Ciò che restò, quindi, fu l’essenza della vita, la spiritualità, la parte più importante.
In particolare pensavo spesso a San Paolo e San Pietro che rappresentavano le colonne portanti
della Cristianità ed erano i protettori della mia adorata Roma.
La capitale infatti trasmette fortemente la sua vocazione spirituale, soprattutto ai turisti, anche se
sono troppi i Romani - spesso soggetti estremamente scontrosi ed a volte persino violenti - che si
autoescludono dal brillante contesto della città eterna e vivono inspiegabilmente sentimenti di odio
verso tutto e tutti.
Roma nel mondo è la città Cristiana per eccellenza, non solo grazie alla Santa presenza del
Vaticano, ma anche per le centinaia di Chiese che si trovano ovunque.
Fa un certo effetto pensare che proprio i Romani, più di 2000 anni orsono, crocifissero Gesù, lo
stesso San Pietro, decapitarono San Paolo, e tanti altri Cristiani, e che dopo diversi secoli Roma
divenne la capitale mondiale della Cristianità.
Sono tanti gli episodi di spiritualità intensa che ho vissuto a Roma nella prima fase, cioè i primi 3
anni dal 2004 al 2006, ed il loro ricordo, ancora oggi, è forte ed appassionato.
A volte mi sembra di ricordare la mia vita come in una rappresentazione teatrale, come se tutti i
protagonisti fossero attori, e come se tutti i drammi vissuti fossero scene che, una volta terminate,
consentissero agli stessi teatranti di poter andare a festeggiare a cena tutti insieme.
Assurdo, inconcepibile, inspiegabile, ma vero.