Restammo in silenzio a lungo, affranti nel ricordo dei torti subiti, ed ogni tanto i nostri sguardi,
ormai complici, si incrociavano, per carpire ciascuno cosa pensasse l’altro.
All’improvviso lei, appena si rese che molto probabilmente sarei stato disponibile, iniziò a
spogliarsi ed io la osservai intrigato ed attratto. Era una bella donna, molto attraente, e molto
incazzata, il giusto cocktail esplosivo per saltare insieme in quel lettone invitante.
E così fu! Rimasta in reggiseno e slip mi venne prima vicino, sbottonandomi la camicia, poi mi sfilò
i pantaloni, ed infine mi prese per mano ed entrammo nel lettone per restarci un paio d’ore.
La signora audace mi aveva trasmesso una certa rabbia per cui mentre consumavamo la nostra
incredibile vendetta pensammo più volte che dentro quel letto, molto probabilmente, ci era stata
anche la mia ex fidanzata col suo ex marito, e quindi provammo una certa soddisfazione nel
consumare l’assurda rivalsa, contro entrambi, che il destino ci aveva voluto regalare!
Non fu una vendetta per me, non ne avrai avuto bisogno né desiderio, ma un’inattesa rivalsa per le
sofferenze patite ingiustamente.
Ogni tanto nel letto ci scappò anche qualche risata, così, tanto per condividere il gusto della
rivincita, e quindi fra di noi ci fu anche simpatia oltre che complicità.
Alla fine ci alzammo, soddisfatti ed affamati, e lei mi invitò a pranzo visto che la figlia sarebbe
tornata a casa più tardi, ed accettai volentieri, tanto ormai il dado era tratto e quindi tutto sembrava
trasformarsi in un gioco divertente, un diversivo per la giornata.
Mi preparò cose molto simpatiche da mangiare, molto giovanili, espressione della giovialità di
quella signora che infondo voleva tornare a vivere come una ragazza, tutto il contrario di Giovanna
che voleva fare la signora adulta ma era una ragazza.