Quell’immagine Sacra, però, se l’avessi messa a fuoco nel Sogno Santo, avrebbe trattenuto la mia
Anima nei Cieli, e percepivo che analogamente la conoscenza approfondita delle mie tribolazioni,
dovuta alle intense riflessioni spirituali indotte proprio dal periodo di Grazia della detenzione,
avrebbe trasportato la mia Anima nel suo punto di arrivo finale, senza mezzi termini sarebbe potuta
entrare in contatto col Paradiso!
Questa era la sensazione principale che percepivo in quel periodo così duro, così misterioso, così
travolgente.
Avevo come una sensazione di chiusura definitiva di un ciclo della mia vita, o forse della mia stessa
esistenza, chissà.
Qualcosa di straordinario doveva accadere, lo avvertivo chiaramente, ed ogni giorno ne avevo
riprova perché capitavano tanti prodromi sensazionali, come il ritorno alla memoria di immagini
che non ritrovavo nella mia mente da oltre 50 anni! Scene che avevo vissuto da bambino che si
riproponevano all’improvviso, a volte senza neanche apparente motivazione.
Ad esempio una volta, riuscendo ad osservare la strada interna all’ospedale da un piccolo squarcio
della plastica posta per offuscare la visuale dalla finestra della mia cella, vidi passare un’automobile
che aveva due colori diversi, il rosso nella parte superiore ed il bianco in quella inferiore.
Apriti cielo! Quella scena mi riportò con la mente ad un ricordo ancestrale di quando avevo 3- 4
anni e possedevo un’automobilina con gli stessi colori, e riuscivo a ricordarla talmente bene da
poterla vedere innanzi ai miei occhi e poterla disegnare! Ricordavo le porte che si aprivano, la
tappezzeria simil pelle beige, scalfita soltanto da un piccolo taglio nel sedile accanto al guidatore, le
rifiniture varie, il volante grande e cromato, le ruote con le scocche beige ed il marchio della
Mercedes, i finestrini che avevano un bordino cromato anch’essi, il tetto rosso acceso con altri
bordini sempre cromati! Avevo innanzi ai miei occhi il ricordo perfetto di quella macchinina!