato premiato come Best Pop Vocal Album).
Solo dall’anno scorso, però, Ariana è riuscita a fare la mu-
sica che aveva sempre desiderato. «Per un periodo pubblica-
vo metà delle canzoni per me stessa, e l’altra metà per con-
solidare la mia posizione nella musica pop. Molti miei singoli
sono divertenti, ma mancano di sostanza. Side to Side, per
esempio: è solo una canzone allegra sul sesso». Le chiedo se
non le crei imbarazzo esibirsi di fronte a migliaia di ragazzine
di nove anni cantando una canzone sull’aver fatto così tanto

Our Lives, organizzato dai sopravvissuti del massacro di Par-
kland. Sostiene inoltre la comunità Lgbtq e critica Donald
Trump, in un momento in cui molti suoi colleghi non si espri-
mono per timore di perdere pubblico: «Io invece prefe-
risco vendere meno dischi, ma dire chiaramente
quello che penso».
Quando Miller è morto, i suoi amici le sono stati vicini a
New York, dove viveva. «Non ricordo bene quei mesi: ero
sempre triste e ubriaca. E non ho idea di come mi sia ritrova-
ta con 10 canzoni pronte. Credo sia il primo album – e anche
il primo anno della mia vita – in cui sto capendo che non
posso più rimandare la necessità di essere semplicemente me
stessa. Sono sempre stata fidanzata, ho sempre avuto qual-
cuno cui dire “Buonanotte”. Thank U, Next è lo specchio di
questa consapevolezza, e di un momento di grande paura, in
cui mi sono accorta di dover affrontare le cose da sola».
Quando le chiedo se sia corretto definire Thank U, Next
come una risposta alla scomparsa di Miller, ricompaiono le
lacrime, anche se l’eyeliner resta impeccabile. Raramente ha
rilasciato dichiarazioni sul suo amore. Un anno fa ha rispo-
sto a un fan che, dopo l’arresto del rapper per guida in stato
di ebbrezza, aveva insinuato che la causa fosse l’essere stato
respinto da lei: «Infamare e accusare una donna per
l’incapacità di un uomo di controllarsi è un gran-
de problema. Per favore, smettiamola». Ora aggiunge: «Le
persone commentano ma non conoscono le lotte, l’amore, la
stanchezza. Non hanno idea di quante volte lo avessi avver-
tito che poteva succedergli qualcosa di grave, ho combattuto
questa battaglia per anni. Non lo sapete, quindi non potete
giudicare. Era la persona migliore del mondo, e non meritava
i demoni che lo perseguitavano. Per molto tempo sono stata
una sorta di collante per lui. Poi ho avuto sempre meno pre-
sa, e i pezzi hanno cominciato ad andare alla deriva».
Da allora, Grande ha smesso di usare i social media per
esternare i suoi sentimenti, e ha iniziato a postare prevalen-
temente immagini innocue e glamour delle sue code di ca-
vallo e dei suoi 7 cani. «Non intendo prendermi una di quelle
stupide pause dai social, della serie “Internet mi fa male, me
ne vado, addio”. Ma ho stabilito un nuovo confine». L’anno
scorso c’è stato il breve fidanzamento con Davidson, dopo
la rottura con Miller. «Pete è stato una fantastica distrazione,
frivolo, divertente e folle. Un’esperienza surreale. L’ho ama-
to, ma non lo conoscevo. Quando si tratta di vita reale
sono come una bambina piccola».
Ariana sta scrivendo e producendo la colonna sonora del
reboot di Charlie’s Angels e sarà nel cast dell’adattamento
di Ryan Murphy per Netflix del musical di Broadway The
Prom. «Per il futuro, oggi riesco a vedere una versione di me
che non ha paura di nulla. Spero di diventare così. A volte mi
sforzo di sembrare più forte per i miei fan, ma non lo sono
ancora. In qualche modo ho sempre evitato di lavora-
re davvero su me stessa. A un certo punto, fai a meno
della terapia, ma finisci per dover tornare dallo psicologo».
Abbozza un sorriso. «Ne conosce uno bravo?».
È^ Tempo di lettura: 10 minuti
In questa pagina: abito, DIOR. Cappello, ERIC JAVITS. Pagg. 50-51: car-
digan, bralette e shorts, KHAITE. Pag. 53: abito, DIOR. Cappello, ERIC
JAVITS. Ear cuff, ANA KHOURI. Make-up Hannah Murray. Hair Josh Liu.

Ero sempre fidanzata,


avevo sempre qualcuno


cui dire «Buonanotte».


Voglio essere me stessa


sesso da riuscire a malapena a camminare. «Lo proveranno
anche loro. Quindi, genitori: se vi chiedono di che cosa parla
la canzone, spiegateglielo».
Manchester ha segnato certo un punto di svolta. «Non è
il mio dolore», dice fra le lacrime. «Ma quello delle famiglie
delle vittime. È difficile esternare tutto senza pensare a loro
che leggeranno questo, riaprendo una ferita». Fa una pausa.
«Sono orgogliosa del fatto che siamo stati in grado di racco-
gliere molto denaro, alla fine però questo non ha riportato
indietro nessuno. C’è ancora molto che devo elaborare, e di
cui probabilmente non riuscirò mai a parlare». Dopo l’at-
tentato, Ariana si è apertamente schierata contro
il possesso di armi, cantando lo scorso anno a March for
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