Compresi anche di aver trovato finalmente un Cristiano vero, e che da quel momento in poi avrei
potuto condividere la Fede con qualcuno, finalmente.
Oltretutto quel detenuto aveva un nome meraviglioso, di cui fu pienamente degno in quella
occasione, infatti si chiamava Salvatore.
Anche mio nonno materno, il papà che mia madre non conobbe mai nella sua vita e che invocò per
tutta la sua esistenza, si chiamava Salvatore, pertanto quel detenuto, un ragazzo dal volto dolce ma
determinato, e con gli occhi azzurri vivi e carismatici, divenne in cuor mio l’emblema e l’anima di
quei giovani così ammirevoli!
Prima che Salvatore andasse via, mentre era sull’uscio della cella accadde un altro colpo di scena
clamoroso! Davvero incredibile, sbalorditivo, impressionante!
Akin dolcemente si alzò dallo sgabello e, con grande pacatezza, disse: “sono Cristiano anch’io!”
Apriti cielo!!!
Oh Dio mio!!! Pensai ad alta voce, e mi vennero i brividi su tutto il corpo!!!
Mi si rizzarono tutti i peli delle braccia e persino i capelli, infatti fui costretto a passarmi le mani
ripetutamente in testa per controllare l’enorme reazione emotiva e spirituale!!!
E scoppiò all’improvviso una baraonda incredibile!!!
I detenuti gli saltarono letteralmente addosso, lo riempirono di abbracci, gridando di gioia!!!
Qualcuno lo baciò sulla guancia stringendogli il volto tra le mani, e tutti applaudirono talmente
tanto che dalle altre celle, anche le più lontane, parteciparono senza sapere cosa si festeggiasse!
Akin stranamente non si impaurì, come mi sarei aspettato visto che aveva manifestato per giorni
una timidezza estrema, ma anzi visse quei festeggiamenti plateali con coraggio, con fierezza,
sorridendo a tutti e lasciandosi abbracciare da tutti.
Poi allargando il maglione vi infilò la mano e tirò fuori la catenina che portava al collo, con un
magnifico Crocifisso dorato, e tutti ripresero ad applaudire!
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