I fallimenti quindi non erano da attribuire ad un eventuale scarso valore dei progetti, perché al
contrario risultavano sempre molto validi; neanche ad eventuale incapacità mia personale nel
progettarli, perché era evidente a tutti che erano molto ben impostati sotto tutti i punti di vista;
neanche a mia eventuale incapacità gestionale, perché quando curavo l’amministrazione in prima
persona in realtà seguivo le indicazioni di professionisti del settore, oppure la affidavo a soci idonei;
neanche ad eventuali crisi dei settori nei quali operavano le società, perché allarmi specifici non ve
ne erano mai stati.
In pratica sarebbero dovute essere sempre attività di successo, senza ombra di dubbio, ed invece
fallivano miseramente, a volte per gravi inefficienze degli Enti, come nel caso dell’azienda che
forniva presidi alle USL e del ristorante che subì gravi ritardi autorizzativi per colpa del Comune,
altre volte a causa di soci traditori, come nel caso di Gianni con la prima società, e dei soci massoni
nella seconda.
Sembrava proprio un destino crudele al quale non avrei potuto opporre alcuna resistenza.
Non ne capivo il significato nella mia esistenza, però a volte, grazie alla Fede che vivevo con
grande intensità proprio per trovare conforto e comprensione, ritenevo possibili motivazioni di tipo
spirituale, anche se non riuscivo a comprenderle nei dettagli.
In pratica mi ritrovavo sempre in condizioni drammatiche, salvato soltanto dalla mia grande
spiritualità, ma non ero ancora in grado di capirne tutte le dinamiche, e soprattutto il senso.
Eppure dopo la magnifica laurea la mia vita sembrava ormai destinata ad un futuro roseo, ma
purtroppo non andò così perché fui costretto a progettare una nuova attività imprenditoriale visto
che da medico generico qual’ero diventato non si riusciva a trovare alcuna collocazione che
prevedesse uno stipendio idoneo al mantenimento di una famiglia.
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