NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Oltretutto i miei figli erano esposti a grandi rischi trovandosi sparsi per l’Italia, ed il primogenito
viveva addirittura all’estero. Pativo un tormento continuo e l’unica fonte di notizie, non avendo la tv
in cella ospedaliera, era il giornale che attendevo con estrema e penosa ansia ogni mattina, e che
arrivava, nemmeno tutti i giorni, prima di pranzo e quindi piuttosto tardi.


Quel giornale era diventato l’unica fonte di informazioni dal mondo esterno, ed appena me lo
portavano in cella - perché avevo pregato solennemente le guardie di farlo tutti i giorni considerate
le mie enormi preoccupazioni, e loro come sempre furono disponibili (che Dio li benedica!) -
leggevo subito le pagine ove erano riportati il numero di contagi nelle aree ove abitavano i miei figli
ed Anna, e pregavo che loro non fossero tra quelli!


Anna sapeva che vivevo anche quel dramma, quella paura tragica e devastante, e decise
spontaneamente, e clamorosamente, di ricucire i rapporti di amicizia con la mia ex moglie, interrotti
da anni ormai, per ottenere notizie sui miei figli da riferirmi accuratamente durante i colloqui ed
anche per informarla sul mio stato di salute!


La scelta di Anna fu davvero miracolosa, strabiliante, commovente! Le feci i complimenti per aver
ricostruito un sacro e solenne rapporto d’amicizia con la madre dei miei figli, anche perché dopo
anni di odio efferato non fu semplice!


Così riuscii finalmente a sapere che grazie a Dio i miei figli stavano tutti bene, e che nessuno di
loro, come da mia drastica disposizione fatta pervenire alla madre da Anna, sapeva che mi trovavo
in carcere.
Loro credevano che fossi in Francia per un corso di aggiornamento medico, e la circostanza era
sufficiente per giustificare sia la mia scomparsa momentanea dalle chat con le quali in precedenza
comunicavamo spesso, sia l’impossibilità reciproca di sentirci al telefono.


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