NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Durante la festa ho rivisto le mie Anime, si sono presentate anche loro giustamente! Finalmente!
Le avevo immaginate spesso libere di svolazzare dappertutto, pienamente realizzate, giunte quasi
all’apice della soddisfazione “professionale” se così possiamo definirla.
Quasi, perché l’Apice vero è atteso più in là, in Paradiso. Mi ero chiesto più volte in loro assenza:
“intanto? Che staranno combinando? Dovranno pur godersi il successo! E come? Ciascuna si sarà
data alla pazza gioia, magari dedicandosi all’hobby preferito, che sono convinto non sarà
assolutamente la scrittura dopo la sfacchinata di avermi assistito nella stesura del libro!”.
Qualche volta mi hanno pure criticato, infatti Matura, la più provata dal tempo, una volta mi disse:
“hei dottore, ma mica vorrai scrivere una nuova Eneide, o una Odissea, o roba del genere? Dai,
datti una calmata, sei al tuo primo libro, chi vuoi che leggerà mai un mattone di 1400 pagine?”.
Io sfacciatamente le risposi: “bella mia, vuol dire che lo trasformerò in una caccia al tesoro, così
vedrai che leggeranno tutte le pagine! In effetti, alla fine, è diventato proprio tale, ma che Tesoro
troveranno! Il più prezioso di tutti!”. Finalmente si avvicinano e chiedo loro: “Allora, belle mie, di
cosa vi state occupando? Come esprimente adesso la vostra fantasia, la vostra creatività, le vostre
idee innovative?”. Giovinetta rispose: “Gianni ci esprimiamo in mille modi, diamo vita a tanti
pensieri rosei, fervidi, entusiasmanti! E tu ne sai qualcosa! Adesso ti inviamo un’immagine sul
telefonino, una nostra opera d’arte dove ci siamo rappresentate! Puoi desumere che io e Matura ci
scambiamo spesso i ruoli, una volta è lei la protagonista ed io mi nascondo come una gatta
incuriosita, ed altre volte avviene il contrario! In ogni caso ammirerai la creatività e l’espressività
straripanti! A presto carissimo dottore, al prossimo libro, però se hai intenzione di scrivere un altro
mattone con troppe pagine non ci chiamare prima di qualche altro decennio!! Bacioni! Ti vogliamo
bene. Ciaoooooo!!”. Quando mi arrivò sul telefonino la loro “opera d’arte”, pensai: “si vabbé,
queste si sono date alla pazza gioia veramente, si sono date ai murales, si sono montate la testa!”.
Ma ne fui immensamente felice. E risposi: “io non vi voglio bene, vi amo! A presto! Siate felici!”.

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