Erano passati diversi anni dall’ultima volta che la vidi ed ovviamente ero emozionatissimo di averla
accanto, bellissima come sempre, ed i miei occhi ancora si perdevano nei suoi: i nostri sguardi si
incrociavano con la stessa dolcezza ed intensità di sempre, ma i suoi iniziarono sorprendentemente
a lacrimare!
Allarmato le chiesi che stava succedendo, perché piangeva, e lei rispose: “Gianni, sono venuta fin
qui apposta per dirti una cosa importante, ti ho cercato a lungo e finalmente ho saputo che eri qui.
Non volevo chiamare a casa dei tuoi perché sapevo che avevi sofferto molto per la nostra
separazione ed avevo paura che mi avessero imposto di lasciarti in pace, per cui sono venuta qui
direttamente!”, ed iniziò a singhiozzare per il pianto.
Ci appartammo dietro una macchina e asciugandole le lacrime e le dissi: “anch’io avrei voluto
chiamarti in questi anni, mi sei mancata terribilmente e sono persino andato a vivere a Firenze in
totale solitudine pur di non soffrire e non farti soffrire! Non ti ho chiamata proprio per questo, per
non crearti problemi di alcun tipo, neanche in famiglia”. Poi aggiunsi: “non piangere, ti prego, e
dimmi tutto con calma”.
Lei rispose guardandomi con gli occhi che lasciavano trasparire sia desolazione che commozione:
“Gianni, mi devo sposare, e sono venuta qui per dirtelo prima, per il rispetto che ho per te e per
quello che è stato il nostro grande amore”.
Nell’ascoltare queste parole restai completamente allibito, emozionato, sorpreso, addirittura
incantato intuendone il significato: dopo tanti anni dalla fine della nostra relazione Giovanna aveva
avvertito il bisogno di avvisarmi prima di sposarsi, per il grande rispetto che avevamo sempre avuto
uno per l’altra, e nel contempo anche per chiudere, una volta per tutte e serenamente, la speranza
che potessimo tornare insieme.