Una vera e propria trappola nella quale era impossibile non cadere considerate le dinamiche
procedurali del settore.
Infatti a suo tempo trasmisi alle Usl le fatture relative alle pratiche effettuate da quei due nuovi
venditori, esattamente come avveniva per tutte le altre, e quindi la trappola architettata contro di me
da quei due commerciali non era finalizzata solo all’ottenimento delle provvigioni - che pure
liquidai loro subendo anche un danno economico - ma l’obiettivo principale fu indurre la Usl ad
intraprendere azioni legali contro di me per tentata truffa!
Ripensando a mente fredda a tutto quanto accaduto nel periodo lavorativo con le Usl, ricordai di
aver depositato denunce penali contro vari soggetti, medici, tecnici, aziende del settore, e che dalle
indagini vennero fuori scenari talmente gravi che furono arrestate molte persone, e scoppiò uno
scandalo importante descritto su tutti i giornali dell’epoca.
Alla luce di questo ricordo, del quale ero orgoglioso perché mi comportai come un paladino della
giustizia, capii che la truffa architettata da quei due venditori potesse derivare proprio da una
vendetta dei tanti soggetti arrestati a causa della mia denuncia: avevano fatto intrufolare quei due
loschi commerciali nella mia rete vendita proprio per realizzare pratiche false e farmi subire
condanne penali!
La Usl, infatti, intese quelle mie fatture come un tentativo di truffa nei loro confronti, ma questa
interpretazione fu un paradosso assoluto, una forzatura incomprensibile, in quanto non era
assolutamente immaginabile che gli amministrativi della Usl stessa avessero potuto liquidare fatture
le cui pratiche non possedevano nessuna delle varie autorizzazioni preventive necessarie, cioè non
esisteva alcun numero di protocollo in nessuna delle procedure previste!