NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Il desiderio del cibo ed il digiuno


Il mondo è ricco di risorse, soprattutto alimentari, ed infatti il cibo rappresenta il principale interesse
per l’umanità e la più importante necessità per gli animali.
Cibarsi al giorno d’oggi non vuol dire soltanto alimentarsi, che può essere anche un’arte prelibata,
ma soprattutto fare ingordigia di tutti i beni messi a disposizione dal Creato.
L’industria alimentare creata dall’uomo corrisponde troppo spesso ad un saccheggio continuo della
natura, come se non ci fosse un domani e quindi dobbiamo consumare subito grandi quantità di
cibo! Questa logica distorta è stata inculcata nelle nostre menti dalla pubblicità ossessiva e
dall’esigenza di profitto della folle imprenditoria nutrizionale.
Cibarsi troppo in realtà è come violare l’equilibrio della natura, come profanare il bene terreno più
prezioso, come prendere tutto per sé e non lasciare niente al prossimo, magari mentre in altre parti
del mondo qualcun altro muore di fame.
Cibarsi troppo denuda un’ambigua mancanza di fiducia in Dio, perché i bisogni terreni effimeri e
mortali li interpretiamo troppo spesso come prioritari rispetto a quelli spirituali ed eterni.
Il piacere del cibo troppo spesso supera il rispetto, la fiducia, l’Amore verso lo stesso Buon Dio che
ce lo ha donato.
E’ particolarmente significativo, viceversa, l’episodio biblico della manna piovuta dal cielo sia
perché rappresenta la Fede, sia perché gli Ebrei sono sopravvissuti tanto tempo al digiuno nel
deserto, sia perché la Provvidenza Divina interviene quando esiste una Promessa a monte ben
delineata. E quella promessa è stata mantenuta non soltanto per gli Ebrei in cammino ma soprattutto
per l’uomo di oggi, infatti c’è terra e cibo in grande abbondanza per tutti i popoli quindi non
sarebbe necessario farne tanta incetta. Eppure troppi cadano nelle frenesia alimentare ed a vederli
sembrano davvero persone tristi, ingrassate da un bene effimero e smagrite nell’Anima!


Fuori mostrano l’abbondanza e dentro celano la devastante povertà della Fede.

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