NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Subito dopo quest’azione eccellente mi sentii chiamare: “hei tu, si proprio tu, vieni qui, segui quel
tipo negli spogliatoi!”.


Era un dirigente che mi affidò ad un collaboratore della squadra per dirmi qualcosa, e capii che si
sarebbe trattato di qualcosa di buono perché mi sorrise e mi fece i complimenti per la partita!


Giunti nello spogliatoio quel simpatico dirigente tirò fuori dei cartellini piuttosto spessi, e mi disse:
“complimenti, firma qui e qui, da oggi sei un giocatore di proprietà della Salernitana!”.


Wow! Fui talmente felice da rimanere scioccato, ed appena uscii fuori gli altri ragazzi già mi
aspettavano per festeggiare perché nel frattempo si sparse la voce che mi avevano chiamato per
“firmare il cartellino” che nell’ambiente calcistico equivaleva ad una sorta di laurea!


In effetti fu uno degli episodi sportivi più emozionanti della mia vita.


Dopo qualche tempo, purtroppo, per seguire altri amici che vollero giocare a basket, e per dedicarmi
agli studi difficili del liceo classico, lasciai il calcio ma ovviamente da allora la Salernitana è
rimasta sempre nel mio cuore e mi reputo un tifoso tra i più appassionati in assoluto.


Sono stato sempre presente in occasione di tutti i tornei successivi, per cui ho assistito a grandi
avventure come la promozione in serie A, e purtroppo anche alla tragedia della morte di 4 ragazzi
nel rogo del treno nel 1999: Vincenzo Lioi, Ciro Alfieri, Giuseppe Diodato, Simone Vitale.


Un’altra tragedia è stata anche la morte di uno dei capi ultras, Carmine Rinaldi, detto il Siberiano, a
cui è intestata la curva sud dello stadio.


La tifoseria salernitana è davvero molto sensibile e ricorda spesso tutti i suoi eroi che non ci sono
più, volati in Paradiso troppo presto.


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