Cercare l’Amore durante la nostra esistenza, quindi, è l’obiettivo primario per tutti, anche per chi
non ne è cosciente, per gli atei, per i dubbiosi.
Si genera così, infatti, l’errore più grave che vivono sia gli atei per scelta che i dubbiosi: dividere
l’amore terreno dall’Amore Divino, riconoscendo soltanto il primo, come se potesse essere
un’entità a sé stante, non creata dal Padre Celeste.
Il che è una follia enorme, non degna dell’intelligenza umana.
Riconoscere solo l’amore terreno è come immaginare che un fiore possa sbocciare da solo nel
terreno, senza pianta e senza radici; che la Terra possa illuminarsi senza sole; che un figlio possa
nascere senza una madre ed un padre!
Quanta tristezza in questa erronea interpretazione della vita, della nostra unica vita.
Eppure Gesù ha donato tutto se stesso, morendo in Croce, per far comprendere l’Amore
all’umanità.
Cos’altro avrebbe potuto fare?
Non esiste un gesto d’Amore più grande, più sublime, più immenso.
Frutto dell’Amore di Dio, appunto.
La preghiera di molti Cristiani è rivolta a Dio proprio per chiedere un aiuto per gli atei, per i
dubbiosi, gli indecisi, affinché conceda loro l’opportunità di scoprire l’Amore, ed io spesso mi
associo con grande enfasi e passionalità perché immaginare di salvare l’Anima a qualcuno è un
sogno Divino!
Lo stesso sogno di Gesù, il primo che condividono i Cristiani di tutto il mondo.
Condividere l’Amore di Dio è la Gioia per eccellenza, la genesi d’ogni felicità.
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