NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

I suoi capelli lunghi e voluminosi erano clamorosamente diventati la nostra capanna, il nostro nido
d’amore, e spesso ci lasciavamo ricoprire del tutto i volti nel tentativo di nasconderci dalla visuale
della piazza, per scambiarci teneri ed innocenti baci.
Fu una delle mattinate più belle della mia vita anche perché ci raccontammo tanto di noi, dei nostri
hobby, dell’amore per lo sport che nutrivamo entrambi, e ci scambiammo tenerezze infinite.


Eravamo vestiti entrambi di bianco pertanto il sole rifletteva con particolare intensità nei nostri
occhi già incantati dall’amore meraviglioso appena sbocciato.
Il momento fu talmente solenne che mi venne in mente una canzone di Lucio Battisti, perfettamente
idonea alle circostanze: “I giardini di marzo” che da allora è rimasta associata nei miei ricordi anche
a Daniela, infatti nelle settimane successive imparai a suonarla all’organo ed a cantarla.
Il testo ad un certo punto citava “ragazzi all’uscita di scuola.......che anno è, che giorno è, questo è
il tempo di vivere con te, ..... le mie mani come vedi non tremano più....i giardini di marzo si
vestono di nuovi colori e le giovani donne in quel mese vivono nuovi amori”.
Questo brano bellissimo di Lucio Battisti era già una colonna portante della mia vita per quanto
fosse bello, ma dopo il fidanzamento con Daniela lo divenne ancor di più anche perché sembrava
proprio che parlasse di noi.


I giardini di marzo

Nelle settimane successive fuggivamo spesso dalla piazza piena di studenti, ad ogni occasione,
soprattutto scioperi ed occupazioni, per rifugiarci sulle panchine del lungomare, ma anche per
andare lontano col mio motorino, soprattutto in costiera amalfitana, in particolare a Vietri sul mare,
Raito, Albori, Cetara, dove abbiamo vissuti momenti straordinariamente belli.


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