Compiuta l’impresa meravigliosa, tornai ad abitare a Salerno in un palazzo proprio accanto a quello
dei miei genitori e ne fui particolarmente felice. Averli vicini fu un enorme privilegio per me.
Frequentai l’ospedale di Salerno per effettuare il tirocinio di sei mesi e subito dopo feci l’esame di
stato che mi consentì di diventare ufficialmente un medico.
Effettuai anche le prime sostituzioni di medici di famiglia, iniziando a percepire periodicamente i
primi compensi coi quali acquistai anche la moto dei miei sogni, una Honda VFR bianca, che curai
come una sorta di premio nobel per tutti gli sforzi compiuti per la laurea.
L’apice della felicità lo raggiunsi ovviamente ad agosto quando nacque mia figlia, terzogenita, il cui
profumo esistenziale avevo fiutato sul collo della madre il Natale precedente!
Io e Mariella avevamo 3 figli, eravamo sposati e, anche se le litigate erano frequenti, potavamo
ritenerci una famiglia assolutamente felice.
In quel periodo arrivarono diverse conquiste enormi, che in realtà furono veri e propri doni di Dio:
la clamorosa ripresa degli studi, il trasferimento felice a Napoli, la mia agognata laurea, il
matrimonio, il concepimento e la nascita della terzogenita, la nuova casa a Salerno affianco ai miei
genitori, i primi impegni come medico, i primi guadagni!
Eravamo nel pieno di un tempo di Grazia, tutto quanto fosse intorno a noi ci sembrava osannato da
Dio e dalla Madonnina, come preziosi benefici del Loro Amore e della loro Misericordia.
Quando osservavo i miei figli felici spesso mi veniva da piangere, ed erano lacrime di gioia
immensa. La più piccolina aveva pochi mesi e beveva ancora il latte della madre, per cui spesso
ammiravo la scena più Santa che si possa vivere da genitore. Gli altri due maschietti, uno di sette
anni e l’altro di sei, erano sempre gioiosi ed entusiasti della nostra santa famiglia finalmente riunita
sotto la protezione di Dio.
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