Molte furono anche le incomprensioni non solo con la mia ex socia ma anche con alcuni soggetti
ambigui, praticamente malviventi, che per un periodo frequentarono il locale e che fui costretto ad
allontanare, per cui era verosimile anche l’ipotesi che gli acquirenti truffatori avessero potuto avere
da qualcuno un incarico specifico per farmi fallire.
Seppi poi in seguito che tali personaggi avevano anche avuto rapporti con soggetti della mafia
locale, e pertanto la truffa contro di me assunse i connotati di un intrigo architettato anche con
l’interessamento di soggetti molto pericolosi, particolarmente influenti.
Oggi ritengo che effettivamente possa essere andata così la triste faccenda, cioè che sia stata
architettata da soggetti mafiosi di un certo rango, considerati gli esiti, cioè loro liberi di godersi il
maltolto ed io senza aver incassato una lira, fallito ingiustamente e condannato clamorosamente!
Tutte circostanze realizzate sfruttando assurde leggi dello Stato, fortunatamente corrette dal
Legislatore negli anni successivi.
Si è trattato quindi di un altro grande e terribile danno, da me subito, ad opera dell’inefficienza dello
Stato Italiano, che non tutelava i più deboli, produceva leggi ambigue ad assurde che facevano
spesso ricadere responsabilità su soggetti assolutamente incolpevoli, abbandonava Enti ed uffici
pubblici, compresi i Tribunali, in condizioni pietose, spesso fortemente influenzati dai soggetti che
ancora oggi sono i più pericolosi in Italia, ed appartengono alle lobby di “mammasantissimi” che
hanno stretti rapporti con le mafie ma non subiscono mai processi e condanne.
I risultati della resa dello Stato di fronte alle sue stesse incapacità ed alla forza bruta delle lobby del
male, li stavo sperimentando crudelmente sulla mia pelle, ed ero profondamente amareggiato,
deluso, affranto, incredulo.