della medesima gloria. Ora, poiché viene presentata a tutti la medesima corona di gloria,
cerchiamo tutti di diventare degni di quei beni che sono stati promessi. Non dobbiamo inoltre
considerare in lui solamente la grandezza e la sublimità delle virtù e la tempra forte e decisa del
suo animo, per la quale ha meritato di arrivare ad una gloria così grande, ma anche la comunanza
di natura, per cui egli è come noi in tutto. Così anche le cose assai difficili ci sembreranno facili e
leggere e, affaticandoci in questo tempo così breve, porteremo quella corona incorruttibile ed
immortale, per grazia e misericordia del Signore nostro Gesù Cristo, a cui appartiene la gloria e la
potenza ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.”.
Davvero commovente questa Omelia, un saggio di Fede straordinaria, che ci esorta a donare sempre
tutti noi stessi all’Amore di Dio. Ad essere Cristiani veri ed incorruttibili.
Nel corso della vita i Cristiani incontrano numerose occasioni, testimonianze, coincidenze, eventi,
che consentono di sperimentare dal vivo l’Amore di Dio, sia nelle gioie che nelle tribolazioni, e le
sofferenze in particolare, come per San Paolo, possono risultare come ricompense, come Grazie
Divine, che ci elevano a Dio e ci fanno avvertire sulla pelle il Suo Santo ed Immenso conforto, fino
al punto di divenire un piacere spirituale sconfinato. Forse anche per questo, personalmente, mi
sono lasciato andare alle tribolazioni, mi ci sono immerso, ed inconsapevolmente le ho cercate più
delle gioie: perché avvertivo maggiormente la presenza di Dio, e questa Grazia genera la gioia per
eccellenza!
Per la cronaca, dopo la prima carcerazione di un mese, seguita da un anno quasi di detenzione
domiciliare, è pervenuta una nuova carcerazione durata quasi un altro anno, per altra condanna in
situazioni ambigue, ma ormai la mia Fede era ben espressa ed ho saputo vivere la privazione di
libertà con Dignità. Oggi ringrazio Dio per avermi donato le Tribolazioni che ho narrato, infatti le
vivo come Trofei Immortali e Sacri. Esattamente come gli Amori Infiniti.
Già, perché le sofferenze in nome di Dio sono l’Amore Infinito più grande.
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