Unico neo: oggi in alcune strade storiche, come quelle attorno a p.za San Lorenzo, domina una
percentuale eccessiva di attività commerciali straniere provenienti soprattutto dall’est asiatico e
dall’oriente, anche di generi alimentari non propriamente fiorentini e neanche toscani, che non
dovrebbero essere così tante perché deformano l’immagine della città d’arte.
Occorrerebbe una legge che impedisca l’esercizio di attività commerciali straniere - per giunta
spesso tutte simili, risultando assurdi, inspiegabili e grossolani duplicati - oltre una certa
percentuale, per preservare l’importanza storica della città ed evitare di snaturarne la bellezza.
In ogni caso Firenze è una delle città dove ho lasciato un pezzo importante del mio cuore e della
mia anima, ed oggi, ogni volta che la ricordo, mi emoziono e credo che mi abbia donato una nuova
dimensione perché ho vissuto un esilio dorato, recuperando voglia di vivere e determinazione.
Un esilio che complessivamente fu particolarmente doloroso, ma alla fine risultò molto costruttivo
come tutti i periodi di riflessione nella vita.
Nella vita ogni tanto, quando necessario, si deve esser capaci di prendersi tempo per sé, bloccare la
frenesia, lo stress, la sofferenza senza sbocchi, per provare a rinascere.
A qualsiasi costo.
Com’è accaduto a me, anche se il prezzo da pagare è una solitudine di un paio d’anni, perché alla
fine potrebbe risultare più costruttiva di un periodo analogo trascorso nella sofferenza vissuta senza
reagire, senza opporre resistenza.
A volte allontanarsi dalle proprie origini e dalla persona amata, quando finisce un amore, è la
soluzione migliore, anche se inizialmente la sofferenza sembra maggiore.
“Lontano dagli occhi lontano dal cuore”, come si dice giustamente.