stata già a Lourdes come crocerossina ed aveva vissuto grandi emozioni, aveva studiato i tanti
Miracoli connessi, aveva ammirato le processioni con le fiaccole, i canti bellissimi, le vasche
d’acqua nelle quali i fedeli si immergevano uscendone quasi asciutti!
Avevo 19 anni quando Giovanna mi raccontò tutto ciò, ed io, in preda alla mia profonda autostima
da ragazzotto palestrato e belloccio, ed alle stravaganze ed alla strafottenza della gioventù,
nonostante avessi avuto una forte educazione Cristiana le diedi delle risposte disarmanti che lei
interpretò addirittura come offensive ed alle quali si oppose con fermezza.
Da quella discussione però nacque il suo invito di recarci a Lourdes insieme, ed io accettai la sfida
prendendola in giro, spesso anche nei mesi successivi, e confermandole che l’avrei aiutata a
risolvere le sue crisi mistiche. Ero convinto di ciò che le dicevo, non si trattava solo di sfottò.
La sera arrivammo a Lourdes proprio al momento della processione con le fiaccole, e
parcheggiammo l’automobile al lato della Cattedrale da dove avremmo osservato tutto il piazzale.
Correndo raggiungemmo la terrazza della Cattedrale per poter ammirare il corteo delle fiaccole che
proprio in quel momento si stava dirigendo lentamente verso l’entrata monumentale della Chiesa
cioè avanzava verso di noi. Persino durante quella corsa la presi in giro sulle sue crisi mistiche ma
lei non mi degnò di risposta, come faceva ormai da qualche settimana, lasciandomi del tutto
sorpreso perché non riuscivo ad interpretare il suo silenzio.
Arrivammo sulla terrazza piena di gente ed a spintoni riuscimmo ad occupare un buon posto, in
piedi come tutti ovviamente, per poter anche noi osservare il corteo che avanzava dolcemente
cantando i cori classici di Lourdes, ed effettuando continue curve a gomito. Ai primi posti si
trovavano gli infermi più gravi, tra i quali alcuni pativano evidenti mutilazioni, e le crocerossine che
spingevano le loro carrozzelle.
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