Gli arresti fecero molto scalpore in tutta la Campania ed anche a livello nazionale perché
riguardarono molti medici piuttosto conosciuti, ed anche qualche primario, nonché tecnici ed addetti
vari, tutti estorsori e truffatori.
Sinceramente fui molto soddisfatto di me perché avevo agito non solo nei miei interessi - per far
pagare ai colpevoli, almeno giuridicamente, tutti i danni che mi avevano arrecato con i loro
ostruzionismi, le loro tentate estorsioni, ed il trafugamento delle mie pratiche - ma anche per il
notevole appagamento del senso di legalità che vivevo naturalmente in ogni mio comportamento
professionale.
Infatti ero solito denunciare, in ogni settore ove fu necessario, ogni sorta di illegalità di cui venivo a
conoscenza. Mi sentivo, quindi, e lo ero davvero, un grande paladino della Giustizia.
Dopo gli arresti eccellenti, oltretutto, notai un notevole miglioramento nello svolgimento
dell’attività negli ospedali, perché i tecnici e i medici che subentrarono ai truffatori sospesi avevano
paura di subire gli stessi scandali dei loro sfrontati e sprovveduti colleghi.
Nessuno però sapeva che ero stato io a far scattare gli arresti, ma col passare del tempo se ne resero
conto ed infatti percepii, nelle settimane successive, la ripresa di un atteggiamento via via sempre
più ostile nei miei confronti.
Iniziai ad avere paura di ritorsioni e vendette che non immaginavo, però, come avrebbero potuto
realizzare. Lo capii purtroppo soltanto anni dopo, ritenendo collegati a quegli arresti eccellenti
alcuni gravi episodi giuridici che mi capitarono.
Dopo 4-5 anni di terribile ed inutile attesa, i problemi economici dovuti ai mancati pagamenti da
parte della Usl divennero talmente drammatici che le autorità locali si riunirono - sollecitate dalle
aziende del settore, ormai allo stremo, e dai loro dipendenti in sciopero per i mancati pagamenti
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