Tra le tante clamorose circostanze di un processo farsa mi vennero in mente le principali, a partire
dalla mia denuncia iniziale:
- archiviazione della mia denuncia contro i miei ex soci massoni, nonostante la Polizia Postale
fosse entrata in possesso di prove lampanti di colpevolezza da parte loro, alcune fornite dal
sottoscritto, come le fatture di clienti della mia società i cui importi i massoni avevano fatto
liquidare su c/c bancari intestati a loro società costituite ad hoc per sottrarmi sia gli introiti
dei miei clienti che il progetto globale. - L’archiviazione è avvenuta per motivi tecnici, senza che io ne fossi informato perché
mancava la formula legale della richiesta specifica, scusa assolutamente penosa! - Durante i due gradi di giudizio non era mai stata consentita la deposizione dei miei testi!
- Come risulta dalle carte processuali sono sparite proprio la pagina del fascicolo, ed anche la
registrazione vocale corrispondete effettuata durante il processo, dalle quali sarebbe emerso
il mio diritto assoluto all’audizione dei testimoni! Ad aggravare questo sopruso ci pensò poi
la Cassazione giudicando clamorosamente ininfluenti sia la mancanza dell’audizione dei
miei testimoni sia lo smarrimento dal fascicolo processuale della relativa pagina ed anche
della registrazione vocale corrispondente! Che schifo! - Sempre durante i due gradi di giudizio il Tribunale non aveva mai consentito l’acquisizione
degli estratti dei c/c bancari da dove sarebbe emersa facilmente la mia assoluta innocenza,
visto che i principali capi di imputazione furono proprio quelli di aver sottratto denaro per
uso personale dalle banche societarie! Anche in questo caso la Cassazione non volle porre
rimedio alla mancanza della prova regina: gli estratti dei c/c bancari per non far emergere
tutte le verità a mio favore, scagionandomi ed incolpando automaticamente i miei nemici.
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