Che dignità nell’essere imprenditore e manager pronto ad assumersi responsabilità, non sue ma
dello Stato, nel comunicare ai dipendenti che l’attività sarebbe stata chiusa e che tutti avrebbero
perso il posto di lavoro!
La situazione era terribilmente tragica, ed a quell’incontro anomalo ed infruttifero seguì, settimane
dopo, un’interrogazione parlamentare a Roma, specifica per la Usl di Salerno che non aveva potuto
liquidare le spettanze, negli ultimi 4- 5 anni, a tutte le aziende operanti nel settore della
Riabilitazione.
In seguito all’intervento del governo, alcuni mesi dopo, la Usl contattò tutte le aziende del settore e
impose a tutte, anche alla mia, un accordo altrettanto vergognoso quanto il dramma già consumato
per 4 - 5 anni! Ci comunicarono infatti che avrebbero potuto procedere al saldo delle spettanze
arretrate soltanto se avessimo rinunciato, firmando un’apposita dichiarazione, agli interessi maturati
sino a quel momento! In pratica avrebbero liquidato soltanto la sorta capitale!
Trattandosi di una “conditio sine qua non” fummo tutti costretti ad accettare, e quando arrivarono le
somme sul conto corrente ci rendemmo conto che gli interessi bancari maturati negli anni avevano
praticamente depauperato non solo tutte le somme residue che speravamo di incassare, rispetto a
quelle già anticipate dalle banche stesse, ma anche quelle relative a fatture mai scontate dagli stessi
istituti di credito! Gli interessi bancari furono talmente alti da assorbire tutte le somme pervenute!
Oggi non sarebbe più possibile una situazione del genere perché esistono norme contro l’usura che
lo impedirebbero, ma in quell’epoca le banche imperversano con interessi da capogiro!
In pratica le somme liquidate dalla Usl a mala pena coprirono il disavanzo verso le banche, anzi ne
coprirono solo una parte! Si consumò pertanto un nuovo dramma: di quei soldi non vi fu
disponibilità di nulla, perché tutti divorati dagli ingenti interessi bancari!!