Purtroppo anch’io ho commesso gravi errori, certo, ed il Buon Dio, ed i miei genitori terreni, mi
hanno osservato andar via lontano, un pò come il figliol prodigo, alternando buone condotte di vita
a pessimi desideri di successo egoistico, contrari alla stessa Fede di cui andavo fiero.
Mi sono cacciato da solo in situazioni che sembravano ottime occasioni di successo personale,
soprattutto imprenditoriale, ma se sei nato per essere Luce non puoi vivere nel buio del dio denaro,
e per questo credo di aver meritato tutte le sofferenze sociali patite.
A rendere ancor più gravi e persecutorie le sofferenze, oltretutto, sussisteva, anche per me - quella
si da intendere come espressione di Fede vera anche se tardiva - la capacità dei Cristiani di essere
votati al Martirio, infatti non ci tiriamo mai indietro quando si tratta di subire sofferenze ed offrirle
al Signore.
Allora le mie sofferenze avevano una doppia genesi: da un lato la punizione per essere stato un
codardo in relazione alla testimonianza della mia Fede, e dall’altro l’essere un Cristiano e per
questo disponibile al martirio!
Beh, allora ero davvero circondato, apparentemente senza via di uscita, quindi non avevo alcuna
speranza di salvezza!
Che invece arrivò tanti anni dopo, per opera redentrice delle stesse tribolazioni, messaggere di Dio.
Leggendo la Bibbia ho imparato che le sofferenze sono sempre state ben rappresentate nella
Spiritualità, a partire dal Vecchio Testamento ove imperversano anche immoralità e violenze di
inimmaginabile entità - che come illustra il Card. Gianfranco Ravasi nella sua edizione, sembravano
manifestare una “tacita o diretta, apparente o implicita approvazione Divina” - per finire alla stessa
crudele crocifissione di Gesù, il figlio di Dio.
Indice