addirittura un altro magistrato! Copio ed incollo quella parte specifica della news: “Come emerge
dagli atti, l'interesse di Palamara riguardava anche la procura di Perugia: il suo obiettivo era
vedere indagato il collega Paolo Ielo. Affrontava spesso la questione, ne discuteva anche con il
sostituto della direzione nazionale Antimafia Cesare Sirignano. Nella conversazione intercettata il
7 maggio, Palamara parla del candidato che può soddisfare il suo desiderio di vendetta nei
confronti di Ielo, sul quale il collega Stefano Fava aveva già presentato un esposto al Csm: «Chi
glielo dice che deve fare quella cosa lì - dice a Sirignano - Deve aprire un procedimento penale su
Ielo...cioè stiamo a parlà di questo... non lo farà mai». Il magistrato in questione era Giuseppe
Borrelli, attualmente aggiunto a Napoli, che si è candidato, insieme ad altri diciannove colleghi
come capo della procura di Perugia. Sirignano avrebbe risposto di avere già affrontato
l'argomento con Borrelli che sarebbe stato disponibile a procedere.”
La mia conclusione fu la stessa a cui penserebbe chiunque e cioè che molto probabilmente fui
costretto a subire una condanna ingiusta ed assurda in quel processo farsa! È assolutamente
sorprendente, infatti, che l’avvocato Mariano Buratti, il difensore di Palamara nei suoi processi, è
stato proprio l’avvocato dei miei nemici della massoneria nel processo farsa ove ho subito una
assurda condanna e la conseguente carcerazione! E chi è stato uno dei Pubblici Ministeri della
pubblica accusa contro di me nel dibattimento di primo grado durante il quale non è stata
consentita l’audizione dei miei testimoni e nemmeno l’acquisizione degli estratti di c/c bancari
che mi avrebbe scagionato incolpando i miei stessi denuncianti? LUCA PALAMARA!!! Si
proprio lui, LUCA PALAMARA!!! Infatti se Palamara era in grado di far indagare e condannare
un altro magistrato suo nemico, attraverso una rete di squallidi e disgustosi giudici come precisato
nella news, avrebbe potuto farlo molto più agevolmente contro di me che ero un povero e malato
cittadino, come è poi accaduto! Io oltretutto ero ignaro di tutte le porcherie che avvenivano anche
nel Tribunale di Roma che ingenuamente ritenevo immune dal malaffare essendo la Capitale
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