Dal punto di vista della responsabilità genitoriale la mia intransigenza, nel non accettare di perdere
la gestione dell’unica attività della mia vita, sembrava una follia assoluta perché mettevo in gravi
condizioni economiche la mia famiglia! In realtà la mia scelta nasceva proprio dall’esigenza di
tutelarla e per fare in modo che l’attività potesse divenire una rendita a vita per i miei figli.
Oltretutto gli esecutori dell’estorsione erano persone ricchissime, proprietarie di tante altre società e
quindi certamente non avevano bisogno del mio progetto, come invece ne necessitava la mia
famiglia.
Pertanto fui costretto a subire ritorsioni disumane per aver respinto la richiesta estorsiva,
ripiombando in periodi di grave crisi economica ed esistenziale.
In quelle condizioni psico-fisiche assurde, quindi, tentai di riprendere il progetto ma era ovvio che
la mia fragilità emotiva emergesse all’insorgenza del minimo problema che ne avesse potuto
mettere a rischio la realizzazione.
Se avessi potuto svolgere l’attività di medico regolarmente, dopo la laurea, non mi sarei mai
ritrovato in situazioni economiche e psico-fisiche drammatiche, ma purtroppo gli sbocchi
professionali seri esistevano soltanto per gli specialisti.
L’aver concepito un progetto così valido, fin troppo per un normale cittadino come me, sicuramente
una grande evoluzione del settore sanitario in ambito telematico, mi affascinava moltissimo perché
era congeniale ai miei interessi scientifici e mi offriva prospettive professionali durature.
Considerando le lacune del settore editoriale in ambito sanitario, ed il progetto entusiasmante che
concepii, sussisteva la reale possibilità di poter divenire uno dei maggiori editori specializzati in
Italia, realizzando servizi rivolti sia agli addetti del settore che ai cittadini.
Si trattava quindi di un’attività nella quale avevo riposto tutte le mie speranze, e tutti i miei interessi
professionali, e dovevo assolutamente riuscire a realizzarla.
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