parte della tifoseria, che ricordo con grande emozione perché anch’io sono stato un tesserato della
Salernitana avendo giocato nelle giovanili per diversi anni.
Infatti a 12 anni riuscii a superare diversi provini e ad entrare ufficialmente nelle giovanili della
Salernitana ove ci rimasi per qualche anno. In quel periodo la passione per il calcio era talmente
sfrenata che ero sicuro che da grande sarei diventato un calciatore professionista.
Infatti ogni giorno mi recavo agli allenamenti puntualissimo alle 14,30, e qualche volta c’era anche
la prima squadra per completare la parte atletica e la effettuava proprio vicino a noi ragazzi!
In quei casi vivevo un’emozione incredibile nel trovarmi di fronte atleti veri come il portiere Walter
Zenga che divenne il campione che conosciamo tutti.
Il tesseramento vero e proprio con la squadra, cioè la firma sul cartellino che mi fece diventare un
giocatore di proprietà della Salernitana avvenne qualche anno dopo.
Un giorno, infatti, giocammo una partita con i ragazzi più grandi di noi, quelli maggiorenni della
cosiddetta Primavera, per cui colsi l’occasione per mettermi in mostra, soprattutto con l’allenatore
principale che si chiamava Gigino Gigante, personaggio storico ed amatissimo da tutta la tifoseria e
dalla città intera.
Quella gara la giocai come se fosse una finale di coppa del mondo, ed avendo il ruolo di ala sinistra
correvo come un forsennato per tutto il campo, avanti ed indietro, compiendo diversi contropiedi.
Uno di questi fu particolarmente brillante perché partii dalla mia difesa e corsi per tutto il campo
evitando tutti gli avversari che mi trovai di fronte e, giunto davanti al portiere, tirai una sventola di
sinistro che colpì la traversa in pieno, provocando un rumore sordo e profondo che si sentì in tutto il
campo e sulle tribune, ed il pallone si alzò in aria talmente in alto da lasciare tutti di stucco!
Volendo fare il “gagliardo” potrei dire che il legno di quella traversa trema ancora oggi!