Ciononostante, la sofferenza era insita in me, derivante non solo dai ricordi dei fallimenti e delle
ingiustizie precedenti, ma apparentemente costituzionale, nonostante sin da ragazzo ero sempre
stato un soggetto molto entusiasta e capace di grandi eccitazioni nel vivere una vita che sarebbe
potuta essere davvero brillante.
Sembravano sofferenze uniche nella storia dell’umanità le mie, soprattutto per la lunga durata e la
ripetitività impressionante, ma ragionandoci a mente fredda capivo che non lo erano, infatti sapevo
dell’esistenza di martiri sociali e spirituali che erano riusciti a vivere i loro drammi con grande
sapienza ed addirittura con serenità, abbandonandosi totalmente alla volontà di Dio.
Certo si trattava di Santi per lo più, ma io di comportamenti veramente mistici nella mia vita ne
avevo avuti ben pochi, quindi certamente non rientravo fra questi Eletti da Dio.
Comprendevo comunque che la mia non era una vita normale, ordinaria, semplice.
Le sofferenze patite mi avevano plasmato arricchendo la mia spiritualità, ma senza offrirmi grandi
cambiamenti, grandi rivoluzioni. Capii che quelli erano i momenti nei quali Gesù pregava per me,
visto che io non riuscivo essendo sopraffatto dagli impegni di sviluppo dell’attività, e non
immaginando le drammatiche prospettive future. Il mio Signore invece le conosceva bene e pregava
per me, e lo compresi soltanto il seguito, quando le tragedie si compirono.
gianni zito
(Gianni Zito)
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