Come sono certo che è stato accolto nella Luce Immensa del Signore.
Anche al buon Paolo, quindi, è dedicato tutto quanto di buono il Signore mi consentirà di realizzare
nella mia vita, d’ora in avanti.
Il buon Paolo, lo chiamerò così d’ora in avanti, per distinguerlo dal primo Paolo demoniaco e vile,
mi ospitò in casa sua a Roma per alcune settimane, divenne mio socio investendo piccole ma
importanti cifre, e mi fece conoscere altri amici con i quali, anch’essi divenuti soci, condividemmo
per un certo periodo la rinascita del progetto sulla salute.
Fu esemplare il comportamento del buon Paolo fin dagli albori della nostra santa amicizia,
soprattutto perché avevamo una grande Fede in comune, ed infatti nei primi giorni mi portò in un
luogo sacro, la Abbazia delle Tre Fontane, dove mi fece visitare il luogo del martirio di San Paolo.
Fu un momento molto toccante per me perché non conoscevo quella storia e lui me la spiegò nei
dettagli: San Paolo fu decapitato il 29 giugno del 67 d.C e la Sua testa “balzò tre volte a terra e su
quei tre punti sgorgarono miracolosamente tre sorgenti d’acqua”, come oggi descrive il sito
dedicato alla Abbazia.
La visita a quella struttura, che è anche un Convento, fu come una consacrazione per la nostra
amicizia: si creò un legame forte, basato sulla Fede, sulla reciproca comprensione e su un mutuo
soccorso, uno verso l’altro, come in effetti accadde per anni.
Fummo molto utili uno all’altro, non solo spiritualmente ed affettivamente, ma anche in relazione
alla tentata rinascita del progetto sulla salute. Infatti il buon Paolo era, oltre che un avvocato in
pensione, un esperto in ambito economico, finanziario e fiscale, infatti gestì l’amministrazione delle
società insieme a suoi amici e soci esperti in materia.